Per ricordare don Peppe Diana
Martedì 19 marzo, festa di san Giuseppe, festa del papà, quanti appuntamenti. L’ultimo che si ricorda con particolare freschezza il nostro amico Peppino Cartesio, un Giuseppe anche lui, risale al giorno prima di 25 anni fa, il 18 marzo. Quella sera nella sua canonica di Villa Literno c’era anche don Peppe Diana, per festeggiare l’onomastico con i suoi amici preti.
Il mattino dopo, nella sua chiesa, alle 7:30 proprio prima di celebrare la messa, viene freddato dai colpi di un killer della camorra. Quasi un fulmine a ciel sereno; quasi. Prima di quel gesto la camorra non aveva mai osato tanto. Sarà l’inizio di un nuovo corso.
Questa mattina ci siamo incontrati con don Peppino, insieme a tutti gli alunni di seconda media della nostra scuola, per ascoltare direttamente da lui la testimonianza su questo personaggio scomodo e decisivo. Dopo un’attesa un po’ lunga (era impegnato proprio con la messa in ricordo del 25), ci siamo lasciati catturare dalle sue parole. E’ proprio diverso ricevere queste informazioni quasi in eredità piuttosto che leggerle in un libro.
Mi auguro che le sue parole, il suo documento (Per amore del mio popolo non tacerò), il suo esempio, la sua voglia di vivere in modo diverso in questa terra martoriata, facciano breccia in molti dei nostri ragazzi.