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Categoria: islam

Semi di bene in Siria

Semi di bene in Siria

E’ arrivata da poco l’ultima lettera dei Maristi Blu di Aleppo, scritta dall’amico Nabil Antaki. Si apre con il ricordo dei momenti più difficili di questa estenuante guerra. Un guerra che non è ancora finita, una pace che stenta ad arrivare, una calma solo apparente.

Restiamo sempre ammirati dal coraggio e dalla intraprendenza dei tanti amici che, ispirati dal carisma di Champagnat, si mettono a disposizione degli ultimi, delle persone sole, dei dimenticati dalla storia, per portare una goccia di speranza e uno spiraglio di luce a tante persone.

Sentirci parte di questa famiglia, legati dai valori e dalla stessa fiducia in Maria ci aiuta a ricordare e a non dimenticare.

Ecco le prime righe di questa lettera…

VOLTI TRISTI

Gli Aleppini non dimenticheranno mai gli anni dal 2012 al 2016 in cui infuriava la guerra ad Aleppo.
Ricordano vividamente le bombe e le bombole di gas piene di esplosivo e chiodi lanciati dai gruppi armati ribelli ad Aleppo Est nei loro quartieri, uccidendo ogni giorno molti civili.


Ricordano le ore di ansia e paura in attesa che i loro cari tornassero a casa.
Ricordano le sofferenze che hanno sopportato, il freddo invernale per mancanza di gasolio per il riscaldamento e le serate trascorse, per anni, al buio per mancanza di elettricità (le centrali elettriche erano in mano ai terroristi).
Ricorderanno sempre i ripetuti blocchi della città quando nessuno poteva entrare o uscire, isolando Aleppo e la sua gente e causando penuria di tutto l’essenziale.


Il 2 novembre, si recheranno nei cimiteri a pregare sulle tombe dei loro genitori, parenti e amici uccisi durante gli anni della guerra.

Ma vi invitiamo a continuare la lettura sulle pagine del sito Ora Pro Siria, che da anni mantiene stretti contatti con tutte le realtà vive di questo martoriato territorio.

continua a leggere sul sito di Ora Pro Siria

E’ possibile leggere e scaricare l’intera lettera, in formato PDF

Strane connessioni: Siracusa-Cesano

Strane connessioni: Siracusa-Cesano

Il caso non esiste, lo sappiamo bene. Ma certe combinazioni sono veramente originali. Ad esempio: cosa ci fa un cesanese doc nella Cattedrale di Siracusa, la più antica di tutto l’Occidente cristiano, nel giorno della sua dedicazione? E per di più a tenere una prolusione di alto livello…. E che c’entra tutto questo con i Maristi? Proviamo a dipanare la matassa.

La ricostruzione in videomapping del tempio antico

Il nostro amico cesanese è proprio un ex-alunno della scuola marista di Cesano. Come ben sa fr. Claudio Santambrogio e fr. Giuseppe, che tanto hanno fatto per suscitare vocazioni mariste nei dintorni, si sono almeno rallegrati perché dalla scuola marista sono passati almeno una dozzina di ragazzi che sono poi diventati sacerdoti. Di maristi uno solo, pazienza… Don Umberto Bordoni è uno di questi, anche un po’ speciale, direi.

L’intervento di don Umberto B. in Cattedrale, il 9 gennaio 2019

Dopo l’ordinazione, ricevuta dal Card. Martini, i primi passi come sacerdote nella organizzatissima diocesi ambrosiana è diventato poi segretario personale dell’arcivescovo Tettamanzi. A conclusione del suo impegno ha vissuto tre anni sabbatici per conseguire una laurea in storia dell’arte (due a Parigi e uno a New York), specializzandosi intensamente nel settore dell’Arte Sacra, sua passione da sempre. Poi è stato nominato direttore della Scuola Beato Angelico, un’istituzione di riferimento nazionale e non solo per quanto riguarda l’arte sacra. Nel dubbio fatevelo spiegare sempre dal carissimo fr. Claudio Santambrogio!

Le colonne doriche, incastonate nella Cattedrale

Ora passiamo a Siracusa, dove il vicario della Diocesi non solo deve pensare alle persone e alle parrocchie, ma anche al patrimonio artistico considerevole di questa che è stata una delle prime terre dove è sbocciato il vangelo. Da qui sono passati un certo S.Pietro e un certo S.Paolo, lasciando tracce nei cuori ma anche nelle pietre.

Ma prima di loro il tempo non era stato con le mani in mano, Siracusa è una delle più antiche colonie greche d’Italia (per restare in ambito marista, i nostri amici di Giugliano hanno comunque il primato di Cuma, che è ancora più antica); e come sempre nel cuore della polis svettava il tempio. In questo caso dedicato ad Atena. Insomma, un luogo di culto antichissimo, VI sec. a.C. E da quel momento è rimasto sempre un luogo di preghiera, prima greco, poi romano, quindi cristiano, ma anche musulmano, poi normanno e via così nei secoli. Un primato unico, 2500 anni di assoluto riferimento al trascendente.

Ecco perché a Diocesi di Siracusa si è rivolta al Beato Angelico prima come consulenza artistica, poi come amicizia e consuetudine, per svolgere un programma di restauri sapiente e adeguato. Dal maggio scorso don Umberto Bordoni ha iniziato una collaborazione proficua con la diocesi.

L’interno della Cattedrale di Siracusa

E così, nel giorno dell’inaugurazione del tempio, oltre alle celebrazioni, c’è stato un interessante momento di riflessione, di spiegazione e di racconto (possiamo azzardare uno story-telling?), perché spesso gli occhi di chi contempla tutti i giorni le stesse meraviglie finiscono per assuefarsi e non cogliere la profonda bellezza del luogo, del senso profondo di queste pietre.

E’ un po’ questo che don Umberto è venuto ad offrire alle persone, lo sguardo altro di chi ammira, e un po’ invidia, questo luogo, questa terra. Mi immaginavo fr. Claudio Santambrogio seduto vicino a me, nelle panche accostate alle colonne doriche di 25 secoli fa, pronto a spiegare e dettagliare quello che si vede intorno. Come faceva lui nelle famose gite culturali in giro per Milano, quelle gite che don Umberto ricorda ancora….
Piccoli semi crescono, dategli qualche secolo di tempo.

Ecco alcune immagini della Cattedrale di Siracusa

Per dare voce ai fratelli migranti

Per dare voce ai fratelli migranti

Dal 13 luglio circola in rete una lettera rivolta al Presidente Mattarella e al Premier Conte. E’ stata scritta da numerose suore clarisse e carmelitane, in gran parte suore di clausura. Suore che si rivelano molto attente alla realtà sociale in cui stiamo vivendo in questa strana stagione.

L’intento è semplicissimo, quello di esprimere preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione

Come Maristi ci troviamo in pieno accordo con quanto espresso; anche l’orientamento dell’Istituto negli ultimi anni si è fatto carico di situazioni di periferia come questa legata ai migranti e l’impegno della comunità di Siracusa ne è una testimonianza concreta. E’ per questo che abbiamo sottoscritto questo messaggio proprio in questi giorni (qui il link ai firmatari)

Ecco il testo della lettera che come maristi abbiamo sottoscritto.