A giudicare dalla quantità di interventi di queste pagine, è palpabile che la fretta non è tra le prinicipali muse ispiratrici del sito
Più di un anno fa ho iniziato a sperimentare direttamente e con una certa costanza (la costanza dei distratti e degli incostanti, of course) l’uso del kindle per la lettura di testi; volevo che il tempo colmasse le pause e gli impulsi della fretta e della quasi-moda nel leggere su un supporto apparentemente nuovo. A ben pensarci, avendo iniziato a leggere su uno schermo oltre… 25 anni fa, non è che fosse una cosa poi tanto nuova, ma le migrazioni non solo richiedono tempo, anche lo spazio fisico e la calma per lasciarle sedimentare.
ricordo la prima volta che ho provato a leggere un intero libro su schermo. Tempi non sospetti, mica roba d’oggi, all’inseguimento degli e-book. Niente di questo. Erano i tempi in cui la rete era di là da venire, lo spazio del web era tenuto caldo dai bbs e un pc portatile da urlo pesava 5 kg. Fine anni ’80, bazzicavo un posto molto intrigante e per tanti versi all’avanguardia su tutto ciò che aveva a che fare con l’informatica, l’ITD di Genova. Bene, dovendo racimolare testi interessanti da fornire a docenti e scuole avevo recuperato un libro di Astrid Lindgren che mi era rimasto appiccicato alla memoria: Pippi Calzelunghe! Ed è stato il primo libro interamente letto su uno schermo a fosfori bianchi (mica quelle cose orripilanti alla Hulk, monitor verdastri con una persistenza di vari secondi anche a schermo spento!). Svariate ore, tra i ritagli dei ritagli, per giungere alla fine. Aggiungi anche un saggio riguardo per evitare affaticamenti per qualche problema di vista. Ma la vicenda della bambina capace di sollevare un cavallo con una mano sola è filata liscia. Poi la carta, ovviamente, prende il sopravvento…
Ok, tanto il futuro non sarà nella carta e già da tempo si legge più su schermo che su cellulosa. Anzi, da un mesetto ho provato a dedicare costantemente del tempo alla sola lettura digitale. Per farlo ho utilizzato uno strumento che oltre alla lettura non può fare granché d’altro, il Kindle. Un prezzo ragionevole (anche se negli US costa discretamente meno dei 99€), batteria risparmiosa e (per adesso) soddisfacente, buona funzionalità nel suo insieme e soprattutto spazi e ingombri ridotti. In giro per la metropolitana, in treno, in aereo, veramente comodo.
Tanto per raccogliere qualche sfida, chi legge in digitale sta surclassando gli amanti del cartaceo, 24 a 15 (libri letti in un anno) secondo questi dati.
Bisogna ammetterlo: quando in scuderia hai un purosangue, ti guardano tutti con maggior rispetto. Il nome conta. Certi nomi contano. Viene da chiedersi quale percentuale sulle vendite del libro abbiano riservato a questo autori i manager di Amazon…
riporto dal market di Amazon
La Sacra Bibbia (Versione della CEI) | e-libro Bibbia [Formato Kindle]
Probabilmente qualche buon teorico potrà utilizzare questo rimando, disponibile ormai in rete, come prova palpabile dell’esistenza di Dio. Qualche curioso cercherà anche l’eventuale link per inviare mail … mandargli qualche commento… Resta il dubbio sui diritti d’autore, su come penseranno di retribuirlo, cosa dovrà fare il suo commercialista per gli aspetti fiscali… Ma questo è un altro capitolo, anzi, un altro testamento!
Numero di visualizzazioni dell'articolo: 13
Pensandopensando: al domani che sta già spuntando, persino dai ritagli di ieri…
Le cose succedono quando sei impegnato a fare altro. Idem per quei cambiamenti che poi lasciano il segno. Pensavo a questo pasticciando con quel giocattolino culturale che diventerà il Kindle, leggero, maneggevole e probabilmente dilagante nei prossimi mesi. Un oggetto che potrebbe staccare molti dalla carta e catapultarli direttamente in quello che già concretamente stiamo vivendo: un mondo sempre più digitale e “vicino”. Non sempre comodo o praticissimo, ma sempre più invadente e alla portata di molti. Come tutti i nuovi gadget vivrà una prevedibile ascesa, una fase di mantenimento e poi chissà, lascerà al posto al successore. Che sarà certamente in buona compagnia, visto i costi calanti. E’ vero, la crisi si fa sentire, ma misurando le proprie esigenze e non lasciandosi trascinare solo dai desideri, le prospettive sono certamente migliori di anni fa. Giusto per controllare la crescita tecnologica, stavo paragonando un cell. acquistato proprio 2 anni fa: veniva sui 200 € ed era uno degli smartphone più ragionevole. Oggi, per avere uno strumento con le medesime caratteristiche, anzi, qualcosa in più, la cifra è quasi dimezzata. Certo, se si insegue invece l’ultimo grido o le ultimi possibilità, le cose cambiano. Di molto.
Forse è tempo di intingere nuovamente la penna nell’inchiostro, o almeno la tastiera nel quotidiano…
Le scorribande quotidiane alla ricerca di news fanno parte di quelle abitudini che le persone un po’ allergiche alla tv e ai tg coltivano grazie alla rete. Così capita di imbattersi in cascate di idiozie e notizie perfettamente inutili. Mai più senza. Ma sono parole e spesso la curiosità si autoalimenta. Così oggi ho intravisto il video del campione di moto spagnolo che, quasi in versione flash-mob, ha creato un piccolio evento, alle 9.35, davanti alla splendida Sagrada Familia.
Niente di particolare: riprese accorte, ritmo calcolato, scorci della immaginifica costruzione di Gaudi.
Ma sembra quasi un cameo costruito con la perizia dell’artista: e a far da cornice rimane lei, la chiesa, le guglie e le statue che fanno da parterre, anzi, forse da parcielo. Come se un’icona così forte del sacro servisse ad avvalorare ancor di più l’effimero della tecnologia. Come se il sacro dovesse accontentarsi di questo ruolo da cornice.
O come se le persone e il pubblico, equipaggiato di fotocamere come un tempo di corone del rosario, debba limitarsi semplicemente a considerare queste realtà delle “cornici”…