L’incontro che Papa Francesco ha vissuto giovedì 24 marzo con i provinciali dei fratelli maristi, riuniti a Roma per la decima conferenza generale, ha toccato veramente il cuore e l’attenzione di tutti, fratelli e laici, della famiglia marista intera, sparsa in tutto il mondo.
Dopo il capitolo generale del 2017 (era il 22° dall’inizio della storia marista, celebrato proprio nell’anno del bicentenario della fondazione dell’Istituto e che ha visto la nomina di fr. Ernesto come superiore generale), l’appuntamento forte della congregazione è proprio questa Conferenza Generale che si svolge a metà mandato, ogni 8 anni.
Il tema di questa Conferenza è l’evocativo guardare oltre, andare al di là del presente, leggere nei segni dei tempi gli spunti che la vita ci chiede di realizzare per compiere al meglio la missione educativa marista.
Tutti i responsabili delle provincie mariste si incontrano per tracciare, insieme al Superiore generale e il suo Consiglio, le linee importanti dell’azione della congregazione nelle sue molteplici presenze in sintonia con quanto il Capitolo Generale ha tracciato; è un momento di forte partecipazione, di verifica del cammino svolto e di proiezione nel futuro.
L’incontro che il Papa ha riservato ai provinciali maristi, giovedì 24 mattina, resterà per tutti un segno forte di unità con la Chiesa e una indicazione chiara su come orientare il cammino.
Papa Francesco ha richiamato i fratelli ad essere fedeli allo stile di Marcellino, che ha saputo “guardare oltre”, e soprattutto ad insegnare ai giovani a “guardare oltre”, ad aprirsi a Dio, agli orizzonti dell’amore secondo il Vangelo.
Inoltre ci stimola ad aiutare i giovani ad essere “custodi del Creato”, perché non si nasce custodi dell’ambiente, ma lo si diventa con un cammino educativo.
E questo vale per gli altri ambiti così vitali, come la politica, l’impegno sociale, la comunicazione, lo studio approfondito, ma soprattutto, come religiosi, l’educazione spirituale, che è la base della crescita integrale delle persone.
Per non tediare i nostri 5 lettori, raccogliamo in questa pagina le ultime notizie che fr. Onorino ci scodella periodicamente da Giugliano, tenendoci informati su quanto avviene nella scuola, nella comunità e nelle tante attività che si svolgono all’ombra del Vesuvio… E di cose ne avvengono davvero molte, anche se i timori e le attenzioni di tutti sono rivolti, in questo momento, alla tragica situazione dell’Ucraina.
Sono passate appena poche ore dall’ultimo saluto a don Carlo Molari e ci è arrivata un’altra notizia di quelle che lasciano un grande vuoto in chi la riceve. La nostra carissima amica, Delia Radaelli, è tornata alla casa del padre dopo lunghi mesi di malattia, vissuti con il suo solito coraggio e dinamismo. Si è spenta all’alba del 22 febbraio. I funerali si svolgeranno a Seveso giovedì 24, nel pomeriggio.
Tutta la grande famiglia marista che si trova a Cesano e dintorni (Delia era di Seveso), conoscono il suo lungo impegno nella Famiglia Marista e soprattutto nell’opera sociale del Centro Diurno L’Albero, che ha condotto e diretto per tanti anni. Tutto era iniziato dalla scuola marista, dove aveva iscritto i suoi due figli, Ricky e Sara, che un passo alla volta si erano poi lasciati coinvolgere non solo dalla didattica, ma dallo stile di vita, dalle esperienze dei campi estivi, dagli impegni solidali. E il coinvolgimento si era presto esteso a tutta la famiglia. E Delia, che prendevamo quasi in giro per il suo “tanto tempo libero”, ne ha saputo fare un uso davvero esemplare, dedicandolo a tante persone che ne avevano davvero bisogno.
Sapevamo che Delia era ammalata ormai da tempo, che stava lottando con coraggio e affrontando questa prova con il suo solito impegno ed entusiasmo.
Ormai da diversi mesi non poteva più muoversi liberamente e quello che le costava maggiormente era il fatto di non poter più condividere le giornate insieme ai suoi bambini dell’Albero.
Come responsabile del Centro Diurno, ormai da tanti anni, era praticamente concentrata su questa realtà, che aveva visto nascere, crescere e muoversi fin dai suoi primi passi, nell’ormai lontano 2001.
Ed era ormai una routine, la sua: per tanti anni, a settembre, si doveva rimboccare le maniche e ricominciare la caccia al tesoro per ottenere dal Comune di Cesano Maderno le sovvenzioni necessarie per continuare il servizio, poi serviva la garanzia di uno spazio adatto dove svolgere le attività, i contatti con le assistenti sociali, le famiglie che cercavano uno spazio di serenità e di aiuto per i loro bambini; e poi il lavoro quotidiano, dal lunedì al venerdì pomeriggio, insieme alle educatrici (e Gloria l’ha accompagnata negli ultimi anni, imparando da lei e ora raccogliendone un po’ l’eredità). Infine, a giugno inoltrato, si tiravano le somme, si faceva la gita finale, si programmavano le uscite, ci si preparava alla pausa estiva. Per poi ricominciare con la solita grinta dopo pochi mesi di stacco.
Tanti i ricordi e gli impegni condivisi con la famiglia marista. E quante sedi abbiamo cambiato nel corso degli anni (dal Seme fino alla scuola parrocchiale di Binzago), fino a giungere, finalmente, alla sede attuale presso la comunità dei Fratelli Maristi, che sentiva veramente come una sua nuova casa. Finalmente l’Albero aveva trovato il posto giusto dove mettere le radici!
E quante sono state le persone incontrate in questi anni, dalle fedelissime collaboratrici (Gloria ne sa qualcosa) ai genitori dei bambini, le assistenti sociali, le autorità, i volontari dell’Auser, i fratelli della comunità che davano una mano…
Sarebbe bastato l’Albero ad assorbire tutte le energie di una persona, ma il suo impegno non si limitava a questo. Nelle mattinate trovava anche il tempo per coordinare la distribuzione del fresco, presso l’oratorio di Via delle Rose: tenere i contatti con i supermercati, con i volontari, gli autisti, le mille incombenze di questo generoso sforzo di distribuzione, che ogni giorno veniva incontro alle necessità di decine e decine di famiglie.
E come dimenticare l’impegno nella Famiglia Marista, che lei ha frequentato quasi fin dagli inizi, quando ancora era Ornella la “presidente”, piccolo fardello che poi è passato sulle sue solide spalle e le è rimasto incollato fino allo scorso anno. Un impegno che poco alla volta si è trasformato in una divisa, un modo di essere: fare il bene senza chiasso, al modo marista, restando sempre dalla parte dei bambini…
Grazie Delia per il dono della tua vita e della tua dedizione; sappiamo che il bene sparso in questo modo continua a portare frutti e ci auguriamo di poter continuare il tuo sogno, quello di impegnarsi per un mondo migliore. Tu ricordati, ogni tanto, di darci un’occhiata… e, quando serve, anche una spinta.
Ecco le parole che i volontari della famiglia marista e gli amici di Delia hanno letto alla fine della celebrazione per l’ultimo saluto, nella chiesa dei Ss. Gervaso e Protaso di Seveso.
Ciao Delia non immaginavamo che questo giorno sarebbe arrivato e soprattutto così in fretta, troppo in fretta. Ora siamo qui insieme a ricordare la bella persona che sei, il tuo entusiasmo, la tua forza, la tua allegria oltre che la tua generosità e il tuo altruismo. Grazie per tutto questo, grazie per la tua amicizia. Ricordiamo il tuo sorriso e le tue parole rassicuranti e sempre pronte a sostenerci e a spronarci a fare il meglio. I ricordi sono un bene prezioso, sono il ponte tra questa vita e l’eternità. E se ci vorrà voglia di abbracciarti, ci tufferemo in un ricordo, e sono davvero tanti, e lo rivivremo insieme e la nostra giornata sarà sicuramente più bella.
Delia, ci mancherai davvero tanto e soprattutto ci mancherà il tuo modo di vedere e gustare la vita, di affrontare il mondo, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza, il tuo essere amica e confidente. Il dolore è grande, ma ancora più grande è la gioia di avere camminato insieme a te durante tutti questi anni, e di avere maturato la consapevolezza di essere fragili, ma combattivi, anche nelle situazioni più difficili e a volte disperate. Sarai sempre con noi, perché coloro che si amano sono ovunque noi siamo. Di solito si conclude dicendo ‘riposa in pace’, ma chi ti conosce bene sa che tu non ti riposavi mai. Eri sempre impegnata con i bambini dell’Albero e con il Gruppo Famiglia a distribuire alimenti e accogliere le persone bisognose. Non sappiamo come si sta né cosa si fa in Paradiso, di certo tu non riposerai. Da lassù proteggerai i tuoi bambini dell’Albero e insieme a Felicita e a Silvano aiuterai tutti noi a essere sempre attenti e disponibili nell’attività che svolgiamo.