“Ognuno di noi può fare la differenza“, sono le parole finali del messaggio che l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha preparato per la giornata del Rifugiato che ricorre quest’oggi.
Noi del CIAO, insieme agli amici dell’Ufficio Migrantes, alle suore Scalabriniane e a tanti volontari, ci incontreremo oggi dalle 19 alle 22 in Piazza Minerva, a Siracusa, semplicemente per ricordare questa situazione drammatica e per stimolare le persone a conoscere per comprendere meglio questa realtà, sempre più urgente.
Tante le iniziative in tutto il mondo, l’elenco degli eventi si srotola con grande intensità, molti si fanno carico di diffondere notizie, materiali e risorse, come la stessa pagina che il Vaticano ha predisposto per i rifugiati. Ricca di materiali, commenti e testi che già si collegano con la prossima giornata del migrante, del 27 settembre.
Un elemento importante che tutti sottolineano e che vogliamo evidenziare è il richiamo a quel “conoscere per comprendere” senza il quale il problema dei rifugiati rischia di rimanere un episodio fugace, un ritornello che viene ripetuto ogni tanto ma senza una concreta determinazione nell’affrontarlo.
Per conoscere servono i dati, le notizie, le informazioni, non le fake-news o le opinioni. Il periodo del coronavirus forse ci ha resi maggiormente attenti ed esperti, ma resistono ancora numerose sacche grigie di ignoranza e confusione. Quando si parla di rifugiati, migranti, sfollati, la confusione è palese. Comprensibile per noi che ne cogliamo solo gli aspetti più emergenti, ma si tratta di un problema mondiale che riguarda ormai una folla sterminata di persone.
Ci rivolgiamo quindi alle pagine ufficiali, quelle delle Nazioni Unite, da sempre in prima linea su questi argomenti; ecco in sintesi la situazione mondiale. Impressiona che siano ben più di 40 milioni gli sfollati interni al giorno d’oggi.
Per quanto riguarda invece la sola Italia può essere utile conoscere i dati, elaborati dall’associazione Carta di Roma.
Ma probabilmente una rappresentazione più concreta, come la seguente, può farci capire direttamente la grandezza del fenomeno.