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Categoria: islam

Radici lontane, futuro di speranza

Radici lontane, futuro di speranza

Siamo spesso abituati a considerare la grandezza di una persona dai ricordi che si lascia alle spalle, dalle opere che ha realizzato, dal movimento che ha messo in moto… In questi giorni i Maristi del Libano hanno pubblicato un libretto che racconta brevemente di una persona che per noi italiani è pressoché sconosciuta: fr. Mario Corradi.
L’agile libretto scritto da fr. Jean-Claude Robert è un tributo alla memoria di questo grande personaggio che per la realtà marista del Libano significa veramente qualcosa di unico, e che forse noi italiani stentiamo a ricordare e comprendere.


E’ un fratello marista italiano, che ha vissuto però quasi tutto il suo tragitto umano in Libano; formatosi in Italia è stato subito inviato nel medio-oriente, negli anni 30; nel 37 farà la sua professione perpetua come religioso marista proprio ad Amchit (Lb).

E’ bello ricordare il suo paesino di nascita, Andagna, una piccola località in provincia d’Imperia, nella splendida valle Argentina (a pochi “passi” da altre località da cui sono scaturiti numerosi fratelli maristi, un tempo le vocazioni andavano a sciame e si diffondevano velocemente nel medesimo territorio).

Tra le tante attività svolte in Libano, come insegnante, formatore, direttore, responsabile e provinciale, emergono soprattutto quelle che hanno portato alla realizzazione delle principali opere educative in Libano, il complesso di Rmeyleh, nel sud del paese (la zona a maggior concentrazione musulmana, non è un caso che l’istituto si chiamasse Nostra Signora di Fatima, molto venerata anche dall’Islam) e quindi il grande complesso educativo che oggi si chiama Champville, nella periferia nord di Beiruth. Si tratta di centri educativi dalle cifre imponenti; oggi la sola Champville conta qualcosa come 3500 alunni (tutti gli alunni maristi in Italia superano di poco il migliaio!). Sarà che la presenza marista e cattolica in un paese fortemente segnato dalla conpresenza delle principali religioni favorisce un clima identitario più forte, ma con grande apertura, visto che le scuole mariste sono frequentate anche da tanti musulmani (viceversa, l’accoglienza è meno scontanta).
Fr. Mario era fermamente convinto della vocazione internazionale di questo paese, il Libano da sempre è stato un crocevia tra occidente e oriente: nell’accoglienza e nel vivere insieme ha visto la chiave per un futuro migliore e su questa strada ancora oggi la proposta marista è forte e presente. Nella giornata di commemorazione che gli è stata dedicata, il 15 maggio 2019, tante sono state le voci in ringraziamento e in memoria per questo testimone dai grandi orizzonti.

Ecco il fascicolo realizzato dalla scuola di Champaville, un ringraziamento alla segretaria, Rita, che ha curato l’edizione e a fr. Robert per la stesura del testo.

Ecco la pagina del collegio di Champville che ricorda fr. Mario (in francese)

Fr. Henri Vergès, un esempio per tutti

Fr. Henri Vergès, un esempio per tutti

Sabato 8 dicembre 2018, insieme a numerosi altri martiri di Algeria, Henri Vergès, fratello marista francese, verrà beatificato. E’ un marista che non ha fatto molto rumore, ha vissuto i suoi ultimi anni letteralmente nascosto, nella Casbah di Algeri, accogliendo i giovani algerini che visitavano la biblioteca. Era un luogo di incontro “sovversivo”, perché fr. Henri e sr. Helène, cattolici, aprivano  le porte a tutti, arabi e musulmani, nella convinta speranza che il dialogo tra le due fedi potesse un giorno sbocciare liberamente. Un sogno apparentemente infranto dalla violenza che ha stroncato le vite di questi due miti testimoni del vangelo. Un sogno che non si è però fermato e che per molti ha ancora il valore e l’urgenza di un compito da raccogliere e svolgere.
Per conoscere più da vicino l’esperienza e la vita di fr. Henri è possibile

Avvenire e l’esperienza dei “maristi blu” di Aleppo

Avvenire e l’esperienza dei “maristi blu” di Aleppo

In questi tempi di fake-news e di poco solidali proclami politici, forse è meglio reagire con determinazione e più entusiasmo (Quando è buio è  meglio accendere una candela che maledire le tenebre… dicevano i saggi) , ad esempio facendo conoscere quanta vita e quanti esempi positivi possiamo incontrare sul nostro cammino. Come maristi siamo grati al sostegno che il giornale della CEI, Avvenire, dedica alla presenza dei “maristi blu” ad Aleppo Proprio in questo mese di novembre lo spazio dedicato a questa presenza vivace e convinta ha superato le nostre aspettative, ci fa piacere quindi raccogliere i link agli articoli apparsi sul giornali per illustrare l’opera, la presenza e l’attività che i Maristi svolgono in questa martoriata zona del mondo orientale, nella convinzione che è proprio grazie a questa presenza quasi marginale, aperta e in dialogo con il mondo dell’Islam, potrà incidere fattivamente sulla storia.

https://www.avvenire.it/…/arrivano-i-blu-cos-anche-lo-sceicco-cominci-a- giocare
11 nov 2018  Ad Aleppo, dal 2012, i Maristi blu svolgono la loro attività
a favore dei più deboli: distribuzione di aiuti nei campi profughi, scuola per minori,
… 
https://www.avvenire.it/…/aleppo-pronta-a-ripartire-da-scuola-e-microcredito
11 nov 2018  Le lezioni dei maristi promosse da Focsiv per recuperare
la «generazione bruciata». Intanto, grazie al finanziamento di alcuni progetti, in città …
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/sabe
15 nov 2018  Fra George Sabe, marista di Aleppo. Ricominciare, dopo che una ferita
 ha segnato il corpo e di certo, a tutti, ha paralizzato l’anima.