Curiosando sulla costa
Altro che sogni di mezza estate pensando di avere il tempo quotidiano di buttare giù qualche riga ogni tanto, anzi, ogni spesso. Vedo che più passa il tempo qui a Siracusa e più si aggrappano cose alle ore, ma in fin dei conti immaginavo già che dovevo metterlo in conto.
Sabato abbiamo passato una giornata tranquilla a riflettere e ragionare noi 4 della comunità, insieme a Juan Carlos (il provinciale dei maristi della provincia mediterranea, e noi siamo proprio in mezzo!) che sta passando questo lungo week-end con noi. Abbiamo iniziato in modo davvero ufficiale, con una visita al vescovo di Siracusa.
A conti fatti lo sto andando a visitare una volta al mese, visto che già ad ottobre eravamo andati a trovarlo. In questa occasione abbiamo anche accolto la proposta che la Diocesi ci sta facendo, per risolvere in modo meno provvisorio la nostra permanenza qui. Parleremo anche di questo, visto che un posto dove stare non è certo un dettaglio…
Sabato 16 ci siamo quindi presi una giornata di stacco completo. Al mattino presto Gabriel era in partenza (e siccome dovrà partire per rientrare in Brasile a metà dicembre, questi ultimi giorni sono un po’ speciali per lui), così ne ho approfittato per andare a vedere l’alba dalle coste a sud di Siracusa, che ancora non ho avuto modo di saggiare. Come al solito peccato che nelle foto sia necessario giocare d’inquadratura per escludere bottiglie, ciabatte, sacchetti che anche qui “impreziosiscono” il paesaggio. Che invece sarebbe davvero unico. E le spiagge di Fontane Bianche meriterebbero un’attenzione migliore da parte di tutti.
E così la nostra comunità, insieme a Juan Carlos, ci siamo recati presso la struttura della “Città di Bethania”, che si trova a sud di Siracusa, non molto lontano, mezz’oretta di macchina. Si tratta di una fondazione nata nei “mitici” anni 60, come tante altre opere, dal sogno di un sacerdote locale e di una suora, anche lei siracusana. Attualmente è un posto per incontri, ritiri, momenti di riflessione.
La Chiesa, anzi, il santuario, attorno al quale ruota l’opera, è veramente strana, o per lo meno particolare. Non siamo riusciti a capire se era in fase di completamento o di ristrutturazione. Certamente è un’opera imponente, un po’ fredda, poco armonica con il paesaggio in cui si trova. Ma a discutere con gli artisti e gli architetti non si finisce più. In compenso nel primo pomeriggio, con la cocciuta idea di arrivare fino al mare, che nemmeno si vedeva in lontananza, ho preso la strada della costa.
Tra un faro in vicinanza, la silhouette di Siracusa sullo sfondo e campi coltivati (non ho ben capito a cosa… si vedevano solo innumerevoli tubi per l’irrigazione), cammina cammina sono giunto fino al mare, attraversando viali avviluppati in siepi fiorite, pini, eucalipti, scritte in siciliano per invitare a non degradare i luoghi, muraglioni con belle evidenze di opere antiche, cavità nella pietra che suggeriscono necropoli o ingressi ad ipogei. C’è veramente di tutto da queste parti. Compresi resti di costruzioni quasi con le fondamenta in mare, probabili resti di tonnare ormai abbandonate.
E lo spettacolo è nuovamente affascinante, molto articolato, ricco di scogliere, falesie, insenature… e purtroppo in molti punti ben poco valorizzato. Stradine improbabili, un po’ dissestate, ogni tanto rifiuti (amianto compreso) in bella vista. Peccato, il luogo sarebbe veramente da riscattare. E qualche capatina, magari in bici, ci scapperà sicuramente.
E naturalmente qui ci sono le foto, in ordine sparso, di questo sabato a sud di Siracusa