07/06 – Ormai la scuola è davvero finita: erano già diverse mattine che vedevamo passare alcuni dei “nostri” alunni sul marciapiede, sbirciare dentro il Ciao e salutarci sorridenti. Avevano già appeso lo zaino e il diario scolastico al chiodo!
Proprio vero, gli ultimi giorni di scuola sono i meno impegnativi e forse quelli che si sopportano meglio…
In pratica il doposcuola lo avevamo già praticamente chiuso da alcuni giorni, perché senza un valido motivo è difficile far venire i volontari, impegnare tempi e spazi senza poi concludere nulla. Ma avevamo già dato l’appuntamento per la festa finale: 7 giugno.
E 7 giugno è stato; con un po’ più di calma, iniziando verso le 16, sono arrivati i nostri primi fedelissimi. All’inizio pensavamo “stai a vedere che questa volta manco vengono“, ma poco alla volta le facce sorridenti hanno iniziato a moltiplicarsi.
Così, senza troppa fedeltà al programma che avevamo stilato con cura, abbiamo subito iniziato a rompere il ghiaccio (che poi d’estate non è nemmeno difficile!) con qualche gioco, le posizioni incredibili del Twister (lo abbiamo persino consigliato a Marta, la volontaria che fa fisioterapia!), i duelli al “Pistolero” che abbiamo dovuto ripetere più volte (si direbbe che dentro a ogni bambino, anche nelle bimbe più tenerelle, a volte fa capolino un piccolo killer… almeno per gioco!).
Insomma, piano piano la nostra grande sala dei compiti, per questa volta tutta libera dai banchi, si è riempita proprio bene. Numerosi i volontari a darci una mano, a giocare nel cerchio e a contenere l’entusiasmo di qualcuno… Insomma, la festa è andata davvero bene.
Ma nel finale abbiamo aggiunto un piccolo gesto simbolico: Ricky aveva preparato una sagoma da colorare con un bel rullo a pennello e abbiamo invitato tutti quanti a disegnare un fiore e poi a dire semplicemente una cosa bella che hanno scoperto qui al Ciao. Dopo qualche esitazione non sono mancati i momenti quasi poetici:
- perché si sta come in famiglia
- perché qui è bello
- perché mi sento a casa
- perché ci sono gli amici…
- … e pensa che bello se avessimo scritto anche le altre riflessioni…
Alla fine il grande cartellone era ormai un prato di fiorellini; da bravi maristi avevamo scelto un fiore davvero speciale, la violetta, perché il nostro fondatore, Marcellino, che dei boschi era davvero un esperto, era abituato a dire: siate un po’ come le violette, anche se non le vedi ne senti il profumo. Insomma, fate le cose belle e per bene, senza chiasso e senza troppa pubblicità. E’ quello che si cerca di fare al Ciao.
E dopo questo momento di condivisione, la merenda finale: praticamente un assalto alle patatine, alle bibite, alle merendine… Ma eravamo preparati anche a questo, sempre grazie ai volontari presenti.
E proprio con i volontari, dopo un po’ di pausa, abbiamo finito la giornata riflettendo insieme su quanto vissuto e realizzato in questo anno al Ciao, con uno spazio tutto per loro; è stato un importante momento di condivisione e di valutazione dell’impegno di un anno. E la parola che più si è sentita è anche quella che vogliamo rivolgere a tutti quanti:
GRAZIE per esserci stati e aver condiviso con noi questa missione.
Ora ci manca solo il campo estivo e poi, per il doposcuola, tutto tranquillo fino a settembre!