Le cose belle hanno una data d’inizio e una di fine e ogni distacco dalle cose belle costa sempre un po’. Lo sa bene Gabriel e lo sappiamo bene anche noi, che dopo 3 anni di intensa vita comunitaria qui a Siracusa… lo vediamo ripartire per un nuovo viaggio.
Mentre lo accompagnavamo al treno, scarozzando le sue grosse valigie piene di ricordi (ma quanto pesano i ricordi!) era inevitabile che la nostalgia si accompagnasse alla felicità e il distacco si colorasse di nuove partenze…
Ma poi perché proprio il treno? Un percorso a ritroso deciso in piena consapevolezza; così come era arrivato gli piaceva riprendere il percorso, pazienza se da Siracusa a Roma, tappa intermedia prima del suo volo per il Brasile, ci vogliono quasi 15 ore di rotaie, ma vuoi mettere l’effetto notte? la cuccetta? l’estremo comfort (almeno così viene scritto sui fianchi del vagone!). Un viaggio sicuramente più pittoresco e sostenibile… E d’altra parte abbiamo ancora la foto del suo arrivo, qui in Sicilia. Per la cronaca la locomotiva ci sembrava ancora quasi uguale …. .-)
Gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di incontri, di contatti e di saluti personalizzati, dal Vescovo agli amici degli appartamenti, dalle “autorità” ai compagni di viaggio di questa avventura siciliana.
Sabato 14 abbiamo festeggiato insieme con un pranzo condiviso, con tanti invitati che volevano essere vicini a Gabriel in questo momento così significativo. Eravamo in tanti e ciascuno, nel piatto preparato per l’occasione, ha messo più cuore che sapori. E’ stata così una bella festa di augurio, non un addio un po’ lacrimevole (ma qualche lacrima ci sta anche bene, è una prova di sensibilità che fa crescere). Volontari, amici, grandi e piccoli, di vecchia data e di recente contatto. Intorno al CIAO si è realizzato veramente un piccolo miracolo comunitario…
E proprio Gabriel si rendeva conto di quanto era profondo il cambiamento. Non solo, come ricordava Onorino nel video di saluto, che era arrivato un brasiliano e adesso riparte da qui un italiano doc. sia per la lingua che per la nazionalità acquisita. Ma per tutte le esperienze che si sono aggiunte al suo bagaglio vitale, le persone, le realtà, le emergenze, i sogni…
Dai contatti con i primi migranti alla frequentazione di Casa Freedom, dai sogni e progetti alla realizzazione del CIAO, dall’organizzazione del Centro ai contatti con le tante persone del territorio per mettersi veramente in rete.
E adesso che Gabriel ha passato il timone del Ciao possiamo toccare con mano che “c’è veramente un sacco di cose da fare”, spesso attività dietro le quinte ma fondamentali per il lavoro che si svolge ogni giorno. E siamo qui per continuare insieme questa sfida.
E per dovere (e piacere) di cronaca, ecco alcune immagini di questi ultimi giorni siracusani di Gabriel
… e il viaggio continua.