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Mese: Luglio 2019

La solidarietà va in vacanza… studio

La solidarietà va in vacanza… studio

Grazie ai fondi raccolti dalle comunità mariste italiane e della Provincia marista mediterranea, in collaborazione con l’associazione Terra di Amatrice Onlus, quest’anno sono state stanziate sette borse di studio per altrettanti giovani, ragazzi e ragazze di Amatrice tra i 13 e i 18 anni, per permettere loro di vivere due settimane di vacanza-studio presso il Moyle Park College di Dublino, assieme agli altri ragazzi partiti dalle scuole mariste italiane con l’associazione Summer School Passion for Travelling. Giovedì 25 luglio 2019, l’Associazione Terra di Amatrice Onlus, in collaborazione con la Royal Society di Dublino, ha organizzato una serata speciale, per ricordare il terremoto avvenuto ad Amatrice nell’estate del 2016 e tutti gli eventi succedutisi a quella tragica notte del 24 Agosto.

Alla serata, che ha visto tra i vari ospiti l’arcivescovo di Dublino, l’inviato dell’ambasciatore italiano, i rappresentanti della congregazione Marista d’Italia e di Irlanda, hanno partecipato molte famiglie provenienti da Amatrice, alcune di loro attualmente residenti in Irlanda. La cena è stata organizzata dalla Royal Society e dall’associazione Terra di Amatrice Onlus ed è stata un tripudio di prodotti tipici amatriciani spediti per l’occasione dall’Italia.  I protagonisti assoluti della serata sono stati i giovani di Amatrice che, come sottolineato durante la serata dal Presidente dell’Associazione, sono il futuro di queste zone, e grazie a loro e alla loro formazione anche nelle lingue straniere potrà ripartire una promozione del territorio della Conca Amatriciana.

Per dare voce ai fratelli migranti

Per dare voce ai fratelli migranti

Dal 13 luglio circola in rete una lettera rivolta al Presidente Mattarella e al Premier Conte. E’ stata scritta da numerose suore clarisse e carmelitane, in gran parte suore di clausura. Suore che si rivelano molto attente alla realtà sociale in cui stiamo vivendo in questa strana stagione.

L’intento è semplicissimo, quello di esprimere preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione

Come Maristi ci troviamo in pieno accordo con quanto espresso; anche l’orientamento dell’Istituto negli ultimi anni si è fatto carico di situazioni di periferia come questa legata ai migranti e l’impegno della comunità di Siracusa ne è una testimonianza concreta. E’ per questo che abbiamo sottoscritto questo messaggio proprio in questi giorni (qui il link ai firmatari)

Ecco il testo della lettera che come maristi abbiamo sottoscritto.

Radici lontane, futuro di speranza

Radici lontane, futuro di speranza

Siamo spesso abituati a considerare la grandezza di una persona dai ricordi che si lascia alle spalle, dalle opere che ha realizzato, dal movimento che ha messo in moto… In questi giorni i Maristi del Libano hanno pubblicato un libretto che racconta brevemente di una persona che per noi italiani è pressoché sconosciuta: fr. Mario Corradi.
L’agile libretto scritto da fr. Jean-Claude Robert è un tributo alla memoria di questo grande personaggio che per la realtà marista del Libano significa veramente qualcosa di unico, e che forse noi italiani stentiamo a ricordare e comprendere.


E’ un fratello marista italiano, che ha vissuto però quasi tutto il suo tragitto umano in Libano; formatosi in Italia è stato subito inviato nel medio-oriente, negli anni 30; nel 37 farà la sua professione perpetua come religioso marista proprio ad Amchit (Lb).

E’ bello ricordare il suo paesino di nascita, Andagna, una piccola località in provincia d’Imperia, nella splendida valle Argentina (a pochi “passi” da altre località da cui sono scaturiti numerosi fratelli maristi, un tempo le vocazioni andavano a sciame e si diffondevano velocemente nel medesimo territorio).

Tra le tante attività svolte in Libano, come insegnante, formatore, direttore, responsabile e provinciale, emergono soprattutto quelle che hanno portato alla realizzazione delle principali opere educative in Libano, il complesso di Rmeyleh, nel sud del paese (la zona a maggior concentrazione musulmana, non è un caso che l’istituto si chiamasse Nostra Signora di Fatima, molto venerata anche dall’Islam) e quindi il grande complesso educativo che oggi si chiama Champville, nella periferia nord di Beiruth. Si tratta di centri educativi dalle cifre imponenti; oggi la sola Champville conta qualcosa come 3500 alunni (tutti gli alunni maristi in Italia superano di poco il migliaio!). Sarà che la presenza marista e cattolica in un paese fortemente segnato dalla conpresenza delle principali religioni favorisce un clima identitario più forte, ma con grande apertura, visto che le scuole mariste sono frequentate anche da tanti musulmani (viceversa, l’accoglienza è meno scontanta).
Fr. Mario era fermamente convinto della vocazione internazionale di questo paese, il Libano da sempre è stato un crocevia tra occidente e oriente: nell’accoglienza e nel vivere insieme ha visto la chiave per un futuro migliore e su questa strada ancora oggi la proposta marista è forte e presente. Nella giornata di commemorazione che gli è stata dedicata, il 15 maggio 2019, tante sono state le voci in ringraziamento e in memoria per questo testimone dai grandi orizzonti.

Ecco il fascicolo realizzato dalla scuola di Champaville, un ringraziamento alla segretaria, Rita, che ha curato l’edizione e a fr. Robert per la stesura del testo.

Ecco la pagina del collegio di Champville che ricorda fr. Mario (in francese)