Alla ricerca di chiarezza…
Stiamo ripartendo con un nuovo anno, scolastico, sociale, operativo in tutti i sensi. Ormai abbiamo sulle spalle un’esperienza di svariati mesi tra lockdown, limitazioni, zone gialle e multicolor. Sarebbe bello che nel frattempo avessimo davvero imparato qualcosa… Ma si direbbe che la superficialità e il pressapochismo siano davvero duri da estirpare. La logica e il buon senso spesso sembrano quasi dei rifugiati in disperata attesa di un qualche spazio dove attecchire.
E quello che vedo qui in Sicilia spesso cozza contro il buon senso.
Solo qualche pennellata…
Lunedì 30 agosto, ritorna Nina dal Brasile: volo aereo con scalo in Spagna. Inizialmente sembrava quasi che non potesse proseguire per l’Italia, viste le limitazioni legate alla zona di provenienza. Poi tutto tranquillo. Arriva a Catania e in teoria dovrebbe seguire un percorso particolare, con obbligo di tampone. Coscienziosa com’è si era documentata ampiamente sul da farsi. Dal sito siciliasicura.it alle pagine dell’ASP. In teoria le informazioni erano chiare. Quello che invece risulta totalmente assente sono i link e i contatti per segnalare doverosamente la propria situazione. Niente mail di riferimento ufficiale, o se ci sono nessuno risponde (aveva già provato prima dell’arrivo); indicazioni un po’ contraddittorie (la quarantena dovrebbe essere di 10 giorni, ma per i vaccinati ne basterebbero solo 5, oppure 7…?), nessun telefono da contattare. All’uscita dall’aeroporto, inoltre, nessun corridoio sicuro, chi voleva poteva tranquillamente uscire senza nemmeno farsi il tampone. Nessun controllo.
Ormai Nina ha quasi finito la sua quarantena, relegata in casa da 10 giorni e il problema domani sarà superato; mi chiedo però quante altre persone siano state attente e coscienziose come lei…
Settimana successiva, domenica sera, vado a prendere Kike, sempre all’aeroporto di Catania. Stessa identica storia: all’uscita le persone sono tranquillamente libere di fare quello che preferiscono, senza percorsi obbligati per le provenieneze critiche (eppure sono ben indicate nei documenti e nella segnaletica dentro l’aeroporto). E poi, perché perdere altri 20 minuti in coda, per fare un tampone e aspettare il risultato? Meno male che anche Kike è molto scrupoloso (d’altra parte nell’attività che svolgiamo insieme al CIAO questo ci sembra il minimo, come forma di rispetto e sicurezza per tutte le persone che incontriamo). Mentre lo aspetto fuori dell’hub predisposto per i tamponi (che si trova ben lontano dall’uscita, con un corridoio di transenne liberamente “flessibili”) parlo con l’incaricato della Regione Sicilia, gli faccio presente questa incongruenza, ne parliamo un po’ insieme. Mi dice che lo sanno, che non dipende da loro ma dall’organizzazione dell’Aeroporto… insomma, un po’ di chiacchiere che alimentano solo la delusione per un approccio a questa delicata realtà così superficiale e inefficiente.
Non per niente la Sicilia è di nuovo zona arancione, il numero di vaccinati è inferiore a quello di quasi tutte le regioni italiane (e nessuno sembra voler affrontare con la necessaria decisione questo problema), il numero dei nuovi contagi è già preoccupante (oltre mille!), la piccola Siracusa si ritrova con numeri già visti mesi fa e non proprio confortanti….
Provo a cercare altre dritte sui siti ufficiali. Ma a quanto pare il sito dell’Azienda Sanitaria anche oggi ha deciso di prendersi una pausa di relax, (alle ore 9:50 questo è il risultato)
Asp.sr.it Status
Is asp.sr.it down right now?
It’s not just you! asp.sr.it is down.
(alle 10:17 sembra nuovamente raggiungibile)
Quello che noto con disappunto è il costante livellarsi al ribasso sull’accettazione di questa situazione.
Ora la scuola sta ripartendo e questo comporterà un maggior rischio di contagi, legati agli spostamenti, genitori che accompagnano i bambini, assembramenti a scuola, normale routine del traffico e dei trasporti. Per evitare nuove chiusure sarebbe saggio agire con maggior serietà. Ad esempio la mascherina che in questi giorni dovrebbe essere obbligatoria anche all’esterno. Ma girando per la città non si direbbe…
E poi aggiungiamo le altre “sorprese” che restano difficili da comprendere: ad esempio, le amiche del CPIA che svolgono il loro impegno presso la struttura del CIAO sono rimaste un po’ spiazzate da alcune decisioni che dovranno seguire nei prossimi giorni. Come quella di verificare il greenpass TUTTI i giorni di servizio. Un po’ come chiedere la carta di identità ad una persona, tutti i giorni, per verificare che sia sempre e proprio lui. Una volta si relegavano queste indicazioni nella sezione “barzellette sui carabinieri”. Ma quando poi vedi che hanno persino ricevuto un tablet con l’APP di verifica per svolgere questo compito e una serie di fogli sui quali registrare quanto verificato, si rimane davvero un po’ perplessi. Anche perché questo greenpass se lo devono controllare solo tra di loro docenti (non si chiede il green pass agli studenti)… misteri della burocrazia.
Ora non mi resta che contattare il nostro hub vaccinale di Siracusa, per chiedere se è ancora possibile inviare persone a fare il vaccino anche senza prenotazione (e magari anche con la tessera sanitaria scaduta); ma mi sto imbarcando in una nuova odissea. Cercando su Google alla voce Urban Center (il nostro hub) viene proposto un n. di cellulare; lo provo subito, ma risponde la segreteria telefonica di Tim. Riprovo sul sito dell’ASP, ma è ancora down, guardo allora sul sito del comune di Siracusa per avere qualche supporto e trovo la sezione dedicata al Coronavirus.
Trovo per fortuna alcune info: INFORMAZIONI VACCINAZIONI: URP 0931 484349/484360 email urp.siracusa@asp.sr.it ma tento inutilmente di telefonare; dopo una lunga attesa la chiamata viene staccata, stesso risultato con entrambi i numeri. Eppure siamo a metà mattinata… mi rassegno ad inviare una mail (e per sicurezza provo a farlo da un indirizzo istituzionale, magari le faranno più attenzione…).
E queste dovrebbero essere le priorità, o almeno tematiche importanti. O forse no?