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Il cammino della leadership

Il cammino della leadership

L’Hermitage, 5 aprile 2025. Già iniziare con questa intestazione è un regalo; aver vissuto una settimana nella culla marista dove san Marcellino ha costruito, letteralmente, la casa e la prima comunità, vale da sola un corso di formazione.
E in fin dei conti di questo si trattava; la conclusione (quasi, la sorpresa non è ancora completa) del corso di leadership marista per un bel gruppo di persone di Spagna e Italia, quasi una trentina di persone. Si tratta delle persone che poco alla volta saranno sempre più coinvolte negli impegni e nelle responsabilità di continuare il sogno di Marcellino nelle scuole e nelle opere sociali della nostra provincia Mediterranea.

Parlando di numeri, in questo grande gruppo di laici eravamo presenti in 3 fratelli maristi, il fr. Antonio della comunità di Granada, uno dei formatori chiave di questa settimana, fr. Juan Pablo, responsabile delle opere sociali spagnole e fr. Giorgio, accompagnatore e traduttore per il gruppo degli italiani (che oramai lo spagnolo lo masticano abbastanza bene…); non ci vuole molto a comprendere chiaramente che il futuro della missione marista è interamente nelle mani dei laici. Ecco quindi l’impegno formativo, che si è spalmato lungo questi due anni, a partire dal primo incontro in presenza a Madrid, nel novembre del 2023, per continuare con una settimana a Roma nella primavera del 2024, il tutto abbondantemente costellato di webinar online e di impegni pratici da svolgere (ebbene sì, c’erano anche i compiti). La tappa finale ha quasi concluso il percorso formativo, ma con quell’arricchimento personale che nessun device digitale può garantire. Rimane ancora un webinar a maggio e soprattutto il “compito” finale, un’esperienza di una settimana in un contesto marista speciale.

In questi giorni all’Hermitage abbiamo avuto modo di conoscere per bene la casa, anche se molti già vi erano passati (e questo la dice lunga sulla frequentazione marista!); avevamo delle guide davvero speciali, fr. Miquel Cubeles (vuoi mettere cantare “Buena Madre” con chi questa canzone l’ha persino composta?) e il fr. Jose Molina un piccolo vulcano di passione che trasforma anche una semplice visita in emozioni (e io ricordo ancora i primi incontri con lui, nei campi di volontariato a Debrecen, Ungheria, più di 30 anni fa…). Ma basta con le parentesi…

I temi formativi di questi giorni ruotavano intorno alla gestione dei conflitti, alla comunicazione, alla spiritualità profonda, alla leadership sullo stile di Marcellino; il fr. Ben Consigli, consigliere generale, ha concluso la serie degli interventi, mentre fr. Antonio e Alfredo ci hanno accompagnati per due giorni di intenso ritiro, con abbondante silenzio, per fornire gli strumenti di una crescita personale che non può limitarsi alle conoscenze e alla professionalità.

Inoltre abbiamo percorso sentieri e strade che hanno visto camminare a suo tempo lo stesso Fondatore, la sua prima parrocchia di Lavalla, con la famosa tavola alla quale tutti ci siamo seduti con trepidazione, il sentiero, a piedi, fino alla casa dell’Hermitage; poi la casa di fr. Francesco, alle Maisonnettes, con la sua austera semplicità e finalmente il paese di Marlhes; abbiamo persino visitato la scuoletta marista, facendo un po’ lo slalom tra i bimbi e le maestre che stavano proprio uscendo da scuola.

Per finire il Rosey, la casa natale di Marcellino, con la cappella costruita in occasione della beatificazione. Qui ci siamo lasciati accompagnare dai fratelli della Comunità. Uno di loro ha preso una mela e ci ha ricordato quando, probabilmente, Marcellino ha mosso i suoi primi passi di catechista e di educatore, durante le vacanze estive dal seminario…

Sulla via del ritorno una piccola digressione per ricordare l’esperienza Montagne di San Marcellino, quell’incontro (anzi, i tanti incontri che deve aver fatto) che hanno maturato in lui la necessità di persone che si dedicassero a questa emergenza educativa che ancora oggi vediamo così diffusa nella società e nei tanti luoghi in cui i maristi si trovano.

Nella celebrazione finale, itinerante tra le zone simboliche di questa casa speciale, ciascuno ha poi ricevuto la propria “missione”, conl’indicazione del luogo dove vivere la prossima esperienza concreta di vita marista: Giugliano, Siracusa, Melilla, Bonanza, tanti luoghi speciali dove mettere in pratica quanto vissuto in questi giorni… La partenza di sabato mattina diventa così meno definitiva. E’ un arrivederci alla prossima tappa.

Ecco allora una rassegna di foto di queste intense giornate – Corso Leadership 2025 – Hermitage

Una leadership al servizio di…

Una leadership al servizio di…

Si può guardare al futuro con preoccupazione e anche con un pizzico di angoscia: se il futuro delle opere mariste, scuole e centri sociali, dipendesse solo dai fratelli, i calcoli sono presto fatti: nel giro di pochi anni sarà un problema davvero critico trovare chi possa continuare queste opere, almeno nelle nostre zone europee. Ma possiamo anche ribaltare la situazione. Sono ormai tanti i laici appassionati che partecipano a questa avventura e l’ipotesi di accompagnare e passare il testimone a qualcuno non è semplicemente un evento inevitabile, ma lo scenario di una scelta ben precisa.

E’ in quest’ottica che da tempo ci stiamo muovendo e non semplicemente a chiacchiere. In questi giorni si è appena concluso il secondo momento forte di formazione per un consistente gruppo di laici maristi, profondamente impegnati nelle diverse opere. Il primo incontro si è svolto a Madrid, nel mese di novembre 2023, la seconda tappa ha visto il gruppo, compatto e impegnato, condividere alcuni giorni a Roma, ospitati nella casa generalizia dei Fratelli Maristi, all’EUR. Una tappa serrata, dal giovedì al sabato mattina, con momenti intensi di formazione e di condivisione.

Un gruppo formato da 6 italiani (uno per ogni realtà scolastica marista, da Giugliano a Cesano) e una ventina di spagnoli (in questo gruppo erano presenti anche alcuni laici impegnati nei centri sociali della Provincia Mediterranea) che ha seguito con stoica attenzione i vari relatori che si sono avvicendati. Il primo giorno affrontando i contenuti che già erano stati proposti a livello globale ad altri animatori del mondo marista (grazie alle presentazioni di Antonio Paredes e Giuliano Panico), poi il venerdì con l’intervento profondo e stimolante di Xavier Marcet, conferenziere esperto e molto noto nel panorama spagnolo; nel pomeriggio l’intervento di Rosa Ciccarelli sul tema del progetto di vita personale e la conclusione di sabato mattina, affidata al teologo e giornalista Francesc Torralba che ha presentato in modo chiaramente mirabile il suo punto di vista sulla interiorità “abitata”, delineando un itinerario valoriale che partiva da Teresa d’Avila a Edtih Stein, senza trascurare nulla della attuale modernità.

Che dire, tanta carne al fuoco e tanta voglia di approfondire; il gruppo si è poi lasciato coinvolgere in modo molto personale e profondo dall’ambiente in cui si è svolto il corso. La casa generalizia da sola è una didascalia evidente del carisma marista; dalla prima visita della casa, guidata dal fr. Patrick, nel suo esotico gergo linguistico che spaziava dalla Pensylvania a Trastevere fino all’esplorazione degli archivi (vedere per la prima volta le lettere di san Marcellino, proprio davanti ai tuoi occhi, lascia il segno!). Senza dimenticare l’8 marzo e il contributo impagabile delle tante donne presenti (12, per la cronaca). Per non parlare poi di Roma che merita sempre e comunque un’uscita curiosa e coinvolgente…

Il gruppo si è lasciato nel pomeriggio del sabato, sapendo di poter contare su un’agenda ben distribuita nel tempo, con appuntamenti di contenuto (webinar) e materiali da visionare, fino al prossimo momento insieme, che si svolgerà nel prossimo anno, proprio nel luogo di nascita dell’avventura marista. Appuntamento all’Hermitage per il marzo 2025!

Intanto ecco un album con alcune foto di questi giorni – corso leadership – marzo 2024