13/10 – Consulenza legale, sportello formazione, doposcuola… ormai abbiamo ripreso a pieno ritmo le attività e speriamo davvero di poter finalmente relegare le restrizioni “al passato”.
Una delle attività collaterali che si svolgono al Ciao sono gli incontri formativi con studenti stranieri. Ne abbiamo svolto uno a settembre, con un gruppo di 13 studenti della University of California che seguiva un programma di scienze politiche in Sicilia e l’altro proprio in questi giorni di ottobre, con un altro gruppetto di studenti dell’Università del Minnesota. Si tratta di momenti brevi e formativi, in cui ci viene chiesto di raccontare l’esperienza del Ciao, la nostra storia e quali sono, dal nostro punto di vista, le intuizioni, le criticità, gli sviluppi possibili del nostro essere qui a Siracusa.
Di solito raccontiamo la nostra realtà con una presentazione dei primi passi svolti, come siamo arrivati in Sicilia, che “tipo” di comunità è quella che anima il Ciao, cosa significa quel termine insolito “marista” e le diverse iniziative che si sono sviluppate intorno a questo centro.
Già presentare la nostra comunità internazionale è una bella sfida, ma di fronte a studenti che vengono dall’altra sponda dell’Atlantico, un’apertura interculturale non rappresenta un grosso problema, bensì una opportunità. A volte il problema è più per noi, che fatichiamo a localizzare in modo esatto i diversi stati americani, perché la California è facile da individuare, ma per il Minnesota meglio rivolgersi a Wikipedia, così da non fare brutte figure con gli alunni 😉
Per il resto non ci mancano certo gli argomenti, i grafici, le notizie di prima mano e soprattutto gli esempi; dopo aver mostrato i vari ambienti del Ciao e le persone che seguono i corsi, le diverse figure presenti, qualche utente che consulta i PC o si prepara per i quiz della patente diventa più facile capire cosa si fa in questo Centro. La parte più difficile, per noi, è svolgere la presentazione in inglese, ma le docenti di supporto ci aiutano anche in questo, quando mancano le parole…
I gruppi che ci vengono a trovare sono tutti collegati con l’attività di Academy, che potrebbe sembrare anche solo una semplice scuola di lingue del territorio che fornisce il supporto logistico e formativo, ma si tratta di una realtà che non si occupa solo di corsi di inglese per gli italiani ma che allarga i suoi interessi ad un orizzonte formativo ben più ampio e con un’attenzione solidale che ci piace sottolineare.
Così diventa normale e semplice toccare temi impegnativi come il flusso dei migranti, le difficoltà burocratiche insite in una legislazione spesso complessa, il problema dei lavoratori nel settore agricolo e le campagne per il rispetto dei loro diritti e contro il caporalato (altro termine difficile da rendere in inglese, visto che manca proprio un equivalente cui fare riferimento).
Scopriamo in questo modo quanto sia preziosa l’esperienza maturata con i progetti del Comune dei Popoli e la collaborazione in rete con le diverse altre associazioni. E si prova anche a rispondere alle domande, spesso difficili, che vengono poste dagli studenti.
Ci auguriamo che questa collaborazione così fruttuosa possa continuare e crescere.