Reportage da Molini
- agosto 1998
| articolo
su Il Giorno |
articolo sul Cittadino |
le riflessioni di Mimmo
dedicato agli amici
di Molini di Sellano
consiglio: clicca
sulle foto se vuoi ingrandirle!
Cominciamo
dall'inizio. Dal 29 al 12 agosto 98, noi del gruppo SEA abbiamo passato
un periodo veramente speciale, insieme alla gente di Molini, una delle
tante frazioni di Sellano. Eravamo partiti con l'idea di chissà
quali attività da svolgere, di chissà quante situazioni disastrose
avremmo trovato...
E in effetti di guai del terremoto
ne abbiamo subito visti molti, a cominciare dai container, che erano un
po' il denominatore comune di quasi tutte le località incontrate,
come quello di Villamagina.
Eravamo partiti da Cesano Maderno
(MI), con il nostro specialissimo "fratello Furgone", che nonostante tutti
gli apprezzamenti dei maligni e degli sfaticati, ha retto benissimo per
tutto il tempo! E i risultati si vedono qui sotto:
Tanto per dire, siamo riusciti
persino ad arrivare ad Assisi, ad andare diverse volte a Foligno per fare
la spesa (ah, che relax l'aria condizionata della Coop!) e, guidati dall'indiavolato
Sandro, una domenica siamo giunti fin dalle parti di Norcia, ma questo
era solamente il nostro 'relax' della domenica.
E poi l'Umbria si merita queste
piccole scorribande, vero?
Ma
che cosa si faceva durante le giornate,chiederete voi?
Presto detto:
al mattino l'appuntamento
era per le ore 10, si radunavano i ragazzini con i metodo più inverosimili;
ad esempio, Peppo andava in giro inseguito da Mario con la mazza di baseball
e tutti i ragazzini correvano a salvare il povero Peppo,
oppure si girava con la chitarra
sperando di rimediare gente invece che secchi d'acqua in testa... e poi
si cominciava a giocare con i ragazzini recuperati (da 3 a 30) nel "pianeggiante"
campo di calcio...
I giochi erano i classici
e massacranti divertimenti che ognuno può immaginare, corsa coi
sacchi, gimkane, mini-baseball, acchiappalo-acchiappalo, sparviero... meno
male che c'era anche chi ci dava una mano, come Cristina e Candida, altrimenti,
con tutti quei nomi, le provenienze, i problemi di "e mo' chi se lo tiene
Ludovico?"...
Ma quando il sole era troppo
caliente e il fiato non ce la faceva più a seguire le nostre stupendevoli
nonché tragiche proposte, c'era sempre la possibilità di
passare un momento calmo nel Centro Sociale, per qualche attività
più tranquilla, come la plastilina, gli alberi di carta, i braccialetti...
vi riconoscete?
(calma, non sto dicendo a te Francesco,
e nemmeno a Tex o a Peppo, d'accordo?).
Poi
un bel giorno a qualcuno è venuto in mente di andare ad esplorare
la giungla, pardon, il bosco. E così siamo partiti, con frate furgone
e tante macchine degli amici; abbiamo superato la cava, scarpinato su per
il monte, alla ricerca della casa di mastro Beppe (? ohibo', Sandro, si
dice così?) e poi, poi via con l'edizione umbra del Camel Trophy,
tra rovi e casolari scalcinati, alberi in mezzo al sentiero e sentiero
senza più tracciato... meno male che la nostra grande esperienza
e una dose massiccia di fortuna hanno concluso alla meglio quella stupenda
gita, vero Massimo?
a questo punto il nostro piccolo album fotografico ha bisogno di una
pausa
ma non è mica detto
che ci fermermo qui :-)
torna in cima alla pagina
articolo
pubblicato su "IL GIORNO" del 25 settembre 1998
Dieci universitari hanno trascorso
l’estate
tra i bambini di un paesino umbro colpito
dal sisma
UNA VACANZA SPECIALE NELLA TERRA DEL TERREMOTO
CESANO MADERNO - estate 1998
– “Non potremo mai dimenticarci di voi! Ci mancate troppissimo, non
vediamo l'ora di rivedervi. Vi aspetta un'accoglienza supereccezionale
come è stato ognuno di voi in questi quindici giorni a Molini”.
Bastano poche battute di un concitato fax firmato da due adolescenti per
capire che i ragazzi della Sea non hanno speso invano le loro vacanze,
intenti a riportare il sorriso sulle labbra di chi, ad un anno dalla prima
scossa, vive ancora nella paura del terremoto.
La sigla che li denomina - benché un tantino aeroportuale ironizzano
loro stessi - sta per Solidarietà, educazione ed assistenza. Tre
impegni precisi che hanno portato dieci universitari di Cesano Maderno
e dintorni direttamente nell'epicentro del sisma umbro. Sono per lo più
ex allievi, ma anche amici e sostenitori dei Fratelli Maristi, una grande
famiglia di religiosi dediti all'educazione dei giovani.
Dopo due estati trascorse in un campo di profughi ungherese, quest'anno
il bisogno si è presentato più vicino a casa. Appurato che
le organizzazioni assistenziali avevano preso di mira Sellano e Verchiano,
dove è stato insediato il maggior numero di container, i ragazzi
della Sea accompagnati da fratel Giorgio e fratel Massimo si sono diretti
nella meno conosciuta Molini, una ottantina di frazioni per lo più
di un paio di case ciascuna, oggi quasi tutte evacuate. Accolti festosamente
dagli abitanti e ospitati in tre roulotte, per due settimane hanno rianimato
la giornata di bambini e ragazzi con un programma intensissimo, studiato
con cura durante l'inverno. “A dire il vero siamo stati costretti a ritoccarlo
ampiamente - spiegano alcuni protagonisti della missione di solidarietà
-, perché ci siamo trovati di fronte una fascia d'età più
bassa del previsto: 34 bimbi tutti tra i 2 e i 12 anni. Nessun problema,
comunque: abbiamo promosso gimcane, giochi con la palla, corse coi sacchi
e tante gare”.
La giornata a Molini era scandita così: la mattina giochi di
gruppo all'aperto; il pomeriggio partite di pallavolo o di calcio con i
papà; la sera tutti seduti in piazza a cantare con la chitarra o
ad imbastire qualche spettacolo fatto in casa all'insegna della battuta
libera. I pasti? Da leccarsi i baffi, rispondono i ragazzi che, se a mezzogiorno
si arrangiavano arrostendo qualcosa sulla brace, a cena si abbuffavano
di piatti a base di tartufo e di pizze casalighe, invitati a turno dai
molinesi.
[Ileana Tesoro - la sorella di Andrea "Tex"]
le riflessioni di Mimmo
"Forza venite gente che in piazza
si va,
un grande spettacolo c'è, Francesco al padre la roba ridà...."
Un'estate
diversa - in Umbria nel dopo terremoto
Le parole e la melodia del ritornello
del musical "forza venite gente", hanno accompagnato allegramente e diffusamente
il nostro pulmino (il mitico Sanremo Racing) lungo la via del ritorno,
mentre si dirigeva alla stazione di Foligno per accompagnare due dei componenti
dell'infaticabile team della S.E.A., parole che in un certo senso riassumono,
più che concludere, tutta l'esperienza di solidarietà che
si è svolta quest'estate a Molini di Sellano.
Sono poche parole che, come
un piccolo seme in cui è contenuta già in anticipo tutta
la pianta, racchiudono tutto quanto noi dieci "indivisibili" elementi abbiamo
vissuto e che non possiamo lasciar cadere nel vuoto, ma è necessario
riporre nel "terreno fertile" del quotidiano e farlo germogliare affinché
anche altri ne possano gustare i frutti.
E' stato un autentico spettacolo
il poter vivere un'esperienza molto umana fra di noi animatori e con la
gente umile e cordiale di Molini, ed assaporare e stupirsi per il miracolo
della fraternità, dell'umanità, della gratuità, della
collaborazione vicendevole, dell'amicizia che si manteneva e si traduceva
nel preparare i giochi, nell'apparecchiare la tavola, nel cucinare, nel
poratare i bambini a spalletta, nel pregare insieme, tra corse nei sacchi
e gimkane o tra invenzioni di fiori e frutti di plastilina. Abbiamo giocato,
ballato la macarena o il pam-pam, contemplato la meraviglia delle stelle
cadenti durante la notte di S. Lorenzo, abbiamo cantato e mimato insieme
le canzoni, tra gli sguardi semplici dei bambini, tra le intese di gratitudine
e di accoglienza eccezionale della gente del posto.
In questa nostra avventura,
non certo priva di qualche piccolo e superabile disagio, siamo stati accompagnati
dall'umile e discreta figura del poverello di Assisi di questa affascinante
terra umbra, che ci ha aiutati a capire un po' di più quanto tutto
il creato che ci circonda sia amica e sorella, nonostante tutte le ombre
che la coprono sembrino dire il contrario.
Personalmente ho scoperto
un po' di più il volto radioso di Dio, un volto paterno e materno,
capace di tirare fuori l'ordine dal disordine, dal poco crea il tutto con
freschezza zampillante di un artista che con pochi colori è capace
di creare un capolavoro, o con poche note una canzone.
Anche noi abbiamo dovuto,
come Francesco, spogliarci dei progetti e programmi stilati in quel di
Cesano, per adeguarci a quanto veniva richiesto nelle diverse situazioni.
Ci siamo tuffati nelle braccia del padre e ciò è bastato
affinché questa esperienza avesse successo.
Scrivete pure un messaggio per avere altre
informazioni sulla SEA