Sempre un nuovo inizio – incontro laici maristi 2017
A volte ritornano: ed è sempre bello rivedere le persone con le quali si condivide un cammino, un carisma, un progetto.
L’incontro annuale dei fratelli e laici maristi della zona Italia si è tenuto anche quest’anno presso la casa generalizia dei Fratelli Maristi, presso l’EUR, da sabato 4 a domenica 5 marzo.
E sicuramente la presenza di fr. Emili, superiore generale, è stata come sempre una garanzia di freschezza e di contatto diretto con il carisma di Champagnat. Le sue parole, che hanno aperto l’incontro hanno dato il tono giusto alla due giorni di riflessione e convivenza e ci hanno fatto sentire tutta l’attualità di un impegno e un progetto che vale la pena vivere con entusiasmo.
Ci siamo così ritrovati in tanti presso la casa generalizia di Roma: da Giugliano, Roma, Genova, Cesano, Taormina, tanti fratelli e laici. L’incontro è stato scandito sul ritmo del messaggio del 2 gennaio: grazie, perdono, impegno e ogni tappa ci ha visti radunati per gruppi sempre diversi, in modo da intercettare le tante esperienze e le sensibilità che fanno la ricchezza del gruppo.
In particolare la mattinata della domenica (dopo la festa del sabato sera, che si è sviluppata con l’aplomb tipico delle nostre kermesse…) ci ha aiutato ad approfondire alcuni temi impegnativi, dall’educazione integrale alla difesa dei diritti dei bambini, con l’apporto di alcuni fratelli maristi particolarmente impegnati in questi settori, che ci hanno illustrato l’impegno che ci attende in questo cammino.
La celebrazione eucaristica della domenica ha concluso il nostro incontro di festa, ma sul tavolo del pranzo, come segnaposto per ciascuno, era già presente l’invito per il prossimo appuntamento: il ritiro estivo ad Amelia, a fine agosto. Quindi… arrivederci!
E grazie a fr. Antonio, ecco on-line tutte le foto dell’incontro
e grazie anche a Sabatino per la creazione della lista che ormai… ci tiene stretti tutti quanti!
Condividiamo anche le riflessioni di uno dei partecipanti, rigorosamente “anonimo” 🙂
“Ho imparato a sognare…”
Cronaca (intima) dell’Incontro Maristi di Champagnat 4 e 5 marzo 2017 – Casa Generalizia, Roma
Sabato 4 marzo e Domenica 5 marzo, ho imparato a sognare… e non mi riferisco all’aspetto onirico del sonno, ma al significato più alto del “sogno”, legato al concetto di visione, di progetto, a quel “senso” che ciascuno ha il dovere di dare alla propria vita. Per non rischiare di sprecarla.
A quel “200 e +, VIVI IL SOGNO” che si legge nello slogan dell’anno delle scuole mariste europee.
Io ho imparato a sognare partecipando, per la prima volta, all’Incontro annuale tra laici e maristi.
E’ stata un’esperienza bellissima per me, perché, sin dal primo passo compiuto all’interno della Casa Generalizia, ho avvertito una sensazione di benessere interiore assolutamente straordinaria, che mi ha accompagnato sino alla conclusione del raduno.
La sensazione è stata, da subito, quella di trovarmi a casa, in famiglia, senza mai sentire di trovarmi in un luogo mai visto prima, circondato in gran parte da estranei. Mai.
Questa sensazione di benessere interiore, sembra anche superfluo sottolinearlo, si è, poi, rafforzata al momento dei primi incontri personali nell’ambito della Dinamica dell’accoglienza, svolta nella sala Champagnat all’avvio dell’Incontro: una magnifica “confusione” di parole, gesti, sorrisi e sguardi assetati, come il mio, di intrecciare altri sogni, ansiosi di raccogliere compagni con i quali condividere il cammino.
Molto profondo e significativo è stato l’intervento di fr. Emili Turù che, ricollegandosi al messaggio del 2 gennaio 2017 in occasione della ricorrenza del bicentenario, ha introdotto il tema (ed il logo) dell’Incontro: Grazie, Perdono, Impegno.
Il Superiore generale si è soffermato sulla necessità di evitare le distrazioni della vita di tutti i giorni, parlando in particolar modo del tempo che si spreca utilizzando gli smartphone. Ha invitato ad aprire gli occhi ed a seguire la luce di Dio, il “Faro”, per evitare di sprecare il meraviglioso dono che proprio Dio ci ha donato: la vita.
Perché il rischio concreto è proprio quello di finire a vivere non la nostra vita, ma una vita vuota, la vita che gli altri (intendendo convenzioni e falsi miti) vogliono per noi.
Sul tema, è stata toccante la citazione dal film “L’attimo fuggente” (“Dead poets society”): “Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita, e per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto…” (Henry David Thoreau).
Andare “per boschi”, senza distrazioni, in silenzio: fr. Emili ha esaltato il silenzio come fonte di recupero della interiorità, dove riposa Dio in noi, ed ha richiamato la figura della Madonna del silenzio e la splendida preghiera di Don Tonino Bello.
E il momento successivo della mattinata è stato dedicato proprio al silenzio, con il “Deserto”: 90 minuti da trascorrere soli con noi stessi e con Dio.
Confesso che ero spaventato pensando a così tanto tempo da trascorrere “senza fare niente”, a riflettere e basta … un “lusso” che, travolti da impegni lavorativi e famigliari, difficilmente riusciamo a concederci.
E’ stato, invece, bellissimo ed incredibilmente emozionante … ed il tempo è volato: dall’intimo momento iniziale nel quale fr. Stefano ci ha guidati nella giusta dimensione fino alla contemplazione della Buona Madre nella cappella piccola, di alberi mossi dal vento fuori da una finestra, delle vetrate della cupola della cappella grande e, soprattutto, dei luoghi più interiori della mia anima, con gli occhi chiusi verso il mondo e spalancati verso Dio.
Sempre di più nel sogno.
Nel pomeriggio di sabato, poi, le Dinamiche legate al “Grazie” ed al “Perdono” sono state piene di momenti di riflessione, scambio, conoscenza e condivisione con persone, cuori e anime diversi, ma collegati tutti dalla voglia di vivere il sogno.
Quindi la cena, momento unico e importante, così come gli altri momenti conviviali (pranzi, pause caffè, pause “dolcetto”, colazione), per toccare e sfiorare in modo diverso cuori e anime dei compagni di viaggio e di sogno.
Occasioni uniche anche per attingere ancora di più alle risorse magnifiche dei compagni di viaggio e di sogno che ho la fortuna di avere qui a Roma e che, insieme alla donna della mia vita, condividono con me da vicino il sogno, regalandomi emozioni indescrivibili.
E poi le risate, il divertimento e … ancora le risate della festa di sabato sera.
Tanto intensa ed emozionante è stata anche la Dinamica dell’”Impegno” di domenica mattina, con la possibilità di conoscere, appunto, l’impegno dell’Istituto in 4 temi importanti e decisivi citati nel messaggio di fr. Emili del 2 gennaio (Periferie geografiche ed esistenziali, Educazione integrale, Diritti dei bambini e Interiorità): imparare a sognare attingendo direttamente al carisma marista, attraverso la testimonianza di 4 Fratelli impegnati in prima linea in tali settori.
E sempre più forte, in me, quella sensazione di essere a casa, di essere in famiglia, e sempre più grande la gioia e la voglia di vivere altre emozioni, senza avvertire stanchezza fisica.. solo entusiasmo e sete del sogno. Soltanto voglia di continuare.
Infine, la messa, quale degna conclusione di questo percorso, addolcita dalla preghiera e dal canto conclusivo finiti in un grande abbraccio … quasi da un lato all’altro della grande cappella.
Ho imparato a sognare in questi due splendidi giorni… e sono riuscito, così, a donare valore e significato intimo alle bellissime parole ascoltate mesi prima: “Marcellino ha dato vita ad un sogno. Anche a noi oggi viene chiesto di proseguire quel sogno e di dar vita a tutti i sogni che sorgono nel nostro cuore per generare un mondo migliore. Per prima cosa allora occorrerà mantenere forte il legame con Dio. Da Lui scaturiscono tutti i sogni più belli, quelli che rendono più umana l’umanità” (fr. Daniele, discorso inaugurale dell’a.s. 2016/2017, Istituto San Leone Magno).
Salutando e abbracciando i miei compagni di viaggio e di sogno, domenica, temevo di provare quella sana tristezza che regalano solo i momenti più belli della nostra vita, quando giungono a conclusione.
In realtà, invece, avevo il cuore gonfio di gioia ed emozione perché mi proiettavo già alle prossime tappe del cammino, perché … “ormai che ho imparato a sognare, non smetterò!” (“Ho imparato a sognare”, Negrita).
Fratel Vasco, eroe della porta accanto e di casa nostra!
Ne avevamo già dato l’annuncio tempo fa: nel mese di novembre il Presidente Mattarella aveva comunicato l’elenco delle persone che intendeva premiare per un loro particolare impegno e senso civico, mettendo così in evidenza il variegato mondo del volontariato e dell’impegno personale a servizio della comunità più vicina, quella dei cittadini..
In questo gruppo di 40 persone era presente anche fr. Vasco Santi, fratello marista, fondatore e “anima vitale” per lungo tempo del gruppo Ematos, la Banca del Sangue nata presso il San Leone Magno di Roma negli anni ’70.
Oggi, 2 febbraio, è avvenuta la cerimonia di premiazione, al Quirinale. I titoli dei media si soffermano a descrivere questi personaggi come “eroi della porta accanto”, ma più che sull’eccezionalità del gesto è bello constatare la semplicità dell’impegno quotidiano in così tante persone.
Come maristi ci piace poi la coincidenza del 2 febbraio, giornata di festa per la vita religiosa. Ed è soprattutto per questo che vogliamo ringraziare fr. Vasco; per la “ferialità” del suo impegno, per la costanza e la giovanile capacità di trasformare ogni giorno in qualcosa di speciale da porre a servizio degli altri, per l’attenzione alle necessità vitali di tante persone.
Riportiamo il breve profilo realizzato dal Quirinale:
Fratel Vasco Santi, 89 anni (Roma), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per il suo straordinario contributo nella promozione e organizzazione delle campagne di donazione del sangue”.
E’ il coordinatore di un Gruppo “Donatori Volontari Sangue” che opera nell’ambito di Ematos Fidas, Associazione Donatori Volontari Sangue dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma.
Ha fondato il Gruppo nel 1975 e sono oggi 41 anni che ne coordina l’attività; secondo i dati aggiornati al 31 marzo 2016 sono stati riempiti 11.247 flaconi di sangue.
Fratel Vasco Santi contribuisce, con la sua attività, alla copertura del fabbisogno di sangue e dei suoi componenti sul territorio regionale e nazionale educando alla solidarietà, attraverso la donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti. Si occupa inoltre della formazione dei volontari.
Il dono del sangue, un gesto nobile e altruista, tra l’altro persino salutare, era un po’ la sfida coraggiosa che fr. Vasco lanciava ai tanti liceali del San Leone Magno giunti al traguardo dei 18 anni: sono queste le sfide da lanciare ai giovani ancora oggi.
Festa degli Ex-Alunni maristi a Roma, con il Presidente Mattarella
Dalle 10 il teatro della scuola ha cominciato ad accogliere gli invitati che giungevano da tanti luoghi d’Italia: Mondovì, Carmagnola, Genova, Milano, Viterbo, Manziana, Napoli, Sicilia… denominatore comune: aver condiviso l’esperienza marista.
Per questa occasione davvero speciale l’invito era stato rivolto anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in qualità di ex alunno del San Leone.
La manifestazione si è aperta con le testimonianze di 5 ex alunni provenienti rispettivamente dalle principali scuole mariste d’Italia: Roma, Taormina, Giugliano, Genova e Cesano Maderno (MB), che hanno raccontato la loro esperienza di studenti e poi di ex alunni e di come il carisma e gli insegnamenti maristi avessero influito sulle loro scelte di vita. Le testimonianze sono state intervallate dalla lettura di alcuni brani della biografia del fondatore, San Marcellino Champagnat. In prima fila, discreto ma presente, il superiore generale dei maristi, fr. Emili Turu.
E mentre Francesco, ex-alunno di Cesano stava ancora narrando il suo percorso, da alunno ad animatore, e poi volontario marista, l’ospite più atteso ha fatto il suo ingresso nel teatro in gradito anticipo (aveva garantito la partecipazione alla sola celebrazione eucaristica).
Una volta accolto il presidente Mattarella e terminate le testimonianze si è dato il via alla Santa Messa, presieduta da don Carlo Molari, che per tanti anni ha animato le celebrazioni domenicali del San Leone. Al termine della celebrazione il Presidente è stato invitato sul palco dal direttore dell’istituto, fr. Daniele, per rivolgere un saluto alle centinaia di persone presenti.
“Non potevo non corrispondere all’invito fattomi dal direttore perché oltre mezzo secolo fa proprio da questo palco ho rivolto il ringraziamento dei maturandi di quell’anno al San Leone. Era un tempo diverso il mio dal vostro, come lo era il mio da quello in cui tutto ciò nacque, ma c’è qualcosa che attraversa tutte queste epoche e rimane inalterato: il senso della vita, quello trasmesso dall’insegnamento dei maristi; la preparazione ad affrontarla con le sue gioie e le sue difficoltà. È questo che in questa scuola e in tutte quelle dei maristi viene insegnato insieme alla cultura. Quindi ringrazio i Fratelli Maristi per ciò che hanno fatto e che fanno per il nostro paese. Vorrei concludere dicendo che per me, essere oggi qui tra di voi è un momento bellissimo” ha dichiarato il Presidente Mattarella.
E dopo questo intervento riconoscente, l’incontro si è avviato verso la sua conclusione conviviale, con un aperipranzo offerto a tutti i partecipanti, occasione per incontri graditi, ricordi di vita, tuffi nel passato e progetti per il futuro.
- leggete qui l’articolo pubblicato sul sito del San Leone Magno
- e quello della scuola di Giugliano, presente con oltre 100 persone
- ecco il link per una prima rassegna fotografica dell’evento
- e qui trovate tutte le foto preparate dal San Leone Magno
E vi invitiamo a “rivivere” e rivedere il video con l’intervento del Presidente, Sergio Mattarella
Concorso Video Fotografico sul Bicentenario marista
Tra le numerose iniziative legate al bicentenario marista, vogliamo divulgare questa manifestazione artistica aperta a tutti gli alunni e anche agli amici (genitori, docenti, collaboratori…).
In estrema sintesi si tratta di realizzare una foto o un video sul tema del bicentenario.
Il termine ultimo per l’invio
di foto e video è il 31/gennaio/2017
Riportiamo i criteri principali per il concorso (validi sia per le foto che per i video):
- Uso del numero-simbolo 200 come dato chiave del bicentenario.
- L’aspetto visivo dello stesso.
- Semplicità, carattere intuitivo, facilità nell’interpretazione.
- Stretta connessione con la realtà che si vuole rappresentare, operatività che suscita, evocazione dello slogan …
- Messa in evidenza dei valori maristi.
- Idoneità per il suo utilizzo come strumento divulgativo per tutto l’anno nelle reti sociali, nel web e negli spazi delle opere mariste (portinerie e altri spazi).