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Autore: Giorgio Banaudi

Concorso per la giornata dei diritti dell’Infanzia – 20 novembre

Concorso per la giornata dei diritti dell’Infanzia – 20 novembre

Vi presentiamo il testo del concorso indetto dall’FMSI (la Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale) rivolta a tutto il mondo marista in occasione della prossima giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ricorre il 20 novembre prossimo.

Si tratta di un concorso a fumetti sui diritti enunciati dalla carta dei diritti dei bambini dell’ONU, in vista della stampa di un libro che raccoglierà le migliori produzioni. Trovate tutti i dettagli nel  documento allegato.
Dei lavori eseguiti secondo le modalità indicate nelle regole del concorso, sarà opportuno fare una selezione in ogni scuola e inviare i materiali più significativi al delegato per la Solidarietà, fr. Claudio Begni, entro il 30 novembre
Verranno poi subito inviati tutti in Spagna dove una commissione selezionerà i migliori di tutta la Provincia Mediterranea da inviare all’Ufficio FMSI di Ginevra, entro il 31 dicembre.
Vi invito a diffondere questa iniziativa durante i vari consigli di classe, in modo da partire subito con l’attività che dovrebbe riguardare in particolare i docenti di arte, ma anche i vari insegnanti della primaria, fermo restando che anche negli incontri e nei gruppi non strettamente scolastici (GA, Marcha, catechismo, scouts  ecc ) è possibile partecipare.
Il delegato per la solidarietà, Fr Claudio Begni (claudiob@maristimediterranea.com) rimane a disposizione per eventuali ragguagli.
Vi consigliamo inoltre di dare anche uno sguardo a questa pagina (mica vi spaventa lo spagnolo vero), preparata proprio per questo evento:  www.derechosdelainfancia.es/

Trovate negli allegati anche il testo in spagnolo che contiene nella parte finale la lista dei diritti enunciati e i corrispondenti articoli del documento ONU, oltre che la distribuzione alle province e distretti
Progetto di Solidarietà per l’a.s. 2015-16

Progetto di Solidarietà per l’a.s. 2015-16

Progetto solidarietà Marista 2015-16

Costruzione di un edificio destinato alla scuola secondaria 
nel “College Marcellin Champagnat”
di Korhogo – Costa D’Avorio
a cura della Equipe Provinciale di Solidarietà, Settembre 2015

Dove

La Costa D’Avorio è situata in Africa occidentale, sul Golfo di Guinea. Confina a Nord con il Mali e il Burkina Faso, ad Ovest con la Liberia e la Guinea Conacry, ad Est col Ghana e a Sud con l’oceano Atlantico.

Korhogó, con i suoi 200.000 abitanti, è la terza città della Costa D’Avorio, dopo Abidjan y Bouaké. 
La gente vive di artigianato e commercio.
Negli ultimi anni una forte immigrazione dai paesi vicini, Mali e Burkina Faso, ha portato a grandi concentrazioni di popolazione in vari quartieri della città, con condizioni di vita molto precarie.

Chi

La  Provincia Marista Mediterranea con le sue campagne di solidarietà ha contribuito in modo determinante alla costruzione della scuola, finanziando i lavori delle aule per i laboratori, la biblioteca, la sala computers, il refettorio ed anche un pozzo per l’acqua potabile.

La Provincia Marista inoltre garantisce una serie di borse di studio per gli alunni più poveri, dedicate anche ad alcuni studenti del secondo ciclo della scuola secondaria.

Cosa

Il progetto 2015-16 consiste nella costruzione 
di un nuovo complesso di tre edifici ad un piano, 
per le aule necessarie a garantire anche il secondo ciclo 
della secondaria nella stessa scuola

Nella prima fase si vuole costruire un edificio con cinque aule, due laboratori e i servizi.
Il PREVENTIVO è di 116.000 €, da raccogliere tra le varie scuole della Provincia Mediterranea.

Perché

300 alunni e alunne potranno così continuare gli studi nella stessa scuola, dopo il primo ciclo di secondaria, senza doversi trasferire in altri centri scolastici della città.

Con questo progetto offriamo l’opportunità di completare il progetto educativo marista
e di permettere di accedere, in futuro, a migliori condizioni di vita e a posti di lavoro più adeguati.

Guarda le slide con la presentazione del progetto 

fino a giugno 2015 queste informazioni erano a cura di fr. Massimo Banaudi, referente per la nostra zona Italia

C’è una scuola a Bouakè

Progetto di solidarietà della Provincia Marista Mediterranea per l’anno scolastico 2014-15

Costruzione di una scuola secondaria nell’istituto Champagnat a Bouaké, Costa d’Avorio

Chi la costruirà? 

La scuola San Marcellino Champagnat, costruita dai Fratelli Maristi a  Bouaké, in Costa d’Avorio

Chi sarà il respondabile? 

Il fratello  Germain Bery Beda, direttore della scuola

Dove sorgerà questa scuola? 

Costa d’Avorio è in Africa Occidentale, nel Golfo di Guinea, è bagnata al Sud dall’Oceano Atlantico Questo paese è stato teatro di una una guerra civile dal 2002 a 2012, che ha diviso il paese in una zona ufficiale (attorno alla capitale Abidjan) e una zona ribelle al Nord. La guerra ha lasciato il paese in una condizione di povertà e ha bloccato i processi di sviluppo che erano presenti prima della guerra

I Fratelli Maristi oggi hanno due scuole in Costa d’Avorio, una a Korhogó (al Nord) l’altra a Bouaké (nella zona centrale). Durante la guerra tutte e due le scuole erano situate nella zona ribelle per cui gli aiuti statali in quegli anni furono drasticamente ridotti. Bouaké poi era proprio sul confine fra le due zone in lotta, con tutte le conseguenze di instabilità immaginabili.

Nel 2012 si è raggiunta la pace e il paese ha ripreso la voglia di costruire e di crescere. Molte congregazioni religiose hanno rinnovato il loro impegno educativo e così hanno fatto i Fratelli Maristi che non solo hanno mantenuto la scuola primaria, ma due anni fa hanno iniziato la scuola dell’infanzia che ha già 120 alunni. Questa scuola si rivolge alle famiglie che non hanno possibilità economiche e si regge totalmente sulle borse di studio statali e sulla sovvenzione delle altre opere della provincia marista Mediterranea.

A questa scuola piace sognare in grande e per il prossimo anno vorrebbero “aprire le porte” a due classi della scuola secondaria che dovrebbe nascere finanziata dal progetto 2014-15.
È una grande sfida quella di una scuola secondaria ma è anche una esigenza assoluta in vista di una migliore educazione e maggiori opportunità di lavoro per le famiglie di quel luogo.

Obiettivi del progetto

Generale: migliorare l’offerta formativa della scuola di Bouaké
Specifico: costruire dento la proprietà del preesistente istituto san Marcellino l’edificio e le aule per la scuola secondaria da inaugurare nel prossimo anno scolastico.

A chi ci rivolgiamo

Direttamente: ai 720 alunni della scuola (600 alle elementari e 120 all’infanzia) che potranno continuare la propria formazione nella loro scuola, senza dover fare i molti kilometri che ora devono affrontare per la scuola secondaria più vicina.
Indirettamente: alle famiglie e alla popolazione in genere del paese che potranno ridurre le spese per i viaggi e per la scuola dei loro giovani, a tutta la società che verrà dotata di una scuola marista di buona qualità che li potrà formare, come succede in tutto il mondo,  come onesti cittadini e buoni cristiani.

Chi garantisce che il progetto “funzioni”?

L’istituto dei Fratelli Maristi è il responsabile ultimo del progetto, la Provincia Marista Meditrerranea, di cui fa parte l’Italia è già in possesso del permesso del Ministero dell’Educazione della Costa d’Avorio e possiede gli spazi adeguati per la costruzione della scuola secondo i piani che qui sotto vi facciamo conoscere.

Piani e preventivo

Si vogliono costruire due edifici di cinque aule ciascuno, ecco alcuni particolari del progetto:
Preventivo (la nostra sfida di quest’anno…)
Un edificio di cinque aule: 28.249.440 Franchi ivoriani =  circa 45.000 €
Totale del progetto: due edifici e dieci aule = 2 x 45.000 € =     90.000 €

Come aiutarci in quest’anno scolastico:

Potete aiutare concretamente questa campagna fondi attraverso tutte le attività di solidarietà e raccolta fondi che la vostra scuola dedicherà al progetto (castagnate, lotterie, feste dei dolci…), chiedendo ai gruppi di pastorale delle scuole dei Fratelli Maristi o, direttamente, versando un’offerta ai seguenti numeri specificando la causale: Bouaké:

  • CC/Postale: n° 81286007
  • Codice IBAN: IT15N0760103200000081286007

Maristi a Cesano Maderno: “nuovo” anno scolastico

Maristi a Cesano Maderno: “nuovo” anno scolastico

I Fratelli Maristi a Cesano Maderno:

 al via un anno scolastico con tante… “Novità”!
 
da “Il Giorno” del 10 settembre 2015
Alla congregazione dei Fratelli Maristi, che dal 1966 gestisce la scuola secondaria di primo grado di via San Carlo e da una decina d’anni dirige anche la primaria Maria Ausiliatrice di Binzago, da qualche mese è stata affidata la direzione della scuola dell’infanzia Sant’Anna nelle sue due sedi, quella storica di via Immacolata e la nuovissima sede della “Sacra Famiglia”.
Cesano Maderno – “Contigo, lo nuevo” (“Con te, la novità”) è lo slogan del nuovo anno scolastico che per la scuola secondaria di primo grado Fratelli Maristi di Cesano Maderno si apre giovedì 10 settembre. E le novità appunto non mancano. Negli ultimi mesi infatti i Maristi, che già dal 2001 gestiscono anche la scuola primaria Maria Ausiliatrice di Binzago, hanno assunta un’altra grande responsabilità: quella di curare, su richiesta della parrocchia, anche la direzione della scuola dell’infanzia Sant’Anna con le due sedi di via Immacolata e della “Sacra famiglia”. Un impegno importante che offre alle tante famiglie del territorio l’opportunità di iniziare fin dalla tenera età un rapporto educativo che potrà proseguire fino al termine della terza media. Una proposta sicuramente coinvolgente. “Un incarico che abbiamo deciso di accettare e di portare avanti con gioia, così come all’inizio del cammino dei Fratelli Maristi a Cesano nel lontano 1966 chiamati dall’allora cardinale di Milano Giovanni Colombo (l’anno prossimo ricorre il 50esimo della scuola secondaria e saranno diversi gli appuntamenti in programma per celebrare questa tappa) – sostengono fratel Giorgio Banaudi, preside della secondaria e fratel Marco Cianca, neodirettore dell’infanzia, ma già da un anno alla guida della primaria – Le nostre scuole si propongono alle famiglie come luogo di formazione umana e culturale, attente alle esigenze e situazioni individuali; si cerca in questo modo di realizzare una comunità educante che pone al centro del proprio progetto educativo il ragazzo e il suo futuro, proprio nello spirito voluto da san Marcellino Champagnat, fondatore della nostra congregazione”.
La campanella è suonata per gli oltre… 500 studenti, distribuiti tra infanzia (270), primaria (135) e secondaria (150) di primo grado, per un anno che si attende carico di novità, entusiasmo e partecipazione.
Potete seguire le iniziative, conoscere meglio le rispettive scuole e approfondire le tematiche educative consultando i due siti, quello della scuola media (www.maristi.it/cesano) e quello delle scuole parrocchiali di Binzago (www.maristi.it/binzago

articolo pubblicato su “Il Cittadino” del 13/9/2015

 

L’incontro di Chianciano 2015

L’incontro di Chianciano 2015

L’appuntamento di Chianciano è ormai diventato una tradizione marista che prosegue da svariati anni.
Si vivono due giorni intensi di corsi di formazione, in un luogo salomonicamnte equidistante tra il nord e il sud della nostra Italia, a ritmo serrato, manco si trattasse di recuperi sotto esame, condividendo insieme i momenti conviviali e quegli spazi così dilatabili che sono il “dopo” (dopo-pranzo, dopo-cena, dopo-qualcosaltro…).

Eppure sembrano subito periodi più lunghi ed esperienze che a stento rientrano nella categoria dell’ “aggiornamento”.
L’edizione 2015 ha visto quasi 100 docenti dei vari livelli, dalla scuola dell’infanzia al liceo, partecipare alla proposta formativa.
 Erano presenti tutti i direttori (un augurio speciale a fr. Massimo Banaudi che da quest’anno assume la direzione dello Champagnat di Genova, dove ritorna anche la comunità marista) e tanti docenti di Giugliano (c’è voluto un pullman per portarli tutti!), Roma, Genova e Cesano.

Questi i nuclei tematici affrontati nei 2 giorni del corso:

  • bilinguismo e Clil, con l’aiuto di Veronica, per consolidare metodi e strumenti per la lingua inglese
  • il tutor nella scuola primaria e media, con la supervisione di Chemi e Giacomo, analisi di strategie per i colloqui e i contenuti da affrontare
  • abbiamo proseguito anche il cammino dell’interiorità insieme a Daniela, per fare spazio alle emozioni, ai sentimenti, all’ascolto di quanto già è presente in noi, ma spesso sommerso
  • spazio ai piccoli, con interventi sulla psicomotricità presentati da Sergio e Marta
  • nel frattempo si sono incontrati anche i nostri referenti tic, esperti digitali, per mettere a punto strategie e contenuti in modo da supportare i docenti nel loro impegno quotidiano

Il leti motiv di questi giorni è stato ovviamente il nuovo slogan dell’anno marista: “Contigo, lo nuevo”, con la sua accattivante melodia e gli spazi aperti all’interpretazione e alla sfida (cosa mettere in campo, quest’anno, di veramente nuovo…); intanto un pizzico di novità è stato subito accolto, visto che oltre ai docenti erano presenti anche degli animatori dei gruppi GVX, un segno che l’impegno educativo è sempre più un qualcosa di condiviso insieme… contigo.

E per ricordare questi giorni con un pizzico di nostalgia, perché adesso già si comincia a correre, ecco una veloce carrellata di foto di questi giorni vissuti insieme.

dall’Osservatore Romano: Gli oratori di Giugliano e Scampia

dall’Osservatore Romano: Gli oratori di Giugliano e Scampia

Una gradita sorpresa è stata quella di leggere questo articolo pubblicato il 21 agosto 2015 sull’Osservatore Romano. L’autore è il nostro amico don Sergio Massironi, prete di Cesano Maderno che due anni fa si è lasciato coinvolgere nelle proposte dell’impegno estivo marista. Ne è nata una collaborazione originale e significativa: ragazzi della Brianza “migranti” verso il Sud, per condividere sogni e passioni. Ve lo riproponiamo integralmente, ne vale la pena.

Gli oratori di Giugliano e Scampia

Quel vecchio Vangelo sul pavimento

da Napoli SERGIO MASSIRONI

«Una terra da liberare non solo dalla camorra, ma dalla rassegnazione che ha strutturato nella gente, inducendo un sentimento di resa al male in tutte le sue forme». Parla così Giusy Orlando del suo mondo, periferia di cui Secondigliano e Scampia sono i nomi più noti. Vicepreside nella scuola dei Fratelli Maristi a Giugliano in Campania, è una donna che ha scelto da che parte stare. Il suo impegno si intreccia con quello di molti altri cristiani che, pur tra grandi difficoltà, offrono ai giovani un’educazione integrale, in cui Vangelo e istruzione si proiettano nella vita, diventando modo di essere: una rivoluzione silenziosa. «Il Dio da restituire a questa Napoli, delusa e spesso abbandonata dalle istituzioni, non può non avere il volto della giustizia e della speranza. Un Dio che conosce e comprende le sofferenze, ascolta e scende a liberare. Evangelizzare e formare le coscienze è un tutt’uno, soprattutto in territori in cui il male fa apparire inutile ogni sforzo, cercando di assopire e di uccidere la responsabilità». Così la scuola è il primo passo, ma per Giusy non basta: «Evangelizzare è stare come lievito dentro la pasta, essere una cosa sola con le persone, giocando tutte le nostre facoltà, non solo intellettuali».
Certo, la scuola educa attraverso la cultura, mostrando di essa il carattere vitale: offre gli strumenti per capire la realtà e per interagire con essa; dà le chiavi per comprendere la propria umanità e le parole per narrare la vita e per mettersi in comunicazione con altri. Ma l’azione pastorale che nasce da una scuola cattolica diviene, nell’istituto stesso e poi nel territorio, una marcia in più per ogni cambiamento positivo.
Lo sanno bene Gianluca Mauriello e Rosa Ciccarelli, marito e moglie entrambi avvocato, che hanno scelto di dedicare ogni energia proprio alla pastorale giovanile, divenendo a Giugliano responsabili di una realtà vivacissima, frequentata da centinaia di ragazzi, pur in un contesto di frontiera. «Ci rivolgiamo a tutti i giovani con cui veniamo in contatto, seguendo l’intuizione del nostro fondatore Marcellino Champagnat. Proviamo a condurli a vivere un’esperienza cristiana, attraverso esercizi di solidarietà, di convivenza, di discernimento, di celebrazione».
Occorrono gruppi, ma soprattutto educatori, adulti che abbiano assunto seriamente il Vangelo come forma della vita. Gianluca li descrive come persone semplici, normali, eppure sa che, nel contesto sociale e culturale in cui operano, «possono sembrare dei folli, a dedicare il proprio tempo e le proprie energie per la missione». Così, in un mondo frantumato, addirittura il proprio matrimonio può essere messo in campo come testimonianza, sacramento in senso forte.
«Rosa e io da qualche anno abbiamo deciso e chiesto di poter condividere la nostra vita con la comunità religiosa dei Fratelli Maristi, con cui siamo cresciuti fin da ragazzi. È stato quasi un passaggio naturale, che ora ci riempie, aggiunge vita alla vita. Ne è nata una comunità “mista”, di cinque religiosi e due sposi: un nuovo modo di corrispondere, ognuno con la sua originalità, a quanto ricevuto nel battesimo». Così una storia d’amore è totalmente presa a servizio dal Vangelo.
Fratel Stefano Divina, dei consacrati di Giugliano è il più conosciuto e cercato da bambini e adolescenti. Trentasettenne, vive qui da quattro anni, dopo averne trascorsi altrettanti in Spagna. Ingegnere milanese, cresciuto negli anni in cui il cardinale Carlo Maria Martini educava migliaia di giovani alla Lectio Divina, si dice «innamorato del Vangelo» sottolineando che «l’amore porta a fare follie a volte in luoghi impensati». La grande scommessa di Stefano si è giocata nel rapporto con i religiosi di altre comunità presenti nell’hinterland napoletano, per esempio con suor Edoarda e con fratel Enrico, molto inseriti a Scampia.
Nacque con loro l’idea di realizzare campi di volontariato con giovani provenienti da tutta Italia, prima costruendo e poi animando «Il giardino dei mille colori», ludoteca di un quartiere simbolo, posta al limite estremo dove i monumenti del degrado finiscono e iniziano le baraccopoli dei Rom. «Semplice come una ricetta in cucina: prendi un gruppo di animatori non proprio alle prime armi, magari da qualche oratorio del nord, mettici cinquanta ragazzi delle Vele, dei Puffi o di altri palazzi celebri di Scampia, aggiungi quindici bambini dai campi Rom. Un mix esplosivo, a meno che a unire tutto non sia il Vangelo». Chiedo a Stefano se consideri quest’opera evangelizzazione o se non sia un impegno completamente assorbito da emergenze sociali.
La risposta è una storia che colpisce. «L’anno scorso con fratel Enrico e alcuni animatori brianzoli entrammo nel campo nomadi di Masseria del pozzo, a Giugliano. Il sole di luglio picchiava; ovunque bambini, alcuni nudi e abbandonati a sé stessi: al vederci, in un attimo furono tutti a giocare con noi. Prima di andarcene, Jennifer mi portò verso la sua baracca, al centro del campo; gli odori e lo spettacolo davano la nausea».
«Fu quello il momento — continua Stefano — in cui vidi per terra un vecchio Vangelo, chissà come finito su un pavimento di cocci e di rifiuti. Sporco, mezzo bruciato. Dove sei, Dio? La risposta era davanti a me. Evangelizzare è così: crediamo di arrivare per primi e il Signore dimostra di averci preceduti». Stefano raccolse il Vangelo perduto: ora esso si trova al decimo piano di un palazzo di Scampia, nella cappella domestica dei fratelli delle Scuole Cristiane. La pastorale giovanile, non solo a Napoli, si fa così: in un’aula di scuola, su un campetto di calcio, in un gruppo di catechesi, in strada, dando responsabilità a un adolescente, portando dei bravi ragazzi in una grande periferia, offrendo a Daniel, Rom dodicenne, cinque euro per un pomeriggio in oratorio preferito a qualche ora mendicando elemosine per la famiglia.
«I giovani con cui entro in contatto oggi non cercano la Chiesa, anzi spesso da essa si sono allontanati. Cercano però testimoni credibili della Chiesa, uomini e donne che provano a incarnare quel che la Chiesa dice. Credono in una vita evangelica che si spende per gli altri. Si avvicinano a Gesù per cammini che non conosciamo ancora bene: preferiscono una relazione più immediata, affettiva, è come se Dio entrasse attraverso il loro cuore più che la loro mente». Cresciuto negli stessi anni e alla medesima scuola di Stefano, cerco di capire quale salto di qualità nella vita di fede le circostanze gli abbiano richiesto.
«Non dobbiamo aver paura di relativizzare le nostre certezze e di metterci in cammino al fianco di giovani così diversi da quelli che noi siamo stati, per aprirci al volto di un Dio misericordioso. Il nostro Dio si commuove: questo fa crollare tante teorie pastorali, liturgiche, teologiche troppo rigide. Non le liquida: le riapre. Del cardinale Martini ricordo soprattutto il primato dato alla Parola, l’esercizio di leggerla, masticarla e gustarla. È stata una tappa importante nella mia crescita umana e spirituale. Oggi, però, ne vedo anche i limiti: devo coltivare maggiormente la dimensione affettiva, il salto verso la contemplazione, non più il molto riflettere, ma il gustare internamente. Napoli e la cultura mediterranea, in particolare i giovani, mi hanno così portato verso un Dio più grande di ogni schema mentale, a desiderare di essere comunità di profeti e di mistici».

Arrivederci, fr. Spartaco

Arrivederci, fr. Spartaco

Il fr. Spartaco Porfiri ci ha lasciato proprio alla vigilia della festa dell’Assunta, il 14 agosto 2015, uno degli appuntamenti più sentiti e cari della famiglia marista; ha realizzato così il sogno di festeggiare in Paradiso, insieme a Maria, questo traguardo della vita che tutti aspettiamo.
Nato nel 1928 nelle Marche, ha vissuto a lungo come “piccolo fratello di Maria”, al servizio delle tante necessità dei fratelli e delle comunità in cui è vissuto, soprattutto nelle due case generalizie che lo hanno visto al lavoro, con la sua preziosa competenza, nei mille piccoli lavori che ogni casa richiede.

Da Grugliasco alla casa generalizia di Roma Eur, per poi trascorrere gli ultimi anni nella scuola del San Leone Magno (Rm) e infine nella comunità di Carmagnola (To), dove ha sempre messo a servizio di tutti le sue tante abilità. Molti lo hanno conosciuto con il nome da religioso di Goffredo, come si usava prima del Concilio. Era davvero un factotum e sapeva passare con maestria dall’agricoltura alla falegnameria, dalla muratura all’idraulica con la precisone e l’ordine che erano un suo segno distintivo. Ma questo suo operare nascosto e silenzioso sul versante Marta, nascondeva anche una vita spirituale profonda e custodita con riserbo, degna della sorella Maria: spesso capitava di trovarlo nella cappella, in preghiera già dalle 4 del mattino.
Arrivederci carissimo fr. Spartaco, sappiamo che ti stai già dando da fare non per sistemare qualche necessità materiale, ma in previsione del “posto” che ogni fratello marista si aspetta. Ci contiamo, come sempre.