Le tragiche notizie che ci arrivano quotidianamente dal medio oriente hanno avuto una impennata in questo mese di settembre. Assistiamo impotenti ad una deriva fanatica e violenta che lascia perplessi. Leggiamo e vediamo notizie terribili, sentiamo parlare di esodi biblici di fronte ai quali le emergenze italiane sembrano dettagli. Si rischia l’assuefazione da news e il conseguente disinteresse.
Ma quando sai di avere degli amici, dei fratelli che vivono in quelle zone, cambia la prospettiva. Come cristiani e come maristi dovremmo sempre collocare dei fratelli nei luoghi dolorosi della storia, per leggerli con occhi solidali e sentirci interpellati.
Proprio gli esodi, le fughe precipitose e l’estrema scelta di abbandonare luoghi cari sono il tema di questi giorni, anche per i maristi presenti ad Aleppo. Andare o restare? Mettersi in salvo o tentare ancora di essere una presenza significativa e di aiuto? L’ultima lettera da Aleppo che abbiamo ricevuto ci mette di fronte alle difficoltà di questo dilemma. Vi invitiamo a leggerla con partecipazione
Rimanere o partire, questo è il dilemma a cui devono far fronte i siriani, soprattutto quelli che abitano ad Aleppo, soprattutto in questo momento. Che cosa fare?
Continuare a resistere? Rimanere nonostante tutto quello che sta accadendo, tutto quello che stiamo soffrendo da ormai tre anni?
Qual è la soluzione? Quale sarà il futuro, ma prima ancora, ci sarà un futuro?
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