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Categoria: maristi

Campo di volontariato in Camerun

Campo di volontariato in Camerun

A pochi giorni dalla Pasqua, ci sembra bello poterci fare gli auguri con un impegno evangelico concreto e rivolto a situazioni dove la vita stenta ancora a “risorgere”.

Negli ultimi anni diversi volontari maristi hanno provato esperienze di solidarietà fuori dai nostri “confini”; qualcuno ricorda ancora con nostalgia i campi in Ungheria, in Bosnia, e insieme a fr. Sergio Pario, i diversi campi di volontariato vissuti in Tanzania.

In collaborazione con la Fondazione Siamo Mediterraneo, siamo lieti di annunciare che abbiamo finalmente stabilito una connessione con i Maristi del Camerun per avviare un progetto di solidarietà e volontariato che ci vede protagonisti, come maristi italiani. Il campo si svolgerà presso la scuola marista di Babenga-Douala.

Il primo passo che si intende realizzare è il campo di volontariato internazionale che si svolgerà dal 13 luglio al 1° agosto 2024. Serve anche una conoscenza di base dell’inglese (eventualmente anche del francese, dato che la scuola è bilingue e in Camerun il francese è ben diffuso) e tanta voglia di collaborare in gruppo.

Ecco qualche veloce informazione sul contributo necessario per ogni partecipante: per quanto riguarda il viaggio, l’alloggio, il vitto e l’assicurazione (escluse le spese di vaccinazioni), il costo si aggira intorno ai 1.000€ già comprensivi del sostegno che la Provincia Marista garantisce ad ogni volontario.

Continueremo anche su questa pagina a fornire informazioni e ad aggiornare le notizie relative a questa iniziativa.

Chi è interessato può rivolgersi, scrivendo entro il 5 aprile, direttamente a
mailto: solidarieta@maristimediterranea.com

Arrivederci, fr. Gabriele

Arrivederci, fr. Gabriele

Dopo una brutta caduta e un breve periodo in ospedale, fr. Gabriele Andreucci è tornato alla casa del padre nella mattina del 14 marzo, nel pieno dei suoi 90 anni, 73 dei quali vissuti come fratello marista. Nella casa marista di Carmagnola, dove risiede la comunità dei fratelli anziani, la sua figura, ormai classica e abituale (dopo quasi un quarto di secolo), la sua conduzione delle preghiere, sempre arricchite da canti e preparata con cura, il suo incedere ormai lento e curvo, la sua veste scura, da quando la tonaca era diventata difficile da vestire, rimarranno a lungo una presenza significativa. L’ultimo saluto a fr. Gabriele verrà dato con il funerale, che si svolgerà sabato 16 marzo, alle 10, nella chiesa dei Fratelli Maristi (Via Gruassa,

Per molti di noi fr. Gabriele è stato soprattutto il postulatore generale che ha completato il lungo e difficile iter della canonizzazione di san Marcellino. Grazie alla sua metodica precisione e chiarezza, al suo destreggiarsi tra documenti, positio e altre necessarie incombenze relative alle cause dei santi, si è arrivati finalmente a concludere il lungo percorso, praticamente arenato dopo la beatificazione del 1955. Molti di noi ricordano ancora quel 18 aprile del 1999 quando in Piazza S. Pietro l’allora papa, Giovanni Paolo II, ha proclamato santo il nostro fondatore, Marcellino Champagnat.

Ci piace riproporre l’inizio di una intervista di quei tempi, quando poteva essere legittimo se non un pizzico di orgoglio almeno la consapevolezza di aver concluso un grande e difficile impegno, ma per fr. Gabriele quel traguardo non era certo una onorificenza da sbandierare nel proprio palmarès.

Alla domanda del giornalista se quello della canonizzazione fosse stato l’evento “più importante della sua vita“, fr. Gabriele rispose nel suo tipico modo, un po’ spiazzante:
“Il lavoro più importante della mia vita è stato quello di seguire Gesù sulle orme di Marcellino. Il processo era praticamente fermo, ma ho sentito la voce del Signore che mi chiedeva di continuare, e ho presentato la positio sapendo che il riconoscimento del miracolo in questione era difficile; ma non ci si può perdere d’animo di fronte alle avversità.

Ciò che conta ora è che Marcellino è stato dichiarato santo il 18 aprile. Il lavoro è stato proficuo e la gioia che provano coloro che hanno collaborato al processo vale tutte le nostre fatiche.

Ma ricordiamo fr. Gabriele non solo per questo impegno speciale; nella sua lunga esperienza di fratello marista è stato a lungo incaricato di dirigere la Provincia marista italiana, come Provinciale (dal 1978 al 1987), per poi continuare il suo servizio a tutto l’intero istituto, presso la casa Generalizia, dal 1990 al 2000 in veste (è proprio il caso di ricordare qui il suo coerente attaccamento alla veste talare) di Postulatore Generale. Si è poi prodigato a lungo, senza risparmiarsi, per i fratelli anziani, nella comunità di Carmagnola che lo ha visto come superiore e poi come semplice confratello, quando le forze hanno cominciato a venir meno.

Per tanti di noi maristi rimane ancora prevalente e immediata la riconoscenza per quando era il nostro “maestro” dei novizi, in un periodo della storia ecclesiale certamente entusiasmante e complesso, agli inizi degli anni ’70. La sua figura austera ed esigente, unita però ad una umanità concreta ed equilibrata, ha lasciato il segno nella formazione di diversi fratelli. La sua partecipazione al Capitolo Generale del 1975 lo ha visto particolarmente impegnato nella revisione delle Costituzioni, che conosceva a menadito, in quanto erano il “pane quotidiano” dei suoi interventi e lezioni con i vari gruppi di novizi a Velletri. Dopo questa sua fase, il noviziato è traslocato definitivamente in Spagna.

La sua formazione, classica e filosofica, non si è tirata indietro quando i tempi hanno cominciato a correre freneticamente; attento alle necessità comunicative, era di frequente impegnato nello scrivere e preparare il foglio informativo della Provincia, ha dovuto poi “svecchiare” il suo curriculum formativo in occasione dei corsi abilitanti rientrando in stretto contatto con il mondo della scuola e dell’insegnamento pubblico, tutti elementi necessari per guidare con senso della prospettiva la provincia marista, in quell’epoca in forte espansione e crescita.

Ecco il testo in memoriam preparato dal fr. Franco Faggin, letto al termine della funzione funebre.

Ci piace infine ricordarlo con alcune immagini raccolte negli anni, nonostante la sua abituale ritrosia.

Una leadership al servizio di…

Una leadership al servizio di…

Si può guardare al futuro con preoccupazione e anche con un pizzico di angoscia: se il futuro delle opere mariste, scuole e centri sociali, dipendesse solo dai fratelli, i calcoli sono presto fatti: nel giro di pochi anni sarà un problema davvero critico trovare chi possa continuare queste opere, almeno nelle nostre zone europee. Ma possiamo anche ribaltare la situazione. Sono ormai tanti i laici appassionati che partecipano a questa avventura e l’ipotesi di accompagnare e passare il testimone a qualcuno non è semplicemente un evento inevitabile, ma lo scenario di una scelta ben precisa.

E’ in quest’ottica che da tempo ci stiamo muovendo e non semplicemente a chiacchiere. In questi giorni si è appena concluso il secondo momento forte di formazione per un consistente gruppo di laici maristi, profondamente impegnati nelle diverse opere. Il primo incontro si è svolto a Madrid, nel mese di novembre 2023, la seconda tappa ha visto il gruppo, compatto e impegnato, condividere alcuni giorni a Roma, ospitati nella casa generalizia dei Fratelli Maristi, all’EUR. Una tappa serrata, dal giovedì al sabato mattina, con momenti intensi di formazione e di condivisione.

Un gruppo formato da 6 italiani (uno per ogni realtà scolastica marista, da Giugliano a Cesano) e una ventina di spagnoli (in questo gruppo erano presenti anche alcuni laici impegnati nei centri sociali della Provincia Mediterranea) che ha seguito con stoica attenzione i vari relatori che si sono avvicendati. Il primo giorno affrontando i contenuti che già erano stati proposti a livello globale ad altri animatori del mondo marista (grazie alle presentazioni di Antonio Paredes e Giuliano Panico), poi il venerdì con l’intervento profondo e stimolante di Xavier Marcet, conferenziere esperto e molto noto nel panorama spagnolo; nel pomeriggio l’intervento di Rosa Ciccarelli sul tema del progetto di vita personale e la conclusione di sabato mattina, affidata al teologo e giornalista Francesc Torralba che ha presentato in modo chiaramente mirabile il suo punto di vista sulla interiorità “abitata”, delineando un itinerario valoriale che partiva da Teresa d’Avila a Edtih Stein, senza trascurare nulla della attuale modernità.

Che dire, tanta carne al fuoco e tanta voglia di approfondire; il gruppo si è poi lasciato coinvolgere in modo molto personale e profondo dall’ambiente in cui si è svolto il corso. La casa generalizia da sola è una didascalia evidente del carisma marista; dalla prima visita della casa, guidata dal fr. Patrick, nel suo esotico gergo linguistico che spaziava dalla Pensylvania a Trastevere fino all’esplorazione degli archivi (vedere per la prima volta le lettere di san Marcellino, proprio davanti ai tuoi occhi, lascia il segno!). Senza dimenticare l’8 marzo e il contributo impagabile delle tante donne presenti (12, per la cronaca). Per non parlare poi di Roma che merita sempre e comunque un’uscita curiosa e coinvolgente…

Il gruppo si è lasciato nel pomeriggio del sabato, sapendo di poter contare su un’agenda ben distribuita nel tempo, con appuntamenti di contenuto (webinar) e materiali da visionare, fino al prossimo momento insieme, che si svolgerà nel prossimo anno, proprio nel luogo di nascita dell’avventura marista. Appuntamento all’Hermitage per il marzo 2025!

Intanto ecco un album con alcune foto di questi giorni – corso leadership – marzo 2024

Tornare alle fonti…

Tornare alle fonti…

Da lunedì 3 dicembre fino alla festa dell’Immacolata, si è svolto presso la Casa Generalizia dei Fratelli Maristi, zona Roma-Eur un simposio sul patrimonio, la storia, la memoria e il carisma marista. Organizzato dall’Equipe Fratelli Oggi, l’incontro ha presentato un ricchissimo programma di interventi, studi, relazioni informative e novità per consentire ai tanti partecipanti, oltre un centinaio di persone, fratelli e laici di tutte “le diocesi del mondo”, come aveva immaginato san Marcellino, per condividere e conoscere in modo esauriente lo stato dell’arte di questo carisma.

Il Simposio è stato introdotto dal superiore generale, fr. Ernesto ed ha visto la presenza di tanti nomi significativi per quanto riguarda il patrimonio e la conoscenza storica e culturale del microcosmo che ruota intorno a Champagnat e alle prime fasi del nostro istituto: fr. Lanfray, fr. Martino Estaun, fr. Mesonero ma anche tante voci nuove, soprattutto del polo universitario brasiliano che ha da poco istituito una cattedra di studi dedicata a fr. Francesco (del fondatore abbiamo pochi documenti originali, per fr. Francesco possiamo contare su oltre 6000 testi originali, lettere, circolari, conferenze, note, appunti…).

E’ stata un’occasione speciale per incontrarsi, rivedere volti e persone note, fratelli e laici dei diversi continenti, uomini e donne che ritengono importante e significativo approfondire questi temi, per dare sempre “ragione della speranza che è in noi”.

Sulle pagine istituzionali di champagnat.org ci sono tutti i materiali, le foto e la documentazione di questi giorni intensi, materiale prezioso per continuare lo studio e l’approfondimento, quel “pane di casa nostra” che ci riporta alle origini, fa sentire il sapore di casa e il gusto per le radici e fondamenta su cui costruire.

Come fratelli e laici italiani eravamo ospiti favoriti e avvantaggiati, in particolare per quanti si sono appoggiati anche alla comunità del San Leone Magno per la gradita ospitalità. Un grazie doveroso agli organizzatori che hanno reso questo importante servizio a tutta la realtà marista.

Arrivederci fr. Vasco

Arrivederci fr. Vasco

Da alcune settimane, dopo una caduta avvenuta nel mese di ottobre, fr. Vasco ha dovuto fare spesso la spola con l’ospedale e le sue condizioni erano peggiorate da metà novembre; la triste notizia del suo ritorno alla casa del Padre ci è arrivata questo venerdì 23 novembre. Così fr. Vasco, dopo 96 anni di vita piena e celebrata intensamente, ci lascia, affidandoci a questa stessa Vita che ha sempre diffuso e testimoniato con intensità.

Proprio di fr. Vasco e del suo impegno social, confluito in un testo a stampa che raccoglie le sue numerose riflessioni pubblicate su FB, avevamo parlato alcuni mesi fa (con questo post dwl 12 aprile 2023), durante l’ultima visita al suo amato San Leone Magno.

Scarica e leggi il testo di fr. Vasco: Sto pensando che Dove c’è vita sorge Vita

Queste le prime parole, subito rimbalzate sui social,

Con immenso dispiacere ma con la più sincera gratitudine per aver condiviso con noi il suo cammino, salutiamo il nostro caro Fratel Vasco che ci ha lasciato.
Tante le generazioni di ex alunni, al San Leone Magno ma non solo, che hanno avuto il dono di condividere la gioia che Fratel Vasco metteva nell’essere sempre aperto al prossimo, attento scrutatore delle esigenze concrete di una quotidianità da costruire insieme, facendosi carico egli stesso dei problemi di tutti noi.
Semplicità e limpidezza di un’anima buona, che tanto ha lasciato in tutti noi.
Manifestazione concreta del suo operato sono l’istituzione di Ematos, per la donazione del sangue e l’assistenza dei bisognosi, oggi tutt’ora attivi al San Leone Magno anche grazie agli ex alunni.
Abile professore di scienze naturali, fisica e chimica ha trasmesso l’amore per la materia ai suoi studenti, trovando la sua massima soddisfazione nell’alunno Federico Capasso, candidato al Nobel per la fisica che più volte gli ha mostrato la sua riconoscenza.
Fr Vasco caro… noi continueremo ad essere FORTISSIMI, ma tu continua a guardarci con il tuo sguardo indagatore che, senza parole, ci leggeva dentro.
Nella foto che ricordiamo tutti con piacere, vediamo fratel Vasco nominato dall’ex alunno Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, “eroe della porta accanto” per il particolare impegno e senso civico.
I funerali si sono svolti a Carmagnola il giorno 25 Novembre alle ore 10:00

Ecco le parole che il superiore della comunità, fr. Frano Faggin,
ha rivolto ai presenti per ricordare la vita di fr. Vasco
.

Domenica 26 Novembre alle ore 11
presso la Cappella del San Leone Magno
si terrà una messa in suo ricordo.

La sua vita

Nasce nelle Marche a Loro Piceno (Macerata) il 21 febbraio 1927, di questa sua appartenenza marchigiana era particolarmente fiero, rendendo evidente nella sua vita quel senso di concretezza, forza e decisione tipico di questa terra. Entra in contatto con i Fratelli Maristi prima dello scoppio della 2a guerra mondiale e inizia il suo probandato a Gassino (To) nel mese di novembre del 1938. A San Mauro Torinese vive il periodo del noviziato e la prima professione (15 agosto 1944). Celebra la professione perpetua a Bairo Torre (To) il 15 settembre 1949, mentre già insegnava a Roma, nella antica sede del SLM di Via Montebello. Nella sua formazione iniziale intraprese lo studio delle scienze naturali, presso l’Università di Genova e presto inizia ad insegnare scienze e chimica, i suoi cavalli di battaglia. La sua missione si svolge in diverse comunità, da Genova a Giugliano, ma a partire dal 1963 inizia la sua lunga avventura presso il San Leone Magno di Roma, dove resterà fino al 2011, per continuare poi la sua parabola marista a Giugliano, quindi a Viterbo e come ultima sede a Carmagnola, dove termina la sua vita il 23/11/2023.


Infaticabile e dinamico, la sua crescita umana e religiosa è in costante evoluzione e stimola attivamente i confratelli della Comunità e l’intero ambiente scolastico. Sono gli anni d’oro del San Leone Magno e del dopo Concilio, quando si moltiplicano i fermenti e le novità ed è proprio nel periodo romano e nell’ambiente scolastico che porta i suoi frutti più evidenti. Insegna scienze e religione al liceo, diventa l’animatore delle messe settimanali per i giovani della scuola, dei ritiri in preparazione alla Pasqua e ai momenti forti delle celebrazioni, degli incontri con il gruppo del martedì guidato insieme a don Carlo Molari per l’animazione della messa delle 11 di ogni domenica, un momento forte di aggregazione e di riflessione che ha confermato nella fede tante generazioni di alunni, ex-alunni e cristiani impegnati. La cura delle celebrazioni, la preparazione dei canti, svolta con passione ed effetto trascinante, si univano alla solidarietà e all’impegno sociale: raccolte di alimenti per le famiglie di borgata, visita e aiuto in situazioni problematiche, insieme agli alunni del liceo, per non parlare dei momenti forti del Mercatino Natalizio, una istituzione che prosegue ancora oggi nella scuola del San Leone. Nel 1975 inizia l’esperienza di Ematos, la banca del sangue che 2 volte l’anno coinvolgeva tutto il liceo, gli alunni maggiorenni, i genitori, tanti ex-alunni per quella che diventerà una risorsa sociale importante sul territorio; nel 2016 il presidente della Repubblica, l’ex-alunno Sergio Mattarella lo proclama Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ma nonostante l’età avanzata e terminato l’impegno scolastico fr. Vasco non ammaina le vele, anche negli ultimi anni si dedica alla testimonianza del vangelo utilizzando i nuovi strumenti social e dalla sua pagina Facebook continua a diffondere vita, continuando ad essere punto di riferimento e contatto per molti; il suo ultimo intervento risale a metà ottobre, pochi giorni prima del suo decesso, che avviene a Carmagnola nella mattina del 23/11/23.
Ecco l’elenco delle comunità mariste in cui ha vissuto: Roma-SLM (1947-1950; 1963- 2011), Giugliano (1950-1951; 2011-2015), Ventimiglia (1951-1953), Genova (1953-1955), Villa Serra (1955-1957), Manziana (1957-1963), Viterbo (2015-2017), Carmagnola (2017-2023).

Nel complicato medio oriente

Nel complicato medio oriente

Gli eventi che continuiamo a vedere ogni giorno da quel tragico 7 ottobre ’23 nel tormentato scenario della terra sacra alle 3 grandi religioni non solo ci angosciano, ma ci ricordano anche gli stretti contatti con persone, realtà, progetti che in quei territori si cerca di portare avanti, nonostante la fatica e le difficoltà.

Pensiamo al Progetto Fratelli che si trova nel sud del Libano, a poche decine di km dalla frontiera con Israele, luogo già tormentato e bersaglio di lanci di missili; qui il progetto è tutto dedicato alla cura e alla formazione dei tanti sfollati dalla vicina Siria e i timori crescono con il perdurare delle ostilità; ma pensiamo anche alla realtà di Beirut, con la sua miscela esplosiva di culture lingue e sensibilità; la grande scuola marista ha già dovuto affrontare la pesante crisi economica cittadina e nazionale dopo l’esplosione del porto, che ha aggiunto tragedia alla disperazione di un popolo già sofferente.

Ma il pensiero più urgente non può non andare ai nostri fratelli di Aleppo. Forse ci siamo meravigliati che il suo aeroporto sia stato colpito dai missili di Israele, ma sappiamo bene che l’equilibrio che mantiene un certo status-quo è davvero fragile. Eppure è proprio qui che i Maristi Blu continuano la loro presenza e ci spronano a superare quelli che sono i nostri piccoli problemi.

In questi giorni è appena arrivata la nuova “Lettera da Aleppo”, subito tradotta dagli amici del sito Ora Pro Siria e vi invitiamo a leggerla per capire come sia importante la loro presenza e quanto possa essere utile anche a noi fare nostre queste motivazioni profonde. Perché vale la pena non arrendersi al male e continuare ad accendere una luce.

Lettera da Aleppo n. 47 – 22 ottobre 2023

E anche il nostro provinciale, fr. Aureliano, ci invita a vivere questi momenti con attenzione e impegno, è appena giunta una sua lettera accorata che ci invita a non rimanere passivi, a non chiuderci nel silenzio. Per questa occasione oltre alle versioni in spagnolo, italiano e francese, la lettera ci arriva anche in arabo e non si tratta di un capriccio dettato dal momento; se pensiamo alle realtà in cui ora siamo immersi sono davvero tanti i nostri amici e collaboratori che si esprimono in questa lingua (dalla Siria al Libano, ma anche dalla Sicilia al sud della Spagna).