Avevamo dato la notizia qualche giorno fa della prima “uscita” ufficiale della Mostra Verso l’integrazione, realizzata dal CIAO nello scorso anno ed esposta in Siracusa nel periodo maggio-giugno. Ci sembrava proprio un peccato lasciarla riposare nella nostra sede (e nemmeno al completo), con i volumi a fare deposito nel nostro magazzino… tant’è vero che ci stiamo organizzando per poterla presentare anche nelle realtà mariste d’italia e in altre scuole.
Sabato 14 c’è stata quindi la presentazione nella sede del museo di Canicattini, davanti ad un discreto numero di presenti e di esperti. Per l’occasione abbiamo avuto anche il tempo di curiosare tra le varie sale di questo originale museo multitematico, che affronta percorsi legati al territorio fino a spingersi verso contenuti di respiro ben più ampio, come lo stile liberty in Sicilia, le piante officinalis e le migrazioni. Proprio su quest’ultimo tema era evidente il collegamento che si poteva stabilire con la nostra mostra e tutta la presentazione si è sviluppata per delineare in modo ampio e coraggioso questo tema.
Erano presenti ovviamente i padroni di casa, nella persona di Tanino Galino che ha subito indirizzato la riflessione sui temi necessari dell’accoglienza e della comune umanità, citando don Tonino Bello, poi è intervenuto il presidente della cooperativa Passwork, con la quale abbiamo già avuto modo di collaborare: originale il loro progetto di mettersi in rete con agenzie di collocamento e di lavoro del nord-est italiano per favorire la sistemazione e l’integrazione di migranti in quel contesto, data l’estrema difficoltà a trovare qui in Sicilia sbocchi occupazionali.
Il nostro intervento, presentato dalla coordinatrice Rosa Schiaffino, ha portato nella sala la concretezza delle persone, dato che la mostra non si limita a delineare un problema o mostrarne alcuni aspetti, ma concretamente racconta la storia di alcuni migranti che sono arrivati qui in Italia e con i quali abbiamo una particolare sintonia e collaborazione. Non per niente tre di loro erano presenti alla serata (Boris, Omar e Komara); mentre sullo schermo scorrevano le immagini della storia di Komara si poteva toccare con mano l’attenzione sia dei presenti che dei ragazzi stessi, veri protagonisti del momento.
L’ultimo intervento ci è sembrato estremamente chiaro, completo e ricco di spunti di riflessione; il relatore, prof. Carlo Colloca dell’Università di Catania ci ha illustrato in modo magistrale la nascita del fenomeno e la realtà difficile da mandar giù di quando a migrare eravamo noi italiani, con tutti i problemi di accoglienza, di discriminazione e di esclusione che hanno segnato un’epoca nemmeno troppo lontana. Poi è entrato nel vivo dell’emergenza odierna, sciorinando i numeri precisi (Colloca è stato consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti, commissione ora terminata perché stando ai politici “non più necessaria”), i trend, la reale portata di questo fenomeno, che ultimamente di emergenza non ha proprio niente. Anzi, la stessa introduzione del decreto sicurezza sta mostrando adesso i suoi limiti. Il suo intervento ha messo nella giusta luce i vari elementi in gioco e come CIAO ci siamo sentiti ancor più coinvolti nel lavoro di integrazione che sta diventando sempre più il tema necessario. Ci ha ricordato inoltre che in Italia non esiste ancora un museo sui Migrant; in realtà era stata ventilata l’idea di insediarlo nell’Altare della Patria, affiancandolo a quello delle forze armate (il Vittoriano), ma finora non se ne è ancora fatto nulla, anche se gli italiani migranti, dall’Unità d’Italia, sono una cifra imponente, circa 30 milioni! Forse un museo e maggiori attenzioni (al passato e al presente) questo fenomeno lo meriterebbe.
La mostra resterà a Canicattini fin dopo le vacanze di Natale, probabilmente sarà meta di visita di qualche scolaresca e saremo contenti di poterli accompagnare nella visita.
E siccome il nostro territorio è davvero ricco di presenze significative, ci è sembrato interessante curiosare anche tra le altre sale del museo, come potete osservare dall’album fotografico sulla Mostra e sul Museo di Canicattini.