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Categoria: vita religiosa

Itinerario marista: giubileo della speranza

Itinerario marista: giubileo della speranza

Settimana insolita, quella dal 7 al 12 di aprile, per un nutrito gruppo di fratelli maristi della nostra Provincia Mediterranea. Siamo stati a Roma per il Giubileo.

Da alcuni anni abbiamo ripreso la tradizione di vivere un momento di fraternità insieme, alla scoperta di alcune zone suggestive, per condividere momenti di fraternità e anche di relax. Lo scorso anno in Galizia, due anni fa nei paesi Baschi… e prima del Covid in altri angoli caratteristici della Spagna, quasi sempre grazie all’organizzazione di fr. Pedro Sanchez e di Serafino Ruiz. La proposta di quest’anno era sembrata a molti più interessante e valida: venire a Roma per unire al momento di vita insieme anche il pellegrinaggio del Giubileo della Speranza. Anche per questo i partecipanti erano davvero un bel gruppo, quasi 30 persone. E questa volta numerosi anche i fratelli italiani, tutta la comunità di Genova (Antonio, Pietro, Franco e Giancarlo), Mario da Siracusa, Giorgio da Melilla, Marino da Beirut…

Ci siamo così incontrati lunedì 7 aprile nell’accogliente cornice della Casa Generalizia, all’EUR per iniziare il nostro itinerario. Nei primi due giorni ci siamo concentrati sul cuore del Giubileo, San Pietro; insieme abbiamo vissuto alcuni momenti e il nostro visitare la basilica ha consentito a ciascuno di sentirsi pellegrino e itinerante. Naturalmente ciascuno al suo ritmo e con il proprio vissuto. Eravamo un gruppo di persone “mature” e ben motivate, camminare e muoversi in San Pietro è sempre un gesto carico di emozioni e di ricordi. Al mercoledì era prevista l’udienza con papa Francesco, ma date le sue condizioni di salute sapevamo che l’incontro era stato cancellato. E non siamo stati tra i fortunati che lo hanno potuto incontrare, rivestito dal suo poncho, negli spazi della Basilica. In compenso ci siamo radunati tutti all’interno del Vaticano, per la foto di rito davanti alla statua di San Marcellino, gesto che ormai sta diventando per tutti i maristi di Champagnat una gradevole tradizione.

Nella mattina di giovedì ci siamo recati a Viterbo, la città dei papi, dove si è svolto il primo conclave della storia; ripercorrendo la storia e riscoprendo i fatti di quel lunghissimo incontro di 19-20 cardinali nell’ormai lontano medioevo. Relativizzando e assaporando la storia si riesce a cogliere meglio l’evolversi delle cose, delle tradizioni, della fede stessa e questo per molti di noi era particolarmente interessante. Dopo il Palazzo dei Papi e la Cattedrale era poi d’obbligo infilarsi nei vicoli del quartiere Pellegrino e nelle stanze del Palazzo dei Priori, che ancora oggi ospitano le riunioni del Comune.

Venerdì mattina è stata la volta di Castelgandolfo, quella che era la residenza estiva, una volta, dei papi, visto che Francesco finora non ne ha minimamente approfittato (si coglieva un po’ di disappunto nelle spiegazioni della guida locale, per loro avere il papa come ospite estivo era più che una tradizione…); in serata, come ultimo appuntamento, il quartiere di Trastevere e abbiamo fatto appena in tempo per assistere alla preghiera quotidiana della Comunità di s. Egidio. Non è cosa da poco osservare la vitalità e la testimonianza che la fede cristiana a Roma continua ad essere, come diceva Paolo VI, un esempio per la chiesa intera.

Il bello di questa settimana, oltre a questi momenti speciali, è stato quello di poter condividere giorni e momenti insieme a confratelli che vivono la vita quotidiana in luoghi molto lontani. Dal Libano alla Sicilia, dall’Africa all’Andalucia… non sono molte le occasioni di stare insieme e abbiamo vissuto questi giorni come un regalo gradito.

Tante le foto e le chiacchiere, le passeggiate pomeridiane alla scoperta di Roma e i momenti conviviali. Difficile raccogliere tutto con precisione, l’essenziale resta nella nostra memoria e nel cuore.

Ci accontentiamo di qualche spunto e di questo album fotografico. Giubileo Roma 2025

In cammino verso la santità: fr. Licarione

In cammino verso la santità: fr. Licarione

Vivamo un’epoca “interessante”, piena di conflitti, tensioni e situazioni incerte: Ucraina, Siria, Gaza, ma anche Mexico, Colombia… In tanti di questi luoghi i maristi sono presenti e cercano di continuare la propria opera educativa; è di poche ore fa la notizia di un nuovo fronte di rivolta apertosi nel cuore dell’Africa, Repubblica del Congo, e anche in questo luogo turbolento le nostre comunità e i fratelli maristi condividono con la popolazione le ansie e le incertezze.

Non sono purtroppo eventi rari o unici, sfogliando la nostra storia ne possiamo ricordare davvero tanti; e proprio ieri è giunta la notizia dal Vaticano della promulgazione del decreto che accerta il martirio del fr. Licarione, un giovane marista travolto dalla violenza anticlericale che aveva infuocato la Barcellona del 1909. Riprendiamo liberamente dal sito champagnat.org:

Papa Francesco ha autorizzato il 27 gennaio, la firma del decreto che riconosce il martirio del fratello Lycarion (Francisco Benjamín May), ucciso durante gli eventi noti come la “Settimana Tragica” del 1909, in Spagna. La promulgazione del decreto da parte del Dicastero per le Cause dei Santi riconosce questo importante passo nel processo di beatificazione e conferma la sua dedizione totale al Vangelo e la sua testimonianza di fede fino alle sue ultime conseguenze.

Invitiamo tutte le nostre comunità e gli amici a unirsi a noi per celebrare questo evento così significativo. Questo riconoscimento ci incoraggia a rafforzare il nostro impegno verso i valori evangelici che il Fratello Licarione ha vissuto con tanta intensità.

Il Fratello Licarione (al secolo: Benjamín May, nato in Svizzera) fin da giovane mostrò un cuore generoso e aperto alla volontà di Dio. Entrò nella congregazione marista stimolato dal clima comunitario che aveva scoperto da giovane, verso i 13 anni e rimase contagiato dall’entusiasmo per la missione, decise così di dedicarsi all’educazione cristiana, e si distinse per la sua umiltà, lo spirito di preghiera e l’impegno nella formazione dei giovani. La sua missione lo portò in Spagna, dove continuò il suo lavoro educativo, dedito in particolare alle fasce più umili della popolazione, fino alla morte durante i tragici eventi del 1909 a Barcellona.

La causa di beatificazione del Fratello Licarione era iniziata nel 1966, quando la storia dei martiri della guerra civile riprese protagonismo e fu nominato protomartire dei nostri fratelli uccisi per la fede in quel periodo. Poco dopo, insieme alle altre cause spagnole, questa causa si fermò, poiché si temeva che potesse essere strumentalizzata per fini politici. Nel 1992 fu possibile riprenderla grazie all’impegno del Postulatore, il carissimo fr. Gabriele Andreucci. Con l’approvazione di questo decreto, la Chiesa ha compiuto un passo decisivo per iscriverlo nell’elenco dei martiri.

Questo riconoscimento non è solo motivo di gioia per la nostra congregazione, ma per tutta la Chiesa, poiché mette in risalto la figura di un uomo che ha vissuto pienamente la sua vocazione come educatore e testimone dell’amore di Cristo. Il Fratello Licarione è un esempio di fedeltà e servizio in tempi difficili, e la sua vita invita tutti i cristiani a vivere la santità nelle circostanze ordinarie, anche nei momenti più difficili.

Qui di seguito riportiamo il link ad una rapida narrazione in italiano della vita di fr. Licarione, che contestualizza la vicenda nella sua epoca storica. Un testo più ampio, Fuoco e sangue nella scuola, in spagnolo, scritto dal fr. Antonio Estaùn, durante la pandemia, racconta nel dettaglio e con abbondanza di contenuto, l’intera vicenda.

Sempre la vita genera vita

Sempre la vita genera vita

Ci piace ricordare lo slogan di fr. Vasco, che continua a coinvolgere e generare vita in chi lo ha conosciuto e apprezzato come fratello, docente, animatore e amico.

A un anno dall’ultimo saluto che gli abbiamo rivolto, ecco un altro segno della sua freschezza e attualità.

Domenica 15 dicembre è stata intitolata a fr. Vasco la “sala verde”, vicino alla piccola cappella del San Leone Magno. Un’occasione preziosa di incontro per le tante persone che hanno vissuto una relazione speciale con Vasco e con la sua vulcanica attività: solidarietà, scuola, gruppo Ematos per la donazione del sangue, animazione religiosa, stimolo culturale… le voci che si sono alternate hanno messo in evidenza questo tesoro che genera ancora vita.

Vi invitiamo a vivere e ricordare questo momento con il video realizzato per l’occasione.

Riportiamo anche le parole che fr. Massimo Radicetti ha rivolto all’assemblea presente per ricordare la figura del confratello Vasco con il quale ha condiviso per tanti anni la vita e l’impegno comunitario presso il san Leone Magno.