La Sindone, una presentazione
-
i Vangeli
-
la Storia: come è giunta fino a noi
-
la Sindone e gli incendi
-
il più antico
-
a Chambery
-
a Torino: 1997
-
la Sindone e Torino
-
La Scienza: cosa sappiamo di questo lenzuolo
-
le immagini dell'uomo sindonico
-
altri oggetti visibili
-
oggetti e reperti invisibili ad occhio nudo
-
L'immagine - cosa si vede
-
Come si è formata l'immagine
-
le ipotesi 'razionali'
-
un dipinto
-
una fotografia medievale
-
opera di Leonardo
-
le immagini della Sindone: dal negativo ai satelliti

Cosa è la Sindone - Storia
Picture for the "Artistic and Religious Centenaries
of Piemont in 1898 - The Holy Shroud of Our Lord Jesus Christ" (S. Pia)
E' il lenzuolo in cui, secondo la tradizione, è stato avvolto
il corpo di Cristo dopo la deposizione dalla croce.
Un lenzuolo di lino, lungo m. 4,36, largo m. 1,10. Su di esso si vedono
subito , oltre alle due linee scure e ai triangoli bianchi, segni di bruciature
(un incendio nel 1532), le impronte di un'immagine - frontale e dorsale
- di un uomo morto per crocifissione.
La storia
Dal 1578 la Sindone è conservata nel Duomo di Torino, quando
vi arrivò da Chambéry, antica capitale del Ducato di Savoia.
Dalla metà del XIV secolo si hanno della Sindone testimonianze storiche
certe e senza più interruzioni: in quell'epoca il Lenzuolo è
presente a Lirey (Francia); una possibile storia precedente ha visto la
Sindone in Oriente (Edessa, Costantinopoli), da dove sarebbe stata trasportata
in Europa durante le Crociate.
Antica stampa del 1800
Poster with the prayer approved by Pope Pio IX
to give plenary & partial indulgences
Nel 1453 viene ceduta ai Savoia, e segue la famiglia regnante nel trasferimento
della capitale in Piemonte. Dal 1694 è custodita (salvo brevi interruzioni)
nella splendida cappella che Guarino Guarini costruì tra il Duomo
e il Palazzo Reale.
1898 - prima fotografia (del fotografo professionista Secondo Pia)
Dal 1983 la Sindone è proprietà della Santa Sede, lasciata
in eredità da Umberto II di Savoia al Papa.
Negli ultimi quattro secoli la Sindone è stata più volte
esposta; l'ostensione pubblica più recente risale al 1978, per i
400 anni del trasferimento a Torino.
Cronologia riassuntiva - come è giunta fino a noi
Documenti storici parlano dell'esistenza della Sindone in questi periodi
-
a Gerusalemme (anno 33),
-
a Costantinopoli (anno 1092),
-
a Lirey in Francia (anno 1353)
-
a Chambery capitale del Ducato di Savoia (anno 1452)
-
ed infine a Torino (anno 1578).
La scienza
La Sindone cominciò a "sorprendere" un secolo fa quando, per la
prima volta, venne fotografata da Secondo Pia, nel 1898:
il negativo della foto mostrò nei particolari, e con un'evidenza
ben maggiore che il "positivo", tutti i "segni" che la Sindone custodiva.
guardando il negativo della lastra...Secondo Pia si accorge che la Sindone
è come un negativo fotografico: le parti che sul volto e sul corpo
erano chiare sulla tela divennero scure e le parti in ombra rimasero bianche
nella tela; sul negativo della lastra fotografica comparve quindi l'immagine
positiva di un uomo che porta su di sè tutti i segni della passione.


Come si è formata l'immagine sul Lenzuolo?
dai Vangeli, la deposizione di Gesù
Problema della prospettiva medievale
La scienza non ha ancora fornito spiegazioni plausibili. I risultati
sicuri delle ricerche effettuate in questo secolo sono questi:
- l'immagine non è un dipinto, ed è stata lasciata dal
cadavere di un uomo flagellato e crocifisso. L'elaborazione al computer
ha mostrato che essa ha proprietà tridimensionali, che non appartengono
né ai dipinti né alle normali fotografie;
- sul Lenzuolo sono stati ritrovati pollini di fiori che hanno offerto
forti indizi per una presenza della Sindone non solo in Europa ma anche
nel Vicino Oriente;
- le analisi sulle tracce di sangue hanno indicato la presenza di sangue
umano, del tipo AB. Sul Lenzuolo non vi sono tracce di pigmenti coloranti;
tracce
di sangue
il Test del C14
nel 1988 è stata effettuata, su un frammento della Sindone,
la "prova di datazione" col metodo del Carbonio 14: i risultati assegnarono
al tessuto una data tra il 1260 e il 1390 d.C.
Questi risultati sono oggi messi in discussione all'interno della stessa
comunità scientifica; studi sperimentali più recenti hanno
poi riaperto la questione.
L'incendio subito dalla Sindone è un elemento problematico per
questa datazione
ecco un particolare delle fibre bruciate
fibra
bruciata dall'incendio
Datazione, adeguata conservazione, formazione dell'immagine: intorno
a questi problemi la scienza moderna continua a interrogarsi.
Il volto
Due particolarità:
l'ecchimosi sulla guancia destra che giunge a lesionare la cartilagine
nasale, effetto del colpo violento ricevuto da Gesù
l'impronta di un rivoletto a forma di 3 rovesciato che corrisponde
anatomicamente con la vena frontale lesa da una spina.
L'incoronazione di spine è stata comunemente raffigurata con
una "corona"; gli studiosi ritengono si trattasse di un "casco" a completa
copertura del capo.
elaborazioni a partire dal volto sindonico

Le mani
La ferita delle mani non è nel palmo, ma nel polso (pugnetto)
fra le piccole ossa carpiche, per sostenere il peso del corpo crocifisso.
Non si vedono le impronte dei pollici perchè al passaggio dei
chiodi avviene la lesione del nervo mediano e i pollici si flettono automaticamente
verso il palmo.
Il costato
Secondo alcuni esperti di medicina legale il "sangue e acqua" non era un
po' di siero, ma una abbondante effusione di liquido (come appare dal lenzuolo)
formatosi in seguito a pericardite contusiva provocata dalla flagellazione
oppure a travaso di sangue nel cavo pleurico.
La schiena
La flagellazione romana era terribile, molto più dolorosa di quella
ebraica che non poteva superare i 40 colpi.
Tutto il corpo dell'Uomo della Sindone è segnato dalla doppia
impronta del "flagrum" romano composto da 2 strisce di cuoio con piccoli
manubri di metallo o con ossicini.
Il peso della croce
Gli esperti di medicina legale hanno rilevato, sulle due spalle, una
contusione da schiacciamento con solchi e ferite dovute al premere di un
corpo pesante e duro.
I piedi
L'arto inferiore sinistro è un poco sollevato e leggermente flesso
al ginocchio perchè ha conservato la posizione che aveva sulla croce.
I chiodi
Non sarebbero quindi 4 i chiodi usati per la crocifissione, ma 3: due
per le mani ed uno per i piedi sovrapposti.
Altre reliquie
Il Sudario di Oviedo (Spagna)
ipotesi di come era messo il sudario per coprire il volto
Le immagini elettroniche della Sindone
La Sindone vista dal computer
elaborazione
Univ. di Torino
Il lenzuolo in cui la tradizione vuole sia stato avvolto il corpo di
Gesù continua ad essere analizzato con gli strumenti più
raffinati della scienza.
Anche le foto "tridimensionali", come questa provano che l'impronta
del crocifisso non può essere opera della mano dell'uomo.
Elaborazioni con il VP-8 analyzer
VP8
animazione della Sindone realizzata con il VP8-Analyzer della Nasa
animazione che consente di vedere i vari strati che hanno segnato la
Sindone, come in una cartina topografica
Vp8 - animazione (Barrie
S.)
g&b