Più che una villa… uno zoo!
Dal diario di Lucius: Morgantina, anno domini 432 d.C.
Ieri sono andato con mio zio, Flaccus Aurelius, per aiutarlo in una faccenda piuttosto strana. Mi aveva chiesto una mano per consegnare alcuni animali esotici al ricco padrone della villa che sta nella vallata. Tutti ne parlano di questa villa come di qualcosa di misterioso e meraviglioso. Dicono che sia la più bella di tutta la Sicilia, la prima provincia romana!
Enorme, piena di stanze e di corridoi, e soprattutto con degli incredibili pavimenti. Dicono che i migliori artisti della Sicilia vi abbiano rappresentato tutti gli animali che si possono incontrare nell’Impero; hanno usato una tecnica particolare, delle piccole pietre (le chiamano tessere) colorate per ricreare la forma e il colore degli animali, li chiamano mosaici e dovrebbero sfidare i secoli, altro che le pitture!
Dicono inoltre che proprio in questa villa ci sia una concentrazione incredibile di questi animali, e che il padrone di tutto questo abbia guadagnato una fortuna con il commercio di animali per le feste del Colosseo, a Roma. Ma quando sono entrato non credevo davvero ai miei occhi. Se penso alla mia casetta, con il suo pavimento in terra battuta, le mura di semplici pietre, qualche trave di legno per il tetto… sono rimasto a bocca aperta, guardando quelle colonne, i capitelli, le vasche di acqua. Ma soprattutto i mosaici. Ogni stanza ne aveva uno diverso. Il più maestoso era quello del corridoio centrale. In pratica la via obbligata per tutti gli ospiti che entrano in questa casa, e di ospiti ce n’erano davvero tanti: commercianti, soldati, gente importante… Mai vista una roba del genere. Ho visto i disegni (anzi, i mosaici, sono i primi che ho visto in vita mia!) di animali che secondo me non esistono nemmeno. Li chiamano elefanti, rinoceronti, ma mi sembrano davvero esagerati.
Troppo grandi per essere veri, anche se alcuni miei amici che sono andati a scuola mi raccontavano delle leggende di un certo Annibale che era giunto in Italia proprio con questi animali. Chissà… Poi mio zio è entrato nell’ufficio del padrone per discutere di affari e io ho cercato di sbirciare un po’ in giro. Ho visto il mosaico di Polifemo (e come mi diceva un magister, non è che quel gigante avesse un occhio solo, nient’affatto, ne aveva 3, perché il terzo occhio è proprio quello che usano tutti i fabbri dei dintorni, come segno di riconoscimento del proprio mestiere); ho visto anche dei mosaici con le gare delle bighe, ma che strano, chi guidava i carri erano dei bambini (forse i figli o i nipoti del padrone?);
e ho visto anche una cosa piuttosto strana, una stanza per i giochi delle femmine, con disegnate delle donne con pochissimi vestiti addosso… ma mi hanno subito detto di uscire da lì, che non era roba adatta per ragazzini; poi è tornato lo zio e ce ne siamo andati. Chissà cosa diventerà questa villa così affascinante e incredibilmente ricca… speriamo di poterla rivedere almeno un’altra volta!
Bene, sarebbe interessante potersi calare veramente nei panni di una persona di 1600 anni fa e poter rivivere l’emozione di una giornata presso la Villa del Casale, di Piazza Armerina, nello splendore della sua epoca d’oro. Sono riuscito a visitare questo luogo incredibile qualche giorno fa, a fine giugno (con un caldo notevole e il frigidarium della villa, purtroppo, non era disponibile 🙂 insieme a tutta la nostra comunità e Pepe, un altro appassionato di cose belle della storia. Abbiamo dedicato tutta la mattinata ad esplorare le stanze, ammirare i mosaici, comprendere l’effetto che poteva fare una cosa del genere nel contesto della sua epoca. Veramente qualcosa di incredibile e interessante.
Qualche altra immagine, ovviamente, l’ho messa in questo album sulla Villa del Casale di Piazza Armerina.