Quante cose a luglio…
Ho lasciato riposare queste pagine per tutto il mese di luglio, anche perché nel frattempo stavo coltivando le altre pagine che solitamente curo.
Luglio è di solito un mese impegnativo e anche questa volta le attività non sono mancate.
Nei primi giorni del mese abbiamo concluso una sorta di mini corso di approfondimento di italiano; interessante la coppia che ho potuto aiutare, un ragazzino egiziano di 13 anni e una signora iraniana di oltre 65! ma grosso modo entrambi sugli stessi livelli linguistici.
Mettere insieme esperienze così diverse è stato anche divertente e insolito perché di solito questi abbinamenti sono rari, ma possono essere di reciproco aiuto.
Un ottimo finale per questa esperienza è stata poi la serata che abbiamo vissuto insieme ai ragazzi delle 2 case di accoglienza di Avola (la casa di Salvo e la casa di Sara), semplici momenti di laboratorio creativo, pulseras, ritaglio… e poi giochi nel vicino parco della stazione. Anche in questo caso il gruppo era molto eterogeneo, e si andava dai bambini sui 4-5 anni ai neo maggiorenni. Per finire, una cena condivisa sulla terrazza della casa. Ci ha fatto davvero piacere incontrare una realtà dove si lavora concretamente e con entusiasmo all’integrazione dei giovani, molti dei quali appena arrivati da paesi lontani…
Poi abbiamo avuto il nostro campo estivo del Ciao, anche quest’anno nella cornice dello stadio De Simone, non mi dilungo perché di info ne ho già disseminate tante, ad esempio qui.
A metà luglio ho avuto una pausa significativa, un momento di ritiro ad Entracque (nel parco delle Alpi Marittime, basterebbe la location per sottolineare la bellezza dell’esperienza). Conosco questo paesino di montagna da tanti anni, ormai, dal lontanissimo… 1969, l’anno della luna; alcune cose sono rimaste ancora uguali e ogni volta che passo da queste parti, tra un sorso bevuto alle tante fontane del paese e una passeggiata sul ponte che balla… i ricordi sognano per conto loro. Indimenticabile anche la giornata in montagna, presso il lago del Vei del Bouc, un paesaggio che appare dopo una interminabile salita sui fianchi della montagna, un luogo ancora selvaggio e solenne, che fa bene agli occhi e al cuore.
Ma prima del ritorno a Siracusa la grande festa per i 100 anni di uno zio speciale, fr. Giuseppe, che ha coinciso anche con una grande festa di famiglia, persone, volti e suoni che almeno ogni tanto è bello vedere e risentire.
Poi si torna qui in Sicilia, rimanendo ovviamente ingolfati nel caos dell’aeroporto di Catania semichiuso per l’incendio di metà luglio, quindi voli deviati tra Comiso e Trapani, il gran caldo che ha costretto persino a qualche giorno di sospensione per le attività coi bambini, quindi la gita in barca e poi il gran finale del campo estivo, le feste in piazza e poi i saluti allo splendido gruppo delle 3 volontarie spagnole, Maria, Anabel e Silvia accompagnate da fr. Iñigo che ci ha dato una mano notevole nella conduzione delle attività di quest’anno.
Ora arriva la calma? Non ancora 😉
Luglio si conclude con un concerto di alto livello, al teatro greco: Zucchero. Anche nelle vesti di volontario della CRI la musica si sente, eccome!
Poi, con agosto ecco iniziare una settimana di vacanza molto particolare con mio fratello Massimo e Iñigo. In pochi giorni si cerca di far vedere e assaporare le tante cose belle che qui non mancano proprio, dal mare del mattino (il nostro appuntamento all’alba presso lo sbarcadero) ai panorami della riserva di Cavagrande di Cassibile (che non sfigura per niente con i panorami di Entracque), una bella passeggiata per la via principale di Noto, le esplorazioni di Ortigia, il suggestivo momento di visita e riflessione delle catacombe di san Giovanni, quello Strepitus Silentii che sempre coinvolge e lascia il segno in modo indimenticabile.
Il tutto vissuto in chiave fraterna, in una comunità stranamente composta, per questa settimana, da soli fratelli maristi, mentre gli altri si trovavano a vario titolo impegnati per la GMG di Lisbona.
A pensarla bene, la vita, è una miniera di occasioni, da non perdere e da vivere in pienezza