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Categoria: solidarietà

La vita che riprende

La vita che riprende

Siamo entrati da poco nella primavera dei giorni, pur con tutti i suoi imprevisti di maltempo, siccità, ritardi; dobbiamo quindi sentirci chiamati anche noi a rinnovare la vita e portare altri segni positivi. Anche solo ricordarne qualcuno aiuta a camminare meglio e trovare un senso nonostante i tanti limiti che vediamo intorno a noi, dalle guerre ai disastri naturali, dalle incomprensioni dei popoli agli eventi drammatici.

Ci sono guerre e sappiamo offrire accoglienza, avvengono terremoti e possiamo dare il nostro contributo, avvengono naufragi e cerchiamo almeno di non anestetizzare il dolore… possiamo, anzi, dobbiamo scegliere la vita, venire fuori dai nostri luoghi di rifugio, quelli che il vangelo chiama “sepolcri”.

Ce lo ricorda lo stesso vangelo di domani, con la Risurrezione di Lazzaro (e possiamo approfondire questo discorso con l’omelia di don Carlo Molari, che periodicamente ci viene riproposta anche su queste pagine).

Da pochi giorni abbiamo anche ricevuto l’ultima lettera di Aleppo, la n. 46, che racconta i tanti passi fatti dal tragico terremoto di fine febbraio, nonostante tutto ci sforziamo di far crescere la vita ed è stimolante sentirci spronati da chi vive situazioni apparentemente inestricabili. Come al solito ci fa piacere rilanciare questa lettera dal sito web OraProSiria che da sempre ne ha curato la traduzione in italiano e ci racconta senza troppi filtri la concreta situazione della Siria. In questa lettera n. 46 il nostro amico, il dottore Nabil Antaki, ripercorre l’ultimo disastroso terremoto e ci parla in concreto degli effetti delle sanzioni contro questo popolo.

Conclude le sue righe con un accorato appello

Sono bastati quarantacinque secondi per mettere in strada l’intera popolazione di Aleppo; una popolazione già a terra dopo 12 anni di tragedie e disgrazie. Ma il popolo siriano è un popolo orgoglioso e dignitoso, anche nelle avversità e non chiede altro che poter vivere, di nuovo, normalmente, in pace. Aiutateci a far revocare le sanzioni. Grazie per la vostra amicizia e solidarietà.

E rimaniamo sempre ammirati dalla tenacia e dell’impegno di tutti i maristi blu coinvolti in questa situazione, che senza fare chiasso, spesso semplicemente “sullo sfondo” delle cose, portano avanti la buona notizia della vita che deve risorgere.

E quanti altri piccoli semi di speranza pensiamo sia bello diffondere, a volte basta cercarli nel caos delle giornate, del lavoro, dei social… come ad esempio:

  • l’esperienza del Fresco 5 pani e 2 pesci che da tempo si porta avanti a Cesano
  • l’impegno del Centro Polifunzionale per Minori “Fratelli Maristi” di Giugliano
  • il nuovo laboratorio di sartoria e lo sportello di ascolto attivo del Ciao di Siracusa
  • l’appuntamento mensile per la celebrazione eucaristica del Pio XII a Roma
  • l’incontro formativo sull’accompagnamento personale e cristiano che si è svolto a Giugliano

Lo sappiamo, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, e tutto dipende a quale parte del proverbio vogliamo contribuire…

Prima giornata dei volontari

Prima giornata dei volontari

Da quando la Fondazione Siamo Mediterraneo ha iniziato il suo percorso, germogliando dall’esperienza del Ciao di Siracusa per raggiungere tutte le altre attività mariste italiane, di passi ne sono stati percorsi davvero tanti.

Perché tante sono le realtà, spesso silenziose, che ruotano intorno al mondo marista ed è un bene ogni tanto soffermarsi a riflettere su ciascuna di esse, non tanto per fare un elenco quanto per stimolare le persone e orientare le energie per un possibile impegno. Perché l’esempio è sempre la molla che fa scattare la partecipazione del volontario.

Proprio per questo si è pensato di dedicare una giornata di particolare attenzione, con il primo incontro di volontari maristi impegnati nel sociale, che si è svolto a Roma, presso l’istituto del San Leone Magno, nella giornata di sabato 11 febbraio, in stretta collaborazione con le numerose altre realtà mariste della provincia medierranea; infatti l’incontro si svolto anche on-line per consentire ai 3 gruppi riuniti di vivere alcuni momenti insieme: Alicante, Roma e Cordoba si sono così intrecciate per celebrare insieme questa giornata.

Nella sede di Roma si sono ritrovati volontari provenienti da Siracusa (il Ciao e il progetto Alloggi per l’Autonomia) da Cesano Maderno (centro diurno L’Albero), Genova (Gruppo Famiglie), Roma (Ex-alunni, ed Ematos) e una folta rappresentanza da Giugliano in Campania (Polisportiva, Alloggi Champagnat e varie altre iniziative). Il gruppo era quindi formata da oltre 30 persone.

La mattinata, guidata da Matteo Mennini e dallo staff della Fondazione (Sara e Michela), si è articolata in vari momenti, il primo dei quali in collegamento con le altre sedi di Cordoba ed Alicante. Poi ha avuto luogo un ampio momento di condivisione a livello nazionale, per consentire alle persone di conoscersi meglio, confrontare le esperienze, sentire la viva voce e l’entusiasmo delle altre realtà.

Nel pomeriggio, dopo il pranzo vissuto tutti insieme nella mensa della scuola, è stato presentato un sintetico panel di priorità e aspetti portanti del nostro impegno, scaturito da un sondaggio sviluppato proprio negli ultimi giorni.

E per finire, una sorpresa davvero inaspettata, l’intervento di fr. Ernesto, Superiore Generale dei Fratelli Maristi, che nel suo intervento ha rivelato come l’impegno della solidarietà sia stato uno degli stimoli iniziali da cui è poi scaturita la vocazione marista. Un trampolino decisamente significativo.

Condividiamo anche le foto di questa giornata, nell’attesa di far tesoro di quanto detto, raccolto e compreso.

Lettera di Aleppo n. 45

Lettera di Aleppo n. 45

Fr. Aureliano e fr. George Sabe – maristi blu di Aleppo

Spesso e volentieri riportiamo su questo sito le lettere che i Maristi Blu di Aleppo ci inviano, periodicamente, ricordando che la situazione della Siria non è certo tranquilla, pacificata o tantomeno da rubricare nell’elenco delle cose da dimenticare.

E’ vero, siamo in un periodo di crisi, dove le guerre e i conflitti sembrano prendere il sopravvento sulla tolleranza e la concordia.

Dall’Ucraina alla Russia, dalla Serbia al Kossovo, per non dimenticare i drammi dello Yemen, del Corno d’Africa… l’elenco sarebbe troppo lungo per menzionare tutte le zone di guerra ancora in corso.

Il sito Ora Pro Siria da più di 10 anni tiene viva la fiammella della testimonianza e della speranza per questa terra martoriata, ricordandoci le difficoltà che ancora oggi vivono le persone in Siria. Proprio oggi hanno pubblicato l’ultima lettera dei Maristi Blu, la numero 45.

Lo scorso anno si è diffusa la notizia del libro realizzato (e pubblicato anche in italiano), sulla base delle precedenti lettere. Un modo per conoscere dai testimoni diretti questa realtà geograficamente vicina ma troppo spesso conosciuta solo quando i riflettori dei media la lambiscono. E non sempre con la giusta luce e l’obiettività necessaria.

Pochi giorni fa hanno visitato il Libano e la Siria anche il fratello provinciale, Aureliano, e altri fratelli della Spagna, per far sentire la vicinanza e l’impegno che ci unisce tutti quanti. E’ il nostro modo di preparare l’avvento di cose nuove, di tempi migliori. Fare posto perché la Vita, con il Natale che arrivi, non sia solo un modo di dire.

Nella lettera si parte proprio dalla difficoltà di prestare attenzione alle realtà quasi nascoste e sofferenti. Il clamore dei mondiali o delle feste natalizie supera facilmente queste flebili voci.

Ma è impressionante scoprire quante attività, quanti progetti e quante iniziative riescano a fare i Maristi Blu di Aleppo nonostante queste difficili situazioni:. famiglie, bambini, donne, laboratori, corsi di formazione… una lista davvero impressionante e stimolante.

Vi invitiamo allora a seguire il link e leggere queste parole di stimolo e di fede, di luce e di rinascita.

Lettera dei Maristi Blu, numero 45 – 14 dicembre 2022

Pausa di mezza estate – festa dell’Assunta

Pausa di mezza estate – festa dell’Assunta

La festa dell’Assunta è da sempre una tappa importante per noi maristi, una festa di speranza, di riscatto e di sfida ai nostri progetti, spesso di piccolo cabotaggio; invece si tratta di puntare in alto, di fare cose grandi (“magnificat”, mica per niente…) di lasciare spazio nella nostra vita alla Vita grande che sgorga dal vangelo e dalle proposte dello Spirito.

Ci sembra allora significativo prenderci il tempo giusto di un po’ di relax, di riposo, per le grandi cose che in questo periodo si sono svolte e grazie all’impegno di tanti, hanno portato vita piena in molte realtà. Ne vogliamo semplicemente raccontare qualcuna….
Partiamo dall’aspetto più bello e rigenerante… i nostri campi estivi:
CESANO-GENOVA: Ben 180 ragazzi hanno partecipato ai tre turni di campi nella casa di Entracque (Ga e Marcha). Sono stati giorni di escursioni, bagni e camminate in sentieri, immersi nella natura, ma anche di giochi, dinamiche e momenti di condivisione; occasioni indimenticabili per divertirsi ma anche per scoprire sé stessi e gli altri. Grazie ai Fratelli e ai Laici, responsabili, e agli animatori per questa stupenda esperienza.


GIUGLIANO: Tantissima partecipazione anche quest’anno ai campi GA (fascia 11-13 anni) e MARCHA (fascia 14-19 anni) organizzati dalla scuola di Giugliano, ben 240 tra ragazzi, animatori e accompagnatori. Luoghi di questi 4 campi sono stati Perdifumo, Monte Faito e S. Maria di Castellabbate. Tra mare e montagna, divertimento e riflessioni, tutti si sono ritrovati a vivere questi giorni alla scoperta di ciò che ci rende unici e consapevoli di poter affrontare la nostra vita passo dopo passo. Grazie ai coordinatori e agli animatori per aver fatto vivere ai ragazzi questa magnifica esperienza.

Il gruppo SCOUT Giugliano 2 ha vissuto tre campi stupendi con 34 lupetti, 41 ragazzi del reparto e 16 del clan, più tanti capi e volontari per la logistica. I tre campi sono stati organizzati presso la base scout Don Peppe Diana a Dragoni e presso il lago Matese. Anche in questo caso campi dalle forti emozioni.
In attesa del campo comunità GVX (fascia età 19-26 anni), sei ragazzi italiani hanno partecipato
all’incontro europeo di animatori Maristi a Guardamar (Alicante). Un’esperienza, come dicono i partecipanti, incredibilmente MARISTA! Grazie alla nostra Sofia D’Antrassi che ha partecipato al coordinamento di questo incontro europeo. Inoltre, il nostro Francesco Abbate (coordinatore GVX di Giugliano e membro del gruppo comunità) è partito con i Gesuiti e il cappellano di Giugliano, don Bartolo, per un campo di servizio a L’Avana (CUBA), al ritorno gli chiederemo come è andata. Complimenti per la sua scelta di dedicare il tempo della sua pausa estiva agli altri.


Come ogni anno, appena terminata la scuola sono stati attivati i centri estivi: Summer Camp a
Genova, centro estivo bilingue per i bambini dell’infanzia, con una media di partecipanti di 30
bambini. Centro estivo San Leone Magno in collaborazione con l’associazione SPACE GYM che ha
avuto nei mesi di giugno e luglio una partecipazione media di 50/60 bambini a settimana.
Il collaudatissimo Grest di Giugliano, iniziato il 13 giugno, terminerà il 2 settembre (quest’anno si fermerà
dal 13 al 21 agosto) e ha raccolto ben 460 iscrizioni; ci sono state settimane con più di 230 bambini presenti. Hanno accompagnato questa attività una cinquantina di animatori e hanno partecipato tutti i minori che accogliamo nella comunità alloggio Marcellino Champagnat e alcuni del centro polifunzionale. Il centro estivo del Ciao Maristi, a Siracusa, ha confermato il suo ruolo di aggregazione per tanti bambini e famiglie di recente immigrazione, coinvolgendo per tutto il mese di luglio circa 30 bambini al giorno, negli spazi dello stadio comunale; nella grande festa finale, con tutti i genitori invitati, abbiamo festeggiato, giocato, salutato Nina (che conclude la sua permanenza a Siracusa dopo quasi 4 anni di missione) e condiviso una cena multiculturale e… multigustosa. Anche in questo caso il grazie va alla piccola comunità marista, di fratelli e laici, e a tanti animatori e volontari.

I centro estivo dell’Albero di Cesano Maderno anche quest’anno ha visto la partecipazione di 20/25 bambini ogni settimana. Grazie a Gloria e Michi e a tutti i vari animatori per aver organizzato e
curato questa attività.
Dopo due anni di stop a causa del COVID, in collaborazione con l’Associazione SUMMER SCHOOL PASSION FOR TRAVELLING e INTERSTUDIO VIAGGI quest’anno siamo tornati ad organizzare le vacanze studio all’estero. Destinazioni: New York con ben 34 ragazzi e Exeter (Inghilterra) con ben 70 ragazzi e 10
accompagnatori. A queste iniziative hanno partecipato, sostenuti con borse di studio della Fondazione Siamo Mediterraneo, alcuni ragazzi di Amatrice e minori assistiti dall’organizzazione SAVE THE CHILDREN.

E questo per i vari campi, ma tante altre sono le belle notizie di questo periodo:
A fine luglio alcuni educatori della Provincia Mediterranea Marista (docenti, catechisti…) – dall’Italia Anna
Schiavi, Marianna Tortora, Nunzio Avallone. MariaLuisa Zitiello, Alessandra Spagna, Sara Pistolese della
Fondazione Siamo Mediterraneo e Fratel Antonio Sancamillo – sono stati ospiti della comunità di Notre
Dame de l’Hermitage a Saint Chamond, in Francia. Ripercorrendo i sentieri, i luoghi e la storia del Padre
Champagnat, hanno vissuto un’esperienza formativa che ha accresciuto e consolidato la vocazione marista. Ringraziamo l’Equipe Risorse Umane della provincia per aver organizzato questa iniziativa.

Dopo aver partecipato nel mese di giugno ad un avviso pubblico l’Istituto di Giugliano è stato
riconosciuto come soggetto accreditato per lo svolgimento della MENSA SOCIALE. E siccome a fine luglio sono state sfollate delle famiglie da un immobile pericolante al centro di Giugliano, ci siamo ritrovati ad assistere e a fornire pranzo e cena ad una 40ina di persone. Il tutto continua anche in
questi giorni ferragostani sotto la coordinazione di Fr.Onorino e di alcuni volontari.
Altri progetti: dopo aver vinto un bando europeo con la casa editrice marista EDELVIVES sono iniziate ufficialmente le attività del progetto DELICIOUS… (come poteteve vedere anche su queste pagine).
E’ poi iniziato il progetto “Digitalisation” con fondi Erasmus+ con cui la Fondazione Siamo Mediterraneo
promuoverà la digitalizzazione all’interno delle opere sociali. Il 1° e 2 giugno Sara Pistolese e Michela
Procaccianti (Cesano) hanno partecipato a Malaga all’incontro di lancio di questa iniziativa.
Una nuova presenza educativa a Roma: il Pio XII: si è finalmente concluso il processo di transizione con i Lasalliani e il Vicariato per il passaggio dell’immobile e della scuola del Pio XII a Provincia D’Italia FMS, adesso manca solo l’ultimo step con l’USR, ma intanto fervono i preparativi pratici, sotto l’attenta guida di Gesualdo, nuovo direttore dell’opera e di fr. Massimo, responsabile delle attività educative. Basta dare un’occhiata alle rinnovate pagine del sito del Pio XII per toccare con mano l’itinerario ormai avviato.

Come se non bastasse, fr. Onorino ci mantiene informati sugli avvenimenti e gli eventi che segnano la dinamica vita della realtà marista di Giugliano, che va ben oltre la scuola. Non avevamo ancora reso disponibile il bollettino informativo di giugno che … è già arrivato il nuovo, fresco fresco (anzi, bollente) foglio informativo di agosto, grazie a fr. Onorino per la sua penna agile e documentata. E visto che siamo in zona bollettini, anche il Ciao di Siracusa ha pubblicato da poco la sua ultima newsletter, il Siracusa-news estivo, piena di attività e di ringraziamenti, in particolare per la presenza di Nina, laica marista del Brasile, che dopo 4 anni ha concluso la sua presenza a supporto della missione marista con i migranti.

Ci sarebbero ancora tante altre cose da scrivere e condividere ma ci fermiamo per il momento qui.
Un’estate “semplicemente” MARISTA, movimentata , piena di vita; una splendida occasione per ringraziare di tutta questa VITA donata.


Un Grazie e un augurio di buon riposo (ma giusto in vista della ripartenza), da parte di tutta l’Equipe Animazione ITALIA: Damiano, Gianluca, Giuliano, Matteo

Grazie Delia

Grazie Delia

Sono passate appena poche ore dall’ultimo saluto a don Carlo Molari e ci è arrivata un’altra notizia di quelle che lasciano un grande vuoto in chi la riceve. La nostra carissima amica, Delia Radaelli, è tornata alla casa del padre dopo lunghi mesi di malattia, vissuti con il suo solito coraggio e dinamismo. Si è spenta all’alba del 22 febbraio. I funerali si svolgeranno a Seveso giovedì 24, nel pomeriggio.

Tutta la grande famiglia marista che si trova a Cesano e dintorni (Delia era di Seveso), conoscono il suo lungo impegno nella Famiglia Marista e soprattutto nell’opera sociale del Centro Diurno L’Albero, che ha condotto e diretto per tanti anni. Tutto era iniziato dalla scuola marista, dove aveva iscritto i suoi due figli, Ricky e Sara, che un passo alla volta si erano poi lasciati coinvolgere non solo dalla didattica, ma dallo stile di vita, dalle esperienze dei campi estivi, dagli impegni solidali. E il coinvolgimento si era presto esteso a tutta la famiglia. E Delia, che prendevamo quasi in giro per il suo “tanto tempo libero”, ne ha saputo fare un uso davvero esemplare, dedicandolo a tante persone che ne avevano davvero bisogno.

Sapevamo che Delia era ammalata ormai da tempo, che stava lottando con coraggio e affrontando questa prova con il suo solito impegno ed entusiasmo.

Ormai da diversi mesi non poteva più muoversi liberamente e quello che le costava maggiormente era il fatto di non poter più condividere le giornate insieme ai suoi bambini dell’Albero.

Come responsabile del Centro Diurno, ormai da tanti anni, era praticamente concentrata su questa realtà, che aveva visto nascere, crescere e muoversi fin dai suoi primi passi, nell’ormai lontano 2001.

Ed era ormai una routine, la sua: per tanti anni, a settembre, si doveva rimboccare le maniche e ricominciare la caccia al tesoro per ottenere dal Comune di Cesano Maderno le sovvenzioni necessarie per continuare il servizio, poi serviva la garanzia di uno spazio adatto dove svolgere le attività, i contatti con le assistenti sociali, le famiglie che cercavano uno spazio di serenità e di aiuto per i loro bambini; e poi il lavoro quotidiano, dal lunedì al venerdì pomeriggio, insieme alle educatrici (e Gloria l’ha accompagnata negli ultimi anni, imparando da lei e ora raccogliendone un po’ l’eredità). Infine, a giugno inoltrato, si tiravano le somme, si faceva la gita finale, si programmavano le uscite, ci si preparava alla pausa estiva. Per poi ricominciare con la solita grinta dopo pochi mesi di stacco.

Tanti i ricordi e gli impegni condivisi con la famiglia marista. E quante sedi abbiamo cambiato nel corso degli anni (dal Seme fino alla scuola parrocchiale di Binzago), fino a giungere, finalmente, alla sede attuale presso la comunità dei Fratelli Maristi, che sentiva veramente come una sua nuova casa. Finalmente l’Albero aveva trovato il posto giusto dove mettere le radici!

E quante sono state le persone incontrate in questi anni, dalle fedelissime collaboratrici (Gloria ne sa qualcosa) ai genitori dei bambini, le assistenti sociali, le autorità, i volontari dell’Auser, i fratelli della comunità che davano una mano…

Sarebbe bastato l’Albero ad assorbire tutte le energie di una persona, ma il suo impegno non si limitava a questo. Nelle mattinate trovava anche il tempo per coordinare la distribuzione del fresco, presso l’oratorio di Via delle Rose: tenere i contatti con i supermercati, con i volontari, gli autisti, le mille incombenze di questo generoso sforzo di distribuzione, che ogni giorno veniva incontro alle necessità di decine e decine di famiglie.

E come dimenticare l’impegno nella Famiglia Marista, che lei ha frequentato quasi fin dagli inizi, quando ancora era Ornella la “presidente”, piccolo fardello che poi è passato sulle sue solide spalle e le è rimasto incollato fino allo scorso anno. Un impegno che poco alla volta si è trasformato in una divisa, un modo di essere: fare il bene senza chiasso, al modo marista, restando sempre dalla parte dei bambini…

Grazie Delia per il dono della tua vita e della tua dedizione; sappiamo che il bene sparso in questo modo continua a portare frutti e ci auguriamo di poter continuare il tuo sogno, quello di impegnarsi per un mondo migliore. Tu ricordati, ogni tanto, di darci un’occhiata… e, quando serve, anche una spinta.

Ecco le parole che i volontari della famiglia marista e gli amici di Delia hanno letto alla fine della celebrazione per l’ultimo saluto, nella chiesa dei Ss. Gervaso e Protaso di Seveso.

Ciao Delia
non immaginavamo che questo giorno sarebbe arrivato e soprattutto così in fretta, troppo in fretta.
Ora siamo qui insieme a ricordare la bella persona che sei, il tuo entusiasmo, la tua forza, la tua allegria oltre che la tua generosità e il tuo altruismo.
Grazie per tutto questo, grazie per la tua amicizia.
Ricordiamo il tuo sorriso e le tue parole rassicuranti e sempre pronte a sostenerci e a spronarci a fare il meglio.
I ricordi sono un bene prezioso, sono il ponte tra questa vita e l’eternità. E se ci vorrà voglia di abbracciarti, ci tufferemo in un ricordo, e sono davvero tanti, e lo rivivremo insieme e la nostra giornata sarà sicuramente più bella.


Delia, ci mancherai davvero tanto e soprattutto ci mancherà il tuo modo di vedere e gustare la vita, di affrontare il mondo, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza, il tuo essere amica e confidente.
Il dolore è grande, ma ancora più grande è la gioia di avere camminato insieme a te durante tutti questi anni, e di avere maturato la consapevolezza di essere fragili, ma combattivi, anche nelle situazioni più difficili e a volte disperate.
Sarai sempre con noi, perché coloro che si amano sono ovunque noi siamo.
Di solito si conclude dicendo ‘riposa in pace’, ma chi ti conosce bene sa che tu non ti riposavi mai. Eri sempre impegnata con i bambini dell’Albero e con il Gruppo Famiglia a distribuire alimenti e accogliere le persone bisognose.
Non sappiamo come si sta né cosa si fa in Paradiso, di certo tu non riposerai. Da lassù proteggerai i tuoi bambini dell’Albero e insieme a Felicita e a Silvano aiuterai tutti noi a essere sempre attenti e disponibili nell’attività che svolgiamo.

Ciao Delia, ti vogliamo davvero bene.

Ciao Presidente ad honorem del nostro gruppo.

Per ricordare insieme Delia, ecco alcune sue immagini

Siria: 10 anni senza primavera…

Siria: 10 anni senza primavera…

Spesso ritorniamo sulla situazione della Siria, dove i maristi continuano con grandi difficoltà la loro presenza. Purtroppo il Covid ci ha portato via, a gennaio, il carissimo fratello Georges Hakim e le notizie che ci giungono periodicamente sono ancora molto tragiche.

E spesso per noi occidentali diventa difficile comprendere le complesse dinamiche che hanno portato al conflitto e alla sua incredibile durata; ascoltare la voce dei testimoni è un modo per affrontare meglio la realtà, cercare di capire, allargare gli orizzonti e fare luce su questo conflitto.

Da poco è uscita l’ultima lettera di Aleppo, in collaborazione con il blog Oraprosiria la riportiamo anche sulle nostre pagine, proprio per ricordare la situazione drammatica in cui vivono i nostri fratelli e amici.

Lettera da Aleppo n. 41 (15 marzo 2021)

Cronaca dei 10 anni di guerra contro la Siria
Le sanzioni impinguano le mafie nazionali e sovranazionali, riunendole intorno al banchetto abominevole dell’olocausto siriano.

Dieci anni fa, il 15 marzo 2011, ebbero inizio gli eventi in Siria. Molte proteste sfociarono rapidamente in un conflitto armato.
I ribelli raccontarono di voler stabilire uno Stato di diritto, uno Stato democratico che avrebbe rispettato i diritti umani e combattuto la corruzione, ma ben presto tutti si resero conto che questi ribelli non erano per niente moderati. Si trattava di islamisti estremisti (Daesh, al-Nusra e altri) che intendevano abbattere l’unico Stato laico della regione per realizzare ‘’uno Stato islamista con più democrazia e diritti umani’’ (sic!). Erano armati e finanziati dai Paesi più arretrati del mondo, dove non esistono democrazia o diritti umani, e supportati dai Paesi occidentali intenzionati ad abbattere l’unico governo della regione che osava dire no alla loro egemonia. Dopo essersi sbarazzati dei governanti iracheni e libici, pensavano che sarebbe stato facile: “Questione di poche settimane e voilà”.
A partire dalla ‘’primavera araba’’, tanto lodata dai media occidentali, i Siriani hanno vissuto in un lungo e tremendo inverno (10 anni) che ha distrutto il Paese, le sue infrastrutture, un patrimonio archeologico straordinario, scuole, fabbriche, ospedali; che ha ucciso più di 400.000 persone, causato 5 milioni di rifugiati nei Paesi limitrofi, 8 milioni di persone sradicate – gli sfollati interni che hanno dovuto abbandonare le loro case – e ha spinto un milione di esseri umani sulle rotte migratorie verso l’Europa e altri Paesi occidentali.

Da 10 anni viviamo in guerra. Sì, 10 lunghi anni. Un tempo superiore alla durata complessiva dei due conflitti mondiali del secolo scorso. Sofferenze, lutti, povertà, miseria sono diventati il nostro destino. Una vita quotidiana che è un incubo.
L’infanzia dei nostri figli è stata rubata, i loro sogni adolescenziali sono svaniti ed è distrutto il futuro dei nostri giovani. Vivevamo molto bene, prima dell’inizio degli eventi. Il nostro Paese era sicuro, stabile, secolare e prospero. Certo, eravamo ben lontani dalla perfezione, ma nessuna ingiustizia, nessuna violazione dei diritti umani, nessuna riforma mancata può giustificare la distruzione della nostra patria e il sacrificio di generazioni di nostri connazionali.
Sebbene da un anno non ci siano stati quasi combattimenti in Siria, nella nostra vita non esistono altro che prove e patimenti. Attraversiamo una tremenda crisi economica generata da 10 anni di guerra, dalla crisi finanziaria in Libano e dalle sanzioni che Stati Uniti e Paesi europei ci hanno inflitto. Il dollaro si cambia attualmente a 4.000 LireSiriane, mentre valeva 50 LS 10 anni fa e 1000 LS l’anno scorso. L’inflazione è dilagante, l’aumento del costo della vita sbalorditivo, Il 70% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà. Senza cibo, prodotti per l’igiene e assistenza sanitaria. Per sopravvivere non restano che le ONG.
Confrontando i prezzi dei 10 prodotti più indispensabili, dallo scorso ottobre al 1 ° marzo, ci rendiamo conto che sono aumentati del 70% in 5 mesi, mentre il reddito non è aumentato. Tutti diventano più poveri e sono sempre a corto di soldi.

Anche se i miei connazionali meritano il titolo di campioni del mondo di resistenza, hanno raggiunto il limite di sopportazione e aspirano soltanto a vivere normalmente e con dignità, come tutti i popoli della Terra.
La pandemia Covid19 ha peggiorato una situazione già gravissima. Tra dicembre e gennaio, abbiamo subito una seconda ondata della malattia. Anche noi Maristi Blu abbiamo pagato un prezzo altissimo con moltissimi i casi tra i nostri volontari o i loro genitori e anche decessi. Abbiamo sofferto molto per la morte del fratello marista Georges Hakim, uno dei nostri pilastri, dopo 15 giorni di ventilazione assistita in terapia intensiva; Margo, la nostra decana, ha trascorso dieci giorni in ospedale con l’ossigenoterapia. Anche mia moglie Leyla a dicembre e io il mese scorso abbiamo contratto la malattia. Grazie a Dio ora siamo completamente guariti.
In questo contesto di crisi e miseria noi Maristi Blu continuiamo a vivere la compassione e ad agire in solidarietà con i più svantaggiati e gli sfollati.

Dal 2012 al 2018, sei lunghi e bui anni di guerra, abbiamo mensilmente distribuito cesti alimentari a oltre 1000 famiglie per aiutarle a sopravvivere. Decidemmo di interrompere questo progetto all’inizio del 2019 perché eravamo convinti che fosse giunto il momento per le famiglie di non dipendere più dagli aiuti delle ONG e cominciare a vivere con il frutto del loro lavoro. Purtroppo, la situazione economica attuale è talmente catastrofica che non sono più in grado di sbarcare il lunario e ci hanno implorato di aiutarle nuovamente con i pacchi di cibo.
Secondo gli ultimi dati del Programma alimentare mondiale, “circa il 60% della popolazione siriana non ha accesso a cibo sano e nutriente in quantità sufficiente. Quattro milioni e mezzo di persone sono entrate in questa categoria nel 2020”. Lo scorso novembre, abbiamo quindi ripreso la distribuzione mensile dei pacchi alimentari a circa 1000 famiglie. Ogni cesto del valore di $ 15 può sfamare 4 persone per dieci giorni ed è equivalente all’80% della retribuzione mensile media di un lavoratore.
Quando decidemmo di interrompere la distribuzione dei cesti alimentari alla fine del 2018, convinti che fosse giunto il tempo per i nostri assistiti di guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte, già da diversi anni avevamo avviato un programma di “micro-progetti ”, il MIT, per insegnare ai giovani del nostro centro di formazione come creare la propria impresa e per finanziare i migliori. È così che, negli ultimi 5 anni, abbiamo finanziato 188 microprogetti e creato un progetto di apprendistato per giovani che, con l’aiuto di professionisti, imparano un mestiere: falegname, meccanico, elettricista, idraulico, parrucchiere, ecc. L’obiettivo di questi due programmi, micro-progetti e formazione professionale, è la creazione di posti di lavoro per aiutare i giovani a guadagnarsi da vivere del proprio lavoro, a rinunciare all’emigrazione e a non “mendicare” dalle ONG.

Volontari e maristi blu di Aleppo

Il nostro progetto “Pane condiviso” continua a offrire a 190 persone molto anziane che vivono da sole un pasto caldo giornaliero, cucinato nella nostra sede da 10 signore e distribuito ogni giorno tra le 13:00 e le 14:00 da una ventina di nostri volontari. Visitandole ci siamo resi conto che alcune avevano anche bisogno di aiuto per la pulizia, il bagno, il cambio del pannolone o l’assunzione dei farmaci.
“Pane Condiviso” ora ha un figlio: il progetto “Assistenza agli anziani”.

fr. Georges Sabe e volontari scout

I volontari del progetto Colibrì continuano a prendersi cura degli sfollati nel campo Al Shahba, che si trova a 40 km da Aleppo. Le nostre due visite settimanali al campo permettono di organizzare attività educative per bambini e adolescenti, curare i malati e distribuire cibo, prodotti igienici e tutto ciò che è necessario per rendere la vita di queste famiglie sfollate un po’ meno penosa. La gioia dei bambini quando arriviamo al campo è pari solo alla gratitudine dei loro genitori nei nostri confronti.
I progetti educativi per bambini dai 3 ai 6 anni “Voglio imparare” e “Imparare a crescere” hanno ripreso le proprie attività a pieno ritmo dopo parecchie interruzioni dovute alla pandemia; interruzioni utilizzate dagli istruttori per rivedere i programmi e aggiornarsi.

Continuano l’attività anche:

  • SEEDS, con 25 volontari, che offre un supporto psicologico a bambini, adolescenti e adulti con tre programmi differenti.
  • Heartmade, che riciclando vecchi vestiti o scarti di tessuto crea meravigliosi abiti femminili che sono modelli unici.
  • Taglio e cucito, per ragazze e madri.
  • Hope, per l’insegnamento dell’inglese.
  • Sviluppo della donna, offre uno spazio di convivialità e formazione per le donne.
  • Goccia di latte, fornisce una razione mensile di latte a bambini e neonati. Continuiamo anche ad accogliere gli sfollati e a curare a nostre spese i malati indigenti.
    Dall’inizio del conflitto, noi Maristi Blu abbiamo cercato di fare del nostro meglio per alleviare le sofferenze, permettere alle famiglie di vivere dignitosamente, trovargli lavoro, per lo sviluppo umano, per seminare speranza, lavorare per la riconciliazione e preparare la Pace.
    I Siriani sono stanchi di aspettare la fine del tunnel e poter vivere normalmente. Dieci anni. Quando è troppo è troppo! Chiediamo, a breve termine, la revoca delle sanzioni imposte dagli USA e dall’Unione Europea e, a medio termine, l’instaurazione della pace che dovrebbe essere raggiunta attraverso il dialogo tra Siriani.
    Strangolata da sanzioni europee e americane ingiuste e illegali, l’economia non si riavvia. Affermano che le sanzioni non colpiscono l’assistenza umanitaria. Però, esse impediscono il commercio e l’importazione di prodotti, bloccano tutte le transazioni finanziarie da parte di tutti i cittadini siriani e tutti i progetti di ricostruzione. I funzionari europei raccontano cinicamente che le sanzioni sono mirate per colpire soltanto chi è al potere e i profittatori di guerra, e non riguardano farmaci, attrezzature sanitarie o prodotti alimentari. Pura ipocrisia. Se i conti bancari di tutti i Siriani sono congelati e nessun cittadino siriano può eseguire transazioni finanziarie quali trasferimenti di denaro, come possiamo acquistare i prodotti esenti? Se conoscete aziende occidentali che accettano di fornirci prodotti gratuitamente, noi saremo acquirenti!
    Invece, molti prodotti sono contrabbandati dalla Turchia o dal Libano e venduti sul mercato nero a prezzi esorbitanti, impoverendo la popolazione e arricchendo i profittatori di guerra; cioè avviene esattamente il contrario di quello che sostiene pretestuosamente chi ha decretato le sanzioni.
    Come se non bastasse, gli USA hanno peggiorato le cose con il ‘’Caesar Act” che mette sotto sanzione qualsiasi azienda al mondo osi fare affari con la Siria. In realtà, si tratta di una punizione collettiva contro la popolazione civile, che la Convenzione di Ginevra definisce crimine contro l’umanità. Le sanzioni servono soltanto per martirizzare la popolazione e sono assolutamente irrilevanti per la fine della guerra o la soluzione politica del conflitto.

  • Da anni, collaboriamo con vari sostenitori per sollecitare la revoca delle sanzioni. Di recente, con i nostri amici svizzeri, francesi e inglesi abbiamo scritto e firmato una lettera aperta al presidente Biden, in occasione della sua investitura il 20 gennaio, chiedendogli di revocare la sanzioni contro la popolazione siriana. Lettere simili sono state inviate al presidente Macron, alla cancelliera Merkel, al primo ministro Johnson e al Presidente della Svizzera. Queste lettere sono state firmate da 95 personalità eminenti: tre patriarchi, due ex arcivescovi di Canterbury, senatori, membri della Camera dei Lord, deputati, vescovi, sindaci, ex ambasciatori e direttori di ONG, poi fatte circolare nei media. Crediamo che potrebbero aiutare a ridefinire la strategia dei vari attori presenti nel conflitto siriano e ad abbandonare lo strumento di sanzioni inumane e illegali.
    A sostegno delle lettere, abbiamo anche lanciato una petizione online e chiediamo a tutti i nostri amici di firmarla per chiedere la revoca delle sanzioni che infliggono sofferenze alla popolazione civile della Siria. Per firmare occorrono 30 secondi, andando sul sito: http://chng.it/2mbTFzm2Dp
    Papa Francesco ha appena concluso una storica visita in Iraq che, come la Siria sua vicina, ha pagato un caro prezzo per l’invasione, l’occupazione e la partizione organizzate con falso pretesto da chi impone sanzioni e pretende di dare ad altri lezioni sui diritti umani.
    Papa Francesco continua a ripetere che siamo “Tutti Fratelli”. Dovrebbe essere ascoltato da coloro che trattano la Siria e i Siriani come nemici.

Dr Nabil Antaki a nome dei Maristi Blu di Aleppo
(Trad. Maria Antonietta Carta)