Un CIAO a tutti
Quest’ultimo periodo è stato per noi davvero particolare. Come tutti, abbiamo sentito il peso di un anno intenso di lavoro alla ricerca di soluzioni per rispondere alle necessità dei giovani con cui lavoriamo e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei migranti (in particolare con la riuscitissima mostra “Verso l’integrazione”). Ma il nostro impegno è stato messo a dura prova e qualche volta vanificato dalle scelte che il governo italiano ultimamente sta facendo nel settore delle migrazioni. La stanchezza è tangibile e forse per questo ognuno di noi ha cercato di ritagliarsi un piccolo spazio per rompere la routine di ogni giorno.
Gabriel ha ricevuto prima la visita di Carolina, la sua fidanzata, e più tardi quella della sua famiglia: mamma, papà e sorella. Hanno potuto vedere e toccare con mano le molteplici attività in cui Gabriel è coinvolto e anche vedere alcune delle bellezze di cui l’Italia è ricca.
Mario, che assieme a Rosa e a Ricky, è stato uno degli artefici della esposizione, ha pensato bene di prendersi una settimana di “vacanza” e si è recato a Sarria per percorrere l’ultimo tratto del cammino di Santiago. Ha anche partecipato ad un campo scuola con i ragazzi della parrocchia di Priolo con cui collabora da diversi anni.
Nina ha colto l’occasione propizia per andare a trovare un’amica in Svizzera. Ha potuto ammirare panorami straordinari e soprattutto scoprire usi e costumi molto diversi da quelli che incontra ogni giorno a Siracusa.
Ono si è recato per ben due volte a casa. La prima per visitare la mamma di 98 anni che era stata ricoverata in ospedale e poi per partecipare al matrimonio di Elisa, la sua unica nipote. A metà luglio ha anche partecipato al ritiro di Entracque. A dire il vero non ha parlato molto della tematica del ritiro, ma ci ha solo ricordato com’era bello, la notte, dormire avvolti da una calda coperta.
Ricky ha ricevuto la visita di suo fratello che vive in Francia accompagnato dalla moglie e da un altro fratello che abita in Olanda. È stata l’occasione per incontrare alcuni membri della sua famiglia visto che, per il momento, recarsi in Venezuela per incontrare gli altri familiari, presenta difficoltà quasi insormontabili.
Rosa, dopo la fatica sostenuta per la mostra-esposizione “Verso l’integrazione”, si è presa alcuni giorni di riposo tra i suoi e nella sua amata Granada per poter iniziare un po’ riposata le attività estive che organizzerà al CIAO.
CIAO
Nonostante queste assenze le attività al CIAO sono continuate normalmente e, a partire dal mese di luglio, ci siamo adattati alla nuova situazione. Siracusa è una città turistica e quindi durante i mesi estivi i giovani riescono a trovare un lavoro nelle innumerevoli pizzerie della città. Sono quindi impegnati per l’intero pomeriggio fino alle ore piccole della notte ed è impensabile proporre loro qualcosa di serio da fare durante questi mesi anche se, quando si affacciano al CIAO, ci mettiamo a disposizione per parlare con loro e condividere la loro esperienza.
Durante il mese di luglio abbiamo pensato di organizzare per i più piccoli una serie di attività che li hanno visti impegnati tutta la mattinata. E soltanto la creatività di Rosa e la pazienza di tutti sono stati gli ingredienti che hanno determinato la riuscita dell’iniziativa.
In questo periodo abbiamo anche iniziato un altro corso per ottenere la patente di guida e avviato un corso di fotografia organizzato da Clark Baker, professore di New Media alla Baylor University (Texas). Un primo gruppo ha già terminato il corso. I giovani sono stati contenti anche perché si sono portati a casa un bel “certificato di partecipazione”. Il secondo corso è in fase di realizzazione e si concluderà a Buccheri all’Obioma Fest durante il quale riproporremo parte della mostra-esposizione “verso l’integrazione”.
Stiamo anche curando molto le lezioni individuali ma, eccezione singolare, stiamo seguendo una dozzina di argentini, che tre volte alla settimana dalle 9 alle 10,30 con fedeltà vengono per imparare la lingua dei loro antenati.
Appartamenti
Come vi abbiamo accennato nel numero precedente, dei due appartamenti che abbiamo preso in affitto sono ospitati otto ragazzi, quattro in ognuno. Sono Mario e Ricky che seguono da vicino i giovani in questa nuova tappa della loro vita. Siamo contenti di questa soluzione perché abbiamo evitato che i giovani andassero ad ingrossare il gruppo dei clandestini. Avendo la residenza potranno continuare il loro processo di integrazione (studio e lavoro) in un ambiente a loro più familiare. In questo periodo, in cui la scuola è chiusa, la maggior parte di loro svolge un lavoro guadagnandosi qualche soldo che permetterà loro di incominciare a costruirsi il futuro.
Finalmente esistiamo!
Il 25 luglio 2019 la Prefettura di Siracusa ci ha consegnato il decreto in cui ci viene comunicato che la “Fondazione Italiana di Solidarietà Marista Champagnat O.N.L.U.S.” è stata iscritta nel registro delle persone giuridiche. Avevamo presentato la domanda il 23 gennaio scorso, ma si sa… “chi va piano va sano e va lontano”.
Visite
Tra le visite di questi ultimi mesi ci piace anche ricordare quella dei fratelli animatori di Manziana: Sperandio e Teofilo e quella recente di Nancy e Francesco della comunità di Maionesti (Romania). Una permanenza più prolungata è stata quella di Mary Carmen e José con i loro tre bambini accompagnati dall’amico Victor che hanno condiviso con noi la vita di ogni giorno adattandosi egregiamente agli inconvenienti che il clima, l’alloggio, la lingua… ogni giorno riservava loro regolarmente.
Vorremmo terminare con un pensiero di Papa Francesco che ci può aiutare a prepararci alla 105ma giornata del migrante e del rifugiato che celebreremo il prossimo 29 settembre.
“In questo sesto anniversario della visita a Lampedusa (08.07.13), il mio pensiero va agli “ultimi” che ogni giorno gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono. Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare. Purtroppo le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Nello spirito delle Beatitudini siamo chiamati a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli. Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! “Non si tratta solo di migranti!”, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata”.
Papa Francesco, messa per i migranti,
08.07.19
Gabriel, Mario, Nina, Ono, Ricky e Rosa vi inviano un “rovente” saluto.