C.I.A.O a tutti
Nel numero precedente vi abbiamo parlato dell’inaugurazione del CIAO di cui ancora oggi ci arrivano felicitazioni e incoraggiamenti. Una sola voce discordante: una tiratina d’orecchie perché all’evento erano presenti le più alte cariche istituzionali (vescovo, sindaco, prefetto) e… avremmo dovuto avvisare le forze dell’ordine perché: “non dimenticatevi che qui siamo in Sicilia”, ci è stato detto, e noi abbiamo assicurato che alla prossima inaugurazione ne terremo conto.
Ora il CIAO ha preso il via e ci piace paragonare l’inaugurazione del CIAO all’arrivo di un bimbo in una famiglia: visite, fiori, complimenti… Sono momenti belli, che provocano un po’ di fatica, ma guai se non ci fossero! Poi con il passare dei giorni si toglie il fiocco dalla porta, si sistemano i regali nell’armadio e… dalla poesia si passa alla prosa: è il bambino piange di notte, ha le sue esigenze e quindi bisogna dargli da mangiare, è necessario cambiarlo… tutte cose che molti di voi hanno vissuto in prima persona. Al CIAO più o meno capita la tessa cosa: ci stiamo organizzando per farlo conoscere maggiormente, per cercare collaboratori, per organizzare sempre meglio le attività, per fare in modo che le varie attività interessino i ragazzi…
Chi e che cosa trovi al Ciao?
Prima del che, vorremmo soffermarci sul chi. Come comunità ci siamo impegnati a tenere il Centro aperto ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 con le inevitabili eccezioni che confermano la regola. Normalmente almeno due di noi sono presenti per accogliere coloro che vengono, per dare informazioni, ecc. Tra le tante attività che proponiamo vi elenchiamo le principali:
- L’Insegnamento dell’italiano a diversi livelli sia a persone singole che a gruppi, sia per coloro che non hanno mai visto una scuola, che per coloro che parlano qualche lingua. In questo settore abbiamo diversi collaboratori. Il caso più simpatico è costituito da Regina, una signora tedesca poliglotta che è venuta a trascorrere due mesi di vacanza a Siracusa e ha dato la sua disponibilità per insegnare l’italiano tre giorni la settimana. Poi c’è Walter e
- Il laboratorio musicale svolto da Francesco e Rachel. È un tentativo di coinvolgere i ragazzi nella creazione di un testo e di musicarlo. In una precedente esperienza sono riusciti ad incidere un CD e questa volta sperano di fare altrettanto.
- Svolgiamo anche alcune attività pratiche: confezione di agende, di cartoline con carta riciclata, lavoretti in legno, lavori a maglia… È un modo di far uscire i ragazzi dai centri in cui vivono, farli socializzare e, perché no, magari raggranellare qualche spicciolo dalla vendita degli oggetti preparati.
- Un’attività molto seguita è quella del computer. Si sa che i giovani amano smanettare sulla tastiera, ma noi vorremmo che li utilizzassero non solo per leggere notizie o vedere film, ma anche per altri scopi. Vorremmo che superassero l’esame per avere il patentino europeo.
- Consulenza legale. Due giorni la settimana dalle 16 alle 20 Domenico, che ha lavorato tanti anni nel Centro Astalli di Catania, è a disposizione di coloro che altrimenti si perderebbero nei meandri interpretativi delle leggi e che sicuramente rimangono disorientati dai troppi cambiamenti che si susseguono.
Cultura dell’accoglienza
Di fronte alle nuove problematiche derivanti dal famoso “Decreto Sicurezza” nel mese di dicembre il Vescovo aveva convocato in Curia tutti gli operatori che si occupavano di migranti. Naturalmente noi aravamo presenti e, al termine dell’incontro il Vescovo ci ha chiesto di presentare la problematica ai sacerdoti durante gli incontri di vicariato. Ed è così che abbiamo presentato in 4 incontri: 1) Il dramma dell’immigrazione, 2) Una iniziativa denominata “Cultura dell’accoglienza” portata avanti dall’Ufficio Migrantes, dal Centro Studi della diocesi di cui le Suore Scalabriniane sono le principali animatrici e 3) la creazione del CIAO come risposta alle domande formative richiesta dai migranti.
Durante gli incontri alcuni sacerdoti sono rimasti molto impressionati di una problematica che neppure loro avevano colto nella sua complessità e ci hanno chiesto di presentare ai giovani delle loro parrocchie lo stesso tema. Ed è così che siamo già andati in già in tre parrocchie armati di computer, video proiettore ecc. Due dei tre gruppi erano più di cento ma, nonostante il numero elevato, i ragazzi si sono veramente interessati e sono rimasti contenti. Dobbiamo aggiungere che anche noi siamo stati contenti.
Una nuova iniziativa
Speriamo che abbiate già dato un’occhiata alla nostra pagina web in cui avete potuto ammirare alcune del le attività che svolgiamo con i ragazzi, ma ora ci stiamo lanciando in una nuova avventura. Stiamo pensando di far conoscere alcune delle tante storie di cui siamo venuti a conoscenza con un progetto multimediale: un libro in cui i giovani raccontano le avventure vissute corredate da foto, da video… con l’idea di organizzare poi una mostra itinerante per sensibilizzare l’opinione pubblica al tema. La butto lì, ma forse potrebbe essere una attività che anche voi potreste sponsorizzare e che potrebbe essere presentata nei luoghi dove vi trovate.
Ritiro
Come potete immaginare, e come capita nelle migliori famiglie, anche noi viviamo dei momenti di tensione. Siamo come i sassi del fiume che rotolando a valle un po’ alla volta perdono le loro scabrosità fino a diventare quei bei ciottoli rotondi che ammiriamo in riva al mare. Per affrontare questo momento di stallo ci siamo presi una giornata di ritiro in cui ognuno ha avuto la possibilità di parlare a tu per tu con ognuno dei membri della comunità e rispondere ad alcune domande: 1) Come mi sento nel mio rapporto con te? 2) Che cosa apprezzo di più in te? 3) Che cosa vorrei chiederti per migliorare il nostro rapporto personale e comunitario? 4) Che cosa voglio e sono in grado di offrirti? Siamo certi che alcuni problemi non si risolvono con un semplice ritiro, ma volerli affrontare è un passo importante.
Prima di salutarvi vogliamo augurarvi una buona quaresima prendendo spunto dal messaggio di Papa Francesco: “Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità.
A tutti una buona quaresima, ma soprattutto una buona Pasqua,
Gabriel, Mario, Nina, Ono, Ricky e Rosa.
Per eventuali donazioni: Banca Prossima – Provincia d’Italia Fratelli Maristi FMS
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