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Categoria: formazione

Una leadership al servizio di…

Una leadership al servizio di…

Si può guardare al futuro con preoccupazione e anche con un pizzico di angoscia: se il futuro delle opere mariste, scuole e centri sociali, dipendesse solo dai fratelli, i calcoli sono presto fatti: nel giro di pochi anni sarà un problema davvero critico trovare chi possa continuare queste opere, almeno nelle nostre zone europee. Ma possiamo anche ribaltare la situazione. Sono ormai tanti i laici appassionati che partecipano a questa avventura e l’ipotesi di accompagnare e passare il testimone a qualcuno non è semplicemente un evento inevitabile, ma lo scenario di una scelta ben precisa.

E’ in quest’ottica che da tempo ci stiamo muovendo e non semplicemente a chiacchiere. In questi giorni si è appena concluso il secondo momento forte di formazione per un consistente gruppo di laici maristi, profondamente impegnati nelle diverse opere. Il primo incontro si è svolto a Madrid, nel mese di novembre 2023, la seconda tappa ha visto il gruppo, compatto e impegnato, condividere alcuni giorni a Roma, ospitati nella casa generalizia dei Fratelli Maristi, all’EUR. Una tappa serrata, dal giovedì al sabato mattina, con momenti intensi di formazione e di condivisione.

Un gruppo formato da 6 italiani (uno per ogni realtà scolastica marista, da Giugliano a Cesano) e una ventina di spagnoli (in questo gruppo erano presenti anche alcuni laici impegnati nei centri sociali della Provincia Mediterranea) che ha seguito con stoica attenzione i vari relatori che si sono avvicendati. Il primo giorno affrontando i contenuti che già erano stati proposti a livello globale ad altri animatori del mondo marista (grazie alle presentazioni di Antonio Paredes e Giuliano Panico), poi il venerdì con l’intervento profondo e stimolante di Xavier Marcet, conferenziere esperto e molto noto nel panorama spagnolo; nel pomeriggio l’intervento di Rosa Ciccarelli sul tema del progetto di vita personale e la conclusione di sabato mattina, affidata al teologo e giornalista Francesc Torralba che ha presentato in modo chiaramente mirabile il suo punto di vista sulla interiorità “abitata”, delineando un itinerario valoriale che partiva da Teresa d’Avila a Edtih Stein, senza trascurare nulla della attuale modernità.

Che dire, tanta carne al fuoco e tanta voglia di approfondire; il gruppo si è poi lasciato coinvolgere in modo molto personale e profondo dall’ambiente in cui si è svolto il corso. La casa generalizia da sola è una didascalia evidente del carisma marista; dalla prima visita della casa, guidata dal fr. Patrick, nel suo esotico gergo linguistico che spaziava dalla Pensylvania a Trastevere fino all’esplorazione degli archivi (vedere per la prima volta le lettere di san Marcellino, proprio davanti ai tuoi occhi, lascia il segno!). Senza dimenticare l’8 marzo e il contributo impagabile delle tante donne presenti (12, per la cronaca). Per non parlare poi di Roma che merita sempre e comunque un’uscita curiosa e coinvolgente…

Il gruppo si è lasciato nel pomeriggio del sabato, sapendo di poter contare su un’agenda ben distribuita nel tempo, con appuntamenti di contenuto (webinar) e materiali da visionare, fino al prossimo momento insieme, che si svolgerà nel prossimo anno, proprio nel luogo di nascita dell’avventura marista. Appuntamento all’Hermitage per il marzo 2025!

Intanto ecco un album con alcune foto di questi giorni – corso leadership – marzo 2024

Ciao, carissimo fr. Emilio

Ciao, carissimo fr. Emilio

Sapevamo che fr. Emilio si stava consumando rapidamente, ma ad ogni partenza siamo sempre addolorati per il posto vuoto che rimane, nella memoria e nel cuore. Fr. Emilio Greco è mancato il 27 agosto 2023, nella comunità di Carmagnola, alla bella età di 93 anni, molti dei quali passati nella sua amatissima terra africana, dove era stato per oltre 20 anni, a partire dal 1967.

In questa foto lo vediamo (a destra, segnalato dalla freccia gialla) a Kinshasa, Congo, verso la fine degli anni 1970, nella festa della professione perpetua del Fratel Eugenio Sanz. A quel tempo, fratel Emilio era il direttore della Scuola marista di Mont Amba, nel Campus Universitario della capitale.

Un aneddoto interessante della sua vita che evidenzia il suo lungo impegno missionario, risale al suo periodo siciliano, come ci ha ricordato fr. Paolo:

Stéphane Ngono, un ragazzo del Camerun ha riabbracciato in Sicilia dopo tanti anni il fr. Emilio Greco, suo Preside nell’Istituto dove aveva studiato. E’ successo nell’ambito degli incontri sulla cinematografia e sulla cultura africana  svoltisi in provincia di Messina. Gli studenti del comprensorio scolastico messinese hanno avuto modo di conoscere alcuni collaboratori del COE, un’associazione milanese che organizzava ogni anno il Festival del Cinema d’Africa, d’Asia e d’America latina. Non era la prima volta che l’esperta Manuela Pursumal e l’animatore congolese Raymond Bahati venivano a Letojanni (cittadina a meno di un chilometro da Taormina). Stéphane, invece, non era mai stato in Sicilia fino a quel giorno, essendo giunto in Italia dal Camerun soltanto quattro mesi prima; aveva anche titubato prima di accettare l’incarico, avendo ancora qualche difficoltà con l’italiano.

Non immaginava che la decisione di andare a Letojanni avrebbe comportato per lui un incontro così particolare. I collaboratori del COE si trovavano nel salone parrocchiale, dove gli alunni dell’Istituto Comprensivo avevano appena visto un film che stavano commentando. Tra gli spettatori c’era anche fratel Emilio Greco, che da diversi anni operava presso la comunità Marista di Taormina. Aveva saputo dell’iniziativa e non aveva voluto mancare, avendo trascorso gran parte della sua vita in Africa. Quando il giovane Stéphane lo ha scorto, non riusciva a credere ai suoi occhi: nonostante fossero passati parecchi anni, aveva infatti riconosciuto il suo preside. Si è avvicinato e si è presentato: poi i due si sono abbracciati, senza riuscire a trattenere le lacrime, sotto gli occhi increduli dei presenti. Naturalmente si sono fermati a parlare e si sono incontrati anche il giorno dopo, quando la visita a Letojanni si è conclusa con una festa.

Fr. Emilio lo abbiamo ancora incontrato, lucido e partecipe, alla festa dei due decani della provincia marista, a fine luglio (eccolo nella foto insieme a fr. Marco). E proprio durante la celebrazione del saluto finale, il 29 agosto, fr. Marco ha ricordato alcuni momenti significativi di questa persona, così legata alla sua famiglia. E’ davvero lungo e variopinto l’elenco delle comunità in cui è stato e di cui ha sempre fatto vivace parte, fino al suo ultimo impegno in terra siciliana, nella comunità di Taormina. Gli ultimi 10 anni della sua vita si sono poi svolti a Carmagnola, tra alti e bassi di salute.

Ci piace ricordarlo con le parole di commiato del superiore di Carmagnola, fr. Franco, alla fine della celebrazione: “Fr. Emilio ha percorso la vita marista con fedeltà e l’entusiasmo degli anni giovanili. Carattere aperto e dialogante, sempre premuroso ad aiutare chiunque avesse incrociato la sua strada. Ha speso i migliori anni della sua vita come missionario anche in terre lontane. Grazie Emilio per aver condiviso con noi gli ideali che ci hanno legato nel tempo presente . La Buona Madre ti accompagni al premio eterno e assista tutti noi pellegrini in terra.”

Le omelie di don Carlo

Le omelie di don Carlo

Tra poche settimane ricorre il primo anniversario della scomparsa di don Carlo Molari, che per oltre 40 anni ha accompagnato la comunità marista del San Leone Magno durante la messa domenicale e nei tanti momenti, conviviali e liturgici, condivisi con la comunità.

Invece di un semplice ricordo da calendario, abbiamo pensato di pubblicare, settimana dopo settimana, il tesoro, vien quasi da dire l’eredità, che ci ha lasciato: il suo pensiero, le sue riflessioni sul vangelo della domenica. Sappiamo bene che era un lavoro impegnativo, che iniziava la sera del martedì con il gruppetto di amici e fedelissimi che giungevano, verso le 9, nei corridoi del San Leone e si riunivano con don Carlo in una delle stanzette al piano terra, per leggere, ascoltare, condividere riflessioni e sottolineare l’attualità del messaggio evangelico. La “predica” della domenica non era semplicemente il traguardo delle riflessioni di un singolo, ma conservavano la coralità del percorso comune.

Siamo convinti che l’attualità di queste riflessioni perdura ancora oggi e che le piste avviate da don Carlo meritano attenzione e fedeli disponibili a mettersi in questione e crescere verso una fede sempre più adulta.

Nella colonna di destra del sito troverete questa semplice immagine, che rimanderà alla pagina (questa), dove poco alla volta inseriremo semplicemente il testo. Siamo sicuri di fare una cosa gradita per i nostri 5 lettori…

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