Compagni di viaggio
Compagni meravigliosi, li chiamava fr. Sean (superiore generale dei fratelli maristi a inizio millennio) parlando delle persone che la vita ci mette al fianco, nelle nostre esperienze comunitarie. Magari non sempre e non tutti, ma le somme si tirano alla fine e io preferisco peccare di ottimismo. Mi piaceva solo fare una sorpresa ai miei amici, visto che ogni tanto gli rilancio qualcuna di queste righe, ma per loro l’italiano è spesso un inciampo, più che una sorpresa 🙂
Partiamo allora dal Brasile, Fabricio Basso viene dalla zona del Rio Grande do Sul (laggiù tutto è grande, immenso e maestoso), è il fratello marista più giovane del gruppo, appassionato di fotografia e di mate (o chimarrao, come si dice oltre il confine argentino), e anche questa mattina appenga giunto nella casa dove svolgiamo gli incontri, si è già dato da fare con l’acqua calda per riempire la tazza e iniziare il rito della condivisione. In Brasile era impegnato soprattutto sul versante della comunicazione, della programmazione (ebbene sì, anche per lui la parola d’ordine è piano strategico), della pastorale. Sono evidenti le origini italiane e ogni tanto ci si diverte a confrontare i termini, le usanze e le abitudini.
Fr. Esteban è invece un po’ più vintage… spagnolo di origine ma vagabondo per missione, ho scoperto che era il collaboratore del maestro dei novizi a Maimon, negli anni ’80 (giusto per intenderci, fr. Massimo e fr. Roberto lo conoscono bene!)- Poi ha vissuto parecchi anni in Africa, nelle zone del Distretto della nostra Provincia; ha passato anche del tempo in Libano, per studiare principalmente l’islam e qualche sfilaccio di arabo (fosse facile…), poi è approdato in Algeria, praticamente sulle orme di fr. Henri Vergès, vivendo la vicinanza e la condivisione con i fratelli islamici, di cui ha un ottimo ricordo e una speciale preferenza. Molto servizievole e partecipe, austero e amante dell’essenziale, per lui i luoghi francescani sono stati un toccasana.
Proprio in questi giorni abbiamo festeggiato il giorno dell’indipendenza del Mexico (e abbiamo scoperto che coincide con quello della Malesia, così nella casa Orange abbiamo fatto doppia festa, con barbecue e irish coffee!), quindi il primo dei festeggiati è fr. Cesar Barba (la barba non è solo nel cognome!). Diciamo che si è lasciato un po’ prendere dalla selfie-mania (doveva sperimentare il nuovo telefono, e poi anche il notebook, non è particolarmente esperto nell’uso di questi aggeggi tecnologici). Il suo progetto è concentrato sulle comunità della Missio Ad Gentes, focalizzate in Asia. Que viva Mexico!
E passiamo al pezzo da 90, anzi, ad essere precisi dovremmo spiattellare che siamo sopra i 120 Kg, ma portati con eleganza e con lo spirito casual tipico delle isole Fiji, da cui proviene; sto parlando di Luke, uno dei 3 fratelli maristi originari di questo splendido arcipelago dell’Oceania. A prima vista ti viene in mente un lottatore di sumo o un supporter degli All Blaks, ma fa quasi impressione la sua cordialità, la semplicità e la “mitezza”; a dire il vero lui è già stato da queste parti, visto che qualche anno fa ha seguito il corso per formatori che si è tenuto proprio nella casa di Manziana. Infatti la cuoca Luana era contentissima di rivederlo, e anche gli altri collaboratori. Gli piace la cucina e adora le sperimentazioni (chiamiamoli scambi culturali, io ci metto il tabasco e tu aggiungi l’origano! di solito facciamo così quando si cucina insieme), ha girato abbastanza le zone dell’Asia, anche perché il noviziato, e lui faceva parte del team dei formatori, era nelle Filippine e quindi lo scambio culturale era inevitabile.
Dulcis in fundo, le nostre compagne di viaggio, entrambe laiche ma decisamente coraggiose, a cominciare da Almera, filippina, che dopo aver lavorato a lungo in una scuola marista come collaboratrice amministrativa (ora la scuola è passata alla diocesi), e dopo aver sistemato i suoi… cuccioli (una bella squadra di figli, 6 maschi e 2 femmine, insomma, 8 figli sono decisamente un’impresa!) ha deciso per questa folle avventura del Lavalla200. A dispetto delle primavere, che in prima battuta (dall’elenco che ci avevano fornito all’inizio), sembravano già un bel quantitativo ma che poi si sono rivelate persino al ribasso. Diciamo che è over 70. Curiosa e intraprendente, spesso ci stupisce per la profondità e pertinenza dei suoi interventi. E poi diciamolo, un po’ di saggezza non guasta. L’abbiamo praticamente eletta a zia del nostro gruppo, qualcuno, più cordialmente, a vice-mamma…
Ed ecco l’ultima del gruppo, andiamo in ordine di età (sfiora i 27) e viene dalla Malesia, si tratta di Qalista; ha conosciuto i fratelli maristi quasi per caso, nella sua parrocchia, poi ha iniziato a collaborare sul versante del rispetto dei diritti dei bambini, visto che è un’avvocata. La sua esperienza più intensa su questo piano l’ha vista collaborare con FMSI nel 2015, partecipando a Ginevra presso le Nazioni Unite, nella fase di discussione sui diritti dei minori. Il suo dispiacere più grande in questi giorni? (tutto il resto le sembra fantastico, compreso il cibo italiano…) è quello di non poter guidare la sua adorata macchina; io le rispondo che dipende tutto dal fatto che loro viaggiano sul lato “sbagliato” della strada… Chi l’avrebbe mai detto, nel lontano 1800 l’ipotesi di prendere la Malesia come protettorato o colonia era stata offerta dal patron olandese di turno persino all’Italia, ma in quel momento i problemi dell’unità italiana hanno impedito queste audaci speculazioni; e sono arrivati gli inglesi, ovviamente!
Sarebbe giusto concludere con i 2 specialissimi supporter di tutta l’iniziativa, Jeff e Angel, che da 4 anni seguono da vicinissimo, anzi da “dentro”, tutte le persone e le iniziative che riguardano la proposta di Lavalla200. Che dire, la mente e il braccio, lo spirito latino e l’aplomb british. Angel viene dala Spagna ma porta nel cuore come regalo prezioso la sua esperienza in Paraguay, Jeff ha una lunga tradizione di leadership, sia come consigliere generale che formatore per il mondo asiatico. Una bella coppia, per niente scontata e vivacissima. Sicuramente una garanzia per tutto il progetto.
Se poi qualcuno mi continua a chiedere: “Ma tu dove sei” (manco persino nella foto ufficiale con mezzo Consiglio Generale, visto che quel pomeriggio ero in viaggio verso Giugliano), recupero con questa foto estiva, piazza Navona, a metà agosto. Adesso, con la scusa della cucina e di tutto il resto, mi toccherebbe usare photoshop per non sfigurare troppo.