PERCORSI E SPERANZE DI PACE
Montefiascone, 26-28 Aprile
2002
SCHEDA DEL FILM “ROMERO”
Anno:
1989
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1h 42’
Cast:
Raul Julia in ROMERO, Richard Jordan, Ana Alicia
Regia:
John Duiga
INTRODUZIONE
Il film presenta la biografia di Mons. Oscar Romero
(1917-1980), negli ultimi tre anni della sua esistenza. Il regista ne racconta
la trasformazione da timido e passivo sacerdote in coraggioso e ardente
difensore del suo popolo, fino al giorno in cui è assassinato in
chiesa da sicari del governo. Il film inquadra appropriatamente il ruolo
della Chiesa ufficiale, dell’esercito, dell’aristocrazia terriera e del
bracciantato nel dramma.
QUADRO STORICO
Il quadro storico in cui si muove la vicenda del
film è quello della “guerra civile” che ha insanguinato il Salvador
dal 1979 al 1992, tra un governo militare legato agli interessi dei ricchi
(le multinazionali che sfruttano la gran parte del territorio per le monocolture)
ed il Fronte di Liberazione nazionale d’ispirazione marxista, che si opponeva
con la guerriglia in difesa dei diritti dei campesinos. Romero, da vescovo,
si è mosso all’interno di queste due realtà, col rischio
di essere coinvolto suo malgrado in situazioni che esulavano dalla propria
determinazione di fedeltà alla Chiesa e ai diritti dei poveri.
VICENDA
Il film si apre con una data (Febbraio 1977) ed una
voce fuori campo, mentre stanno scorrendo i titoli di presentazione. Si
è in clima di elezioni, con esponenti che invitano al voto, mentre
denunciano i falsi perpetrati nelle elezioni precedenti, nonché
il dramma dei “desaparecidos”. (I dati parlano di oltre 7 mila persone
scomparse nel giro di una quindicina d’anni). Intanto la cinepresa scorre
su striscioni con la scritta “elezioni falsificate”, mentre la folla
eleva unanime il grido “libertà”. In contemporanea, primi piani
di un funzionario dell’esercito che dà disposizioni, di fotografi
con macchine che isolano col mirino fotografico persone della folla in
ascolto…
Fin dall’inizio, dunque, le due parti contrapposte:
militari e rivoluzionari – che però rimangono dietro le quinte;
in mezzo la gente del popolo con i suoi problemi. Subito dopo, sempre nella
fase delle elezioni, viene introdotta la figura del protagonista che osserva
e ascolta. Accanto a lui un personaggio importante, Padre Grande, attivo
promotore dei diritti dei poveri: lo si vede in prima linea nell’impegno
di facilitare il diritto di voto per un gruppo di contadini, dei quali
ha sposato la causa con atteggiamento autenticamente cristiano.
Mentre incontreremo di seguito un altro prete,
passato alla causa dei ribelli, adottandone lo stesso criterio della violenza
armata; verrà per questo contestato dall’Arcivescovo…
STRUTTURA DEL FILM
Lasciamo il seguito della vicenda agli spettatori,
affinché siano loro stessi a seguirne lo sviluppo. Credo tuttavia
opportuno sottolinearne la struttura, che aiuta a cogliere con maggior
chiarezza l’idea che emerge dal film. Essa ha come costanti l’utilizzo
di immagini forti, crude, con colori non appariscenti; limitati i commenti
musicali, invece sottolineati i crepitii delle armi, le divise dei militari
(primi piani di scarponi…). In questo contesto troviamo spesso il personaggio
del tenente che fa da controfigura al protagonista.
IL PROTAGONISTA
Romero viene seguito nella sua evidente trasformazione
psicologica. E’ un timido prete vissuto nelle biblioteche, con una cultura
a dimensione della pagina scritta. motivo per cui, forse, la curia romana
lo propone alla guida della diocesi di San Salvador, proprio grazie al
fatto che è un uomo che rassicura tutti e non dà fastidio
a nessuno. Ma poco alla volta il pastore fa le sue esperienze e opera una
scelta di vita che lo condurrà al martirio. La scelta “politica”,
se così si può dire, di Romero non è un tradimento
di quella religiosa, ma un suo sviluppo, la sua logica espressione. La
sceneggiatura di John Sacret, segue, passo dopo passo, questo itinerario
politico morale, consentendo allo spettatore di percepire le emozioni che
animano il protagonista e di ragionare sulle sue reazioni.
UN FILM PER INTRODURRE IL TEMA DELLA PACE
Nell’entrare nel tema dell’incontro di Montefiascone
con il film ROMERO, dobbiamo evitare una lettura “di parte” nell’interpretazione
di questo personaggio. Per questo, ci aiutano alcune sue battute che riportiamo
letteralmente, nelle quali troviamo un vangelo integrale:
“La giustizia ha radici profonde nella fede”.
“Cari fratelli assassini, noi vi amiamo e vi
chiediamo di pentirvi dal fondo del cuore”.
Ma anche nel suo diario, una pagina del quale
riporta un incontro con il papa, leggiamo:
“Durante questa udienza, che fu per me un regalo
inatteso, il Santo Padre mi disse:
"Io conosco la grave situazione e so che il suo
apostolato è molto difficile. Conti sulle mie preghiere; tutti i
giorni prego per El Salvador. C’è da difendere con impegno la giustizia
sociale, l'amore verso i poveri, ma bisogna fare pure molta attenzione
alle ideologie che possono infiltrarsi in questa difesa dei diritti umani,
ideologie che alla lunga risultano lesive per i diritti umani".
Gli dissi: "Santo Padre, mi fa piacere che siamo
d'accordo; io cerco di trovare questo equilibrio nel difendere con ardore
questa giustizia sociale oltraggiata nel mio popolo, ponendomi decisamente
dalla parte de i poveri; ma anche segnalare i pericoli che ci possono essere
in una rivendicazione fatta senza i sentimenti cristiani".
C’è infine da sottolineare la croce, forse
più dura, che ha dovuto sopportare Romero: proprio quella di essere
frainteso nella sua presa di posizione a favore dei campesinos, venendo
considerato un “comunista”. Il regista lo accosta palesemente al Cristo
nella scena dello spogliamento e, al momento dell’uccisione, nel mescolare
il suo sangue con il vino appena consacrato, sullo sfondo della Croce dell’altare.
La testimonianza di Mons Romero mette chiaramente
in luce che LA PACE viene, come un dono di Dio, anche nei momenti più
duri, attraverso l’atteggiamento della fiducia: solo questa aiuta ad affrontare
le paure più angoscianti. Nella scena finale del film, che riassume,
nel linguaggio proprio del cinema, ciò che egli ha significato per
la Chiesa, per i poveri, per chi ha fame e sete di giustizia, s’ascoltano
queste parole: “Mi basta, per essere felice e fiducioso, sapere che in
Lui sta la mia vita e la mia morte, che malgrado i miei peccati in Lui
ho messo la mia fiducia e non resterò confuso. Altri proseguiranno
con più sapienza e santità i lavori della chiesa e della
patria”.