21/03 – Di visitatori interessanti ne arrivano parecchi al CIAO: chi vuol sapere cosa si combina dentro questi spazi, chi passa veloce e ci lascia del materiale che “può sempre servire per le attività“, chi vuol capire come mai ci mettiamo a disposizione delle persone…
Ma uno dei più interessanti di questo mese è stato sicuramente Gigi. Anzi, padre Gigi, Maccalli per la precisione.
E a questo punto chi non ha la memoria troppo corta potrà ricordare la storia di questo missionario, che ha tenuto col fiato sospeso tanti amici e l’Italia intera pochi anni fa. In breve (per chi non ha già cercato su Internet qualche notizia), p. Gigi era missionario in Niger, una sera di settembre del 2018 viene rapito da una banda di jihadisti e tenuto prigioniero per oltre due anni. Verrà liberato l’8 ottobre del 2020. Un’esperienza davvero unica ed incredibile, sostenuta da una fede e un coraggio che lasciano ammirati.
Lo abbiamo incontrato qui a Siracusa in occasione di un evento organizzato dal Centro Missionario Diocesano qualche settimana fa, lo abbiamo ascoltato con attenzione, insieme ai tanti giovani che si erano ritrovati (dopo quasi due anni di forzato isolamento, si riaprono finalmente gli spazi comuni) in Curia per ascoltare la sua testimonianza; in quell’occasione ci ha chiesto espressamente se poteva venire a trovarci. Un po’ sorpresi abbiamo subito colto al volo questa occasione.
La sua esperienza è narrata nel libro Catene di libertà (ce ne ha regalato una copia e presi dalle tante cose… non ce la siamo nemmeno fatta firmare!, ma l’importante è leggerla), ma la cosa bella non è tanto quello che ormai è passato, ma il futuro che si prospetta. Da qualche mese padre Gigi si trova nei pressi di Modica, per vivere in una comunità molto particolare, che un po’ assomiglia alla nostra comunità marista che anima il Ciao. Si tratta infatti di una comunità intercongregazionale, formata da uomini e donne con una lunga esperienza di missione e che intendono offrire alla chiesa locale e alle persone del territorio un aiuto e uno spazio di accoglienza, con particolare attenzione al mondo dei migranti.
E padre Gigi era molto interessato a quanto si svolge qui nel Ciao per esportare buone pratiche, sentire la nostra esperienza, capire quali possono essere i campi di intervento per dare una risposta ai bisogni principali.
E così venerdì 11 marzo, ci siamo visti arrivare padre Gigi insieme a sr. Rachele, per una bella visita di conoscenza e di “esplorazione” del Ciao. Dalle lezioni di italiano all’accoglienza spicciola di chi ha bisogno di documenti, dall’impegno dei volontari allo sportello legali, senza tralasciare il doposcuola e una bella visita agli appartamenti dove i ragazzi vivono il loro percorso verso l’autonomia. Il momento del pranzo condiviso insieme ci ha dato l’occasione per uno scambio tranquillo, una conoscenza più approfondita, un confronto di idee. Sono queste le visite che lasciano un segno e che possono aiutare a rendere più concreta la solidarietà. A presto, padre Gigi. Anche se la prossima visita, probabilmente, la faremo noi a te, anzi, a tutta la tua nuova comunità!