Da qualche parte, in Libano

Da qualche parte, in Libano

Probabilmente il nome non dirà molto, e nemmeno gli apparenti fori di proiettile sul cartello. Mi trovo per alcuni giorni in Libano, presso la casa estiva che i maristi hanno a Faraya; stiamo vivendo alcuni giorni di riflessione e il luogo stesso è un invito a procedere in questo senso. Perché essere nel Libano è sicuramente un’opportunità insolita e quanto mai interessante. Siamo arrivati (con me ci sono anche fr. Paolo e fr. Marco) sabato scorso e per una settimana vivremo questa avventura. Per arrivarci abbiamo attraversato mezzo Libano in salita (salite folli e ripidissime, adesso capisco perché in giro si vedono così tanti suv e macchinoni, se no vai a piedi!).

Ieri mattina, domenica, insieme ad altri amici abbiamo fatto un giro nei dintorni di questo luogo. Siamo in montagna, sui 1200 m. una conca ampia e puntellata di case, palazzi, condomini. Un piano regolatore che sconfina nel lancio dei dadi, case ovunque, collegate da strade a volte larghissime, a volte improbabili. Cartelli a discrezione, molta discrezione (quasi inesistenti). Abbiamo visto i luoghi delle famose sorgenti citate dalla Bibbia (dove scorre latte e miele), ma non si vedeva nemmeno l’acqua, incanalata per l’irrigazione, la statua del santo libanese per eccellenza, s. Charbel, con la sua mise che ricorda tanto i sequel di Assassin Creed; poi alcune rovine, dal fenicio al greco al romano. Tutti sono passati da queste parti. Sono almeno 7000 anni che l’uomo macina passi ed esperienze su questi monti e queste coste. A pochi km la Siria, a poca distanza la neve (qui d’inverno si scia); una splendida occasione per cambiare sguardo e aprirsi a dimensioni nuove.

E la prima novità è stata quella di dover fare i conti con una connessione internet quasi assente, qui siamo ancora al cavo, la velocità massima che riusciamo a sfiorare è veramente frustrante, ecco il report di speedtest.net:
PING ms; 47 DOWNLOAD Mbps 2.36/ UPLOAD Mbps 0.17
E pensare che solo un paio di anni fa era una velocità “accettabile”, come ci si abitua in fretta al meglio.
Per adesso mi fermo, tentando di mettere il link al primo album di foto
2019 – luglio, foto da Faraya

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