Ricorda di non dimenticare…
Sono passati 38 anni, quasi una vita. Ed è proprio di una vita che si tratta, quella di una ragazza che il 17 dicembre di 38 anni fa tornava a casa sua, tranquilla, nel centro di Giugliano. Ma non vi arrivò mai, fermata da una pallottola impazzita. Per anni la dicitura ufficiale parlava di “criminalità”, un effetto collaterale purtroppo ben diffuso. L’altra parola faceva più paura e non veniva usata. C’era paura a chiamare le cose col nome giusto, forse per nasconderne meglio la presenza. E dire che Mena era incappata per sbaglio nel luogo sbagliato nel momento in cui la camorra locale stava sistemando alcune sue faccende private non era il caso di sbandierarlo.
Dopo la celebrazione nella chiesa di S.Sofia (al termine una compagna di banco di Mena, l’attrice Teresa Barretta ci ha portato la sua calda testimonianza) ho accompagnato il piccolo corteo fino alla casa di famiglia, in Via Sion,, processione insolita in mezzo al traffico cittadino; qui un poliziotto ha deposto dei fiori. Poi ho parlato un po’ con il fratello Angelo, che insieme ai familiari, ha insistito per anni nel chiedere almeno questa chiarezza. Quando qui nell’istituto marista abbiamo pensato ad aprire un Presidio di Libera ci è sembrato giusto intitolarlo proprio a lei, una ragazza di questo territorio, una giovane maestra che si dava da fare per un futuro diverso. E sono ormai 6 anni che si continua a farlo, nell’avvicendarsi delle diverse persone e degli impegni.
Lo scorso anno anche il Comune di Giugliano ha compiuto un gesto significativo, intitolando a Mena l’Aula Consiliare. Mi piace riportare qui le parole che l’amico Raffaele Cantone ha espresso in quell’occasione:
“E’ un risarcimento tardivo alla comunità oltre che alla famiglia – ha detto Cantone – perché la parte sana di questa comunità aveva sempre visto con dispiacere la sottovalutazione di questa vicenda. Da ragazzino, quando passavo vicino casa dei Morlando, mi indignavo guardando la targa che la ricordava, in cui la parola camorra non c’era. Pochi anni fa quella targa è stata sostituita con un’altra in cui compare la parola camorra, perché qui la camorra c’è, eccome!”. ,