Che bel tempo che fa
Appena arrivato a Siracusa, appena vista la terrazza sul mare della casa nella quale risiedo da ormai 4 mesi, sapevo che prima o poi avrei addobbato uno dei pali del nostro roof garden con strani addobbi natalizi: una piccola stazione meteo. E con l’inizio di febbraio, dopo un po’ di prove e tentativi, eccomi nuovamente alle prese con questo semplice hobby. D’altra parte avevo cominciato poco dopo il 2000 a Giugliano, con la scusa più elegante della sperimentazione didattica per geografia (e non ci voleva nemmeno troppa fantasia…).
Una delle idee di fondo che mi hanno spinto a ripetere questi esperimenti a Cesano Maderno, poi ad Entracque e persino a casa mia, Sanremo, è che spesso parliamo a vanvera. “Non ci sono più le mezze stagioni…” il tempo non è più quello di una volta… Non so voi, ma io non mi ricordo nemmeno che tempo faceva a dicembre, a parte qualche momento particolare (un giorno di gita fuori casa, la notte di Capodanno…). Spesso ci affidiamo alle impressioni mentre i dati sono in grado di ricordarci i fatti. In epoca di fake news mi sembra più utile fornire puntelli alle piccole verità piuttosto che cuscini alle opinioni.
Anche perché pochi giorni fa è uscita la notizia dei 18 gradi in Antartide (!) e abbiamo sotto gli occhi, inequivocabili, gli effetti di un capovolgimento climatico ci cui non riusciamo nemmeno a comprendere le conseguenze immediate.
Detto fatto ho recuperato un vecchio PC che giaceva in cantina, chassis mezzo arrugginito, vecchio sistema operativo (l’inossidabile WinXP, che funziona ancora benissimo) e l’ho portato in camera. Il timore era legato al “che casino farà la ventola?”, per fortuna è isolato da una porta e non si sente proprio. Poi la stazione meteo, questa volta acquistata online da uno store tutto italiano, la Futura Elettronica di Varese (consigliato, lo stesso modello su eBay o Amazon costa di più!), ormai è la quarta che prendo e anche se non è un gioiello professionale, consente almeno di farsi un’idea dei vari elementi in gioco: il vento, la temperatura dentro e fuori, l’umidità, la pioggia…
Piazzata la stazione in terrazzo viene il momento critico per la verifica della ricezione dati. A dire il vero la stazione si trova proprio sopra la mia stanza, in linea diretta saranno poco più di 10 mt. Un solo solaio da superare: perfetto, ricezione buona senza nessun problema.
Poi si passa alla parte software. Ho subito collegato la stazione ad una delle più importanti reti di piccole stazioni meteo personali (PWS), Wunderground. Che guarda caso, nel frattempo, deve essere passata sotto l’ombrello dell’IBM. Si fanno tante chiacchiere sui big data, ma una mossa del genere non è certo insolita. Questa rete collega oltre 30mila piccole stazioni meteo che qualche dato sicuramente lo fornirrano. Ci penserà poi Deep Blue a macinare dati e, secondo modelli matematici decisamente complessi (i dati meteo sono davvero un campo privilegiato per i calcoli con i big data (se non ricordo male, uno dei siti meteo famosi d’Italia scaricava anni fa centinaia di Gb di dati al giorno per realizzare le sue previsioni meteo!) .
Naturalmente sono capitato nel periodo in cui il servizio sta modificando la sua interfaccia e le modalità di visualizzazione dei dati. Murphy è sempre in agguato! Ok, siamo ancora al lavoro!
Qualche immagine della stazione meteo (che romantico…)