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Categoria: digital

Ho finito da poco La Mennulara

Ho finito da poco La Mennulara

Non sto leggendo spesso romanzi o libri con “narrazioni e racconti”, ma ogni tanto credo sia utile lasciarsi stupire dall’imprevisto. Non conoscevo nulla di Simonetta, forse mi intrigava questo cognome un po’ italiano e un po’ inglese, ma volutamente non mi sono occupato dell’autrice prima di leggere il libro. Avevo solo assaporato qua e là il gradimento da parte di persone molto diverse. Un buon punto di partenza.

Non credo nemmeno nell’utilità di una recensione quasi riassunto… preferisco quelle che cercano di stimolare la curiosità e l’approccio personale al testo.

Vivo in Sicilia da ormai un anno e mi piace l’idea di andare oltre le apparenze, gli stereotipi e il sentito dire. Mi sono messo a leggere questo libro e ne sono stato piacevolmente sorpreso. Sono abbastanza esigente e spesso mi ritrovo ad abbandonare testi che inizialmente mi sembravano interessanti (meno male che da anni uso solo le versioni digitali, con la carta non so se sarei in grado di superare un certo senso di colpa “l’hai comprato e adesso te lo leggi”), l’ultimo che ho lasciato perdere era un certo Stupidistan, troppo infarcito di luoghi comuni…

La Mennulara a grandi linee racconta una storia davvero insolita; una bracciante, poi governante, poi factotum di una famiglia di relativa ‘nobiltà’ o almeno di lunga tradizione siciliana. Una saga familiare come forse ne possono esistere tante in una terra dove le tradizioni sono spesso pietrificate nel tempo. La storia si svolge in quello che amo definire il secolo scorso, quindi quasi in contemporanea, per molti aspetti che vedo confermati qui in Sicilia.

Questa governante toglie il disturbo a inizio libro: muore dopo una rapida malattia, ma da quel momento comincia una presenza a dir poco ingombrante nella famiglia che ha servito per anni. Sembra aver pianificato tutto con puntiglio e precisione, dal testo del suo annuncio funebre alle pratiche di eredità da svolgere esattamente come da lei comunicato, attraverso messaggi e lettere che giungono puntualmente dopo aver osservato con scrupolo le indicazioni da lei fornite in precedenza. E guai a sgarrare….

La narrazione è curiosa e il ritmo incalzante, persino lo stile lievita con l’incedere delle pagine, smettendo alcune pesantezze e raggiungendo una maggior freschezza e attualità man mano che la storia volge al suo epilogo.

Certo, mi sembra molto poco realistico che la protagonista del romanzo, da semplice ragazzina del popolo riesca a raggiungere quasi in modo autodidatta competenze archeologico e velleità classiche da suscitare l’ammirazione di esperti e musei e nel contempo a nascondere queste capacità alle persone che continua ad accudire. Certe capacità lasciano tracce e segni inequivocabili in troppi ambiti della vita. Ma una storia è gradevole anche per queste pretese.

Sullo sfondo una Sicilia reale, che riscontro ancora oggi, nei campi delimitati da tanti muri in pietrame, nella rassegnata calma di tante persone, nella riluttanza a svecchiare certe mentalità e idee. Una bella immersione in quella sicilianità che conviene conoscere, non per tollerarla, ma per favorire qualche processo di svecchiamento.

Tra l’altro quest’ultima edizione è stata rivista recentemente dall’autrice e ampliata un po’; un libro non è mai concluso nel momento della prima consegna alle stampe, è gradevole che l’artista vi rimetta mano. Sarà che poi lei dorme poco (5 ore a notte le sembrano sufficienti) e se questi sono i risultati. ben vengano 🙂

(10 a 1 che anche questa ‘recensione’ su AMZN non me la passano 🙂

le cose fatte bene

le cose fatte bene

Senza tirarmela troppo, credo di avere un po’ di conoscenza del web, delle sue dinamiche e delle sue potenzialità, almeno per quanto riguarda questi ultimi 35 anni di frequentazione 😉 visto che ho iniziato a navigare quando il web non esisteva ancora e si usavano solo i gopher e altri ostici strumenti testuali… era il 1985. Il mio libriccino che condensa questi tempi da pionieri sarebbe arrivato nel 1994.

Sarà per questo che, quando visito un sito, dal semplice blog alla pagina “seria” di una istituzione, quasi in automatico la mia attenzione si sposta sulla facilità di navigazione e la cura nel rendere semplice e intuitiva la ricerca delle informazioni. La realizzazione di interfacce è un’arte, ma anche un insieme di regole ormai consolidate. Non si dovrebbe iniziare una caccia al tesoro per scovare quella informazione nascosta di cui sei alla ricerca, in pochi click dovrebbe essere reperibile. Ecco perché non dovrebbe esistere un sito senza la sua bella lente d’ingrandimento e la sua funzione di ricerca (e già che ci siamo, è interessante ricordare che su FB puoi “cercare” solo altre persone, ma non le notizie o altri contenuti?), poi è importante sapere CHI fornisce le informazioni (insomma, CHI ci sta dietro alle righe scritte) e a QUANDO risalgono. Il web è pieno di cimiteri digitali, pagine ormai alla deriva del tempo, ma che vengono ancora scandagliate e visualizzate dai bot, spesso alimentando o troncando inutili speranze.

In questi giorni cercavo notizie sulle pagine del mio Comune, Siracusa. So quanto è difficile organizzarlo e gestirlo, me lo diceva sempre l’amico Giancarlo Rilla, reduce dalle fatiche del primo sito web di Sanremo, realizzato con impegno artigianale alla fine degli anni 90! Ho collaborato in diversi casi a realizzare e fornire contenuti per le prime pagine di realtà interessanti (dall’Associazione Agidae, a Tuttoscuola… ). E quando ancora i giornali non pensavano nemmeno di poter occupare uno spazio web, si chattava sulle piattaforme “antiche”, Agorà, ad esempio (che era stata fondata dal Partito Radicale, qualche spin-off in anticipo sui tempi, decisamente), e si scambiavano idee con Zambardino (che ha iniziato e sostenuto l’avventura digitale di Repubblica.it, tanto per dire…).

Considero Siracusa una città veramente ricca di opportunità e potenzialità incredibili, ma constato diffusamente una scarsa valorizzazione di questi tesori, spesso per una miopia o disinteresse culturale, o anche solo per superficialità. Se la bellezza salverà il mondo (e Siracusa potrebbe dare dei punti a molte altre città), la superficialità lo rovinerà sicuramente (e anche qui… ma mi fermo prima!).

Quindi navigando sul sito di Siracusa, dopo aver cercato alcune informazioni, ho trovato almeno il classico angolo di “Valutazione del sito“. Mesi fa avevo già segnalato una cosa che per molti versi risultava fastidiosa: nelle news non era mai riportata la data di pubblicazione. In questo modo non si riesce a capire subito se la news è fresca o se puoi relegarla subito nella sezione “cose vecchie e ormai inutili”; per un sito è importante, non è un dettaglio. Avevo suggerito di inserire la data di pubblicazione. Dopo alcuni giorni ho ricevuto la gradita conferma che avevano effettivamente preso in considerazione questo suggerimento. Meno male, mi dicevo. Sono subito tornato sul sito e … ho visto che la data adesso sì compariva, ma… alla fine del claim, del titolo della news, vanificando un po’ la cosa (tra l’altro se uno vuole lavorare sulle news, analizzare sul serio i dati, effettuando ricerche e analisi con tools per i database, da organizzare in modo rapido, la cosa è frustrante: prova tu a selezionare ed esportare velocemente la data se è alla fine di una riga di lunghezza variabile (benedetti algoritmi di sort!)).

Così mi sono preso 5 minuti per analizzare alcuni altri aspetti e fornire qualche suggerimento, in chiave di critica costruttiva, ovviamente; non ha senso fare semplicemente le bucce senza indicare una proposta concreta… I 5 minuti sono diventati almeno 20 e l’elenco delle cose era diventato questo. Le riporto qui per monitorare semplicemente questa fase e dare atto che al sito del Comune ci sono persone impegnate in senso positivo.

12 dicembre 20: inserisco alcune osservazioni, so di essere abbastanza critico, ma … ho un po’ di esperienza di siti istituzionali e …ci tengo che la “mia” attuale città, Siracusa, sia valorizzata.

  1. le news stanno migliorando (è stata aggiunta la data) ma proprio la data andrebbe messa SEMPRE come PRIMO elemento (come succede in quasi tutti i siti, per discriminare IMMEDIATAMENTE la “freschezza” e validità della news, non alla fine… come succede solo in qs sito)
  2. Per mesi ho “sopportato” l’interfaccia “intelligente” che invece di aiutare nella navigazione, con le sue domande faceva perdere tempo inutilmente.
  3. Le info sulla gestione dei rifiuti sembrano date col contagocce e senza una chiara narrazione (perché è cambiato il calendario della raccolta? cosa succederà dopo il giorno 13 i calendari si fermano qui…), mi sembra poco funzionale che NON ci sia un calendario mensile rigoroso, visto che la TARI di SR non è certo lieve…
  4. Ho provato la ricerca della VIA, inserendo il termine “stadio” (ce ne sono 2 a Siracusa), il risultato è “Non ci sono record” 🙁
  5. Cercavo info sul progetto COMUNE DEI POPOLI, di cui il Comune è capofila… è presente solo il bando iniziale… nessun’altra news (eppure è operativo e sta funzionando), l’impressione è che al Comune non interessi questo progetto.
  6. Caravaggio e il quadro sul martirio di s.Lucia; la vicenda ha avuto riscontri nazionali e non è certo finita, ma ho provato a cercare con chiave di ricerca “Caravaggio Lucia” ma di tutta questa vicenda sembra che …non ci sia nessuna evidenza sul sito, solo info datate.
  7. Sarebbe utile e interessante, per una città viva culturalmente, una sezione di NEWS aggiornate… e accessibilei ma NEL MENU NON E’ PRESENTE una voce NEWS, vi si accede solo dalla Home ma… senza una chiara indicazione di navigazione…
  8. Cercavo i BILANCI, vado nella sezione e leggo che DAL 2015 I BILANCI SONO PUBBLICATI IN AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE, ma questa indicazione dovrebbe essere un LINK, e non vedo nei vari menu dove sia questa AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE…
  9. Sindaco, Giunta… possibile che l’unica persona ad aver inserito il proprio CV sia il Segretario? Non vale questa norma nazionale “Indicazioni relative ai contenuti dell’articolo 21 della legge n. 69 del 18 giugno 2009 che obbliga le amministrazioni a rendere pubblici i dati relativi alla dirigenza e ai tassi di assenza e di presenza del personale.”
    e ancora “Indicazioni relative alla pubblicazione di dati curriculari e retributivi della dirigenza e di dati sulle assenze del personale; Anagrafe delle prestazioni; CONSOC.”
    fonte: http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dipartimento/14-01-2010/circolare-n-110-relativa-alla-pubblicazione-e-comunicazione-di-dati

Una volta compilato il form e inserito il codice chaptca a conferma di non essere un robot (hai visto mai…) ricevo questo sibillino messaggio

Come dire: probabilmente NON è stato inviato nulla a questo indirizzo e-mail :-/
E poi, subito sotto, anche questa comunicazione, apparentemente contraddittoria:

Gentile Giorgio Banaudi,
il tuo messaggio è stato inviato con successo.
Ti ringraziamo per aver risposto al nostro questionario di gradimento!
Sportello Unico del Cittadino

Powered by ChronoForms – ChronoEngine.com

Ovviamente, per sicurezza, stavo pensando di rimandare il contributo direttamente anche a quell’indirizzo, che tra l’altro campeggia su ogni pagina del sito, ma dopo un paio di ore ho ricevuto via mail una conferma inequivocabile che il messaggio era pervenuto. Ok, staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni. Metto online questo post la mattina del 16…

Una mattinata in “famiglia”

Una mattinata in “famiglia”

Sabato mattina, di questi tempi, tra lockdown più o meno soft, ritrovarsi in tanti, tutti insieme, potrebbe essere più un rischio che una opportunità. Ma ormai ci siamo abituati, il vocabolario cambia e “incontrarsi” significa, sempre più spesso, vedersi in videoconferenza…

Il buon Mimmo, compagno di tanti anni di attività in quel di Giugliano, senza nemmeno troppe difficoltà mi aveva ingaggiato per intervenire durante questo incontro. Gli servivano un paio di fratelli maristi per raccontare la propria esperienza “vocazionale”. Lui sa bene che non valgo un granché come piazzista. Mi fido abbastanza della Provvidenza e della vita da pensare che la soluzione finale per problemi che forse non lo sono… non è quasi mai nelle nostre mani.

Lo diceva bene Onorino, l’altro marista incaricato di raccontare un po’ la sua esperienza. Se i maristi sono “spuntati” dal cilindro della storia nel momento giusto, non è il caso di fermarsi e lamentarsi che le cose sono cambiate e che la storia possa chiedere altro. Siamo sicuri che se questa missione è ancora preziosa, qualcosa continuerà…
Vorrà pur dire qualcosa se, quando i maristi erano quasi 10mila con 3/400mila alunni sparsi per il mondo, adesso che i maristi sono poco più di 2000, grazie ai tanti laici che si sono rimboccate le maniche, le persone e gli alunni raggiunti da questo carisma sono più che raddoppiati…

Nella mattinata, dopo aver condiviso un po’ di queste esperienze (dimenticavo, anche il buon Domenico da Giugliano ci ha regalato stralci della sua esperienza come fratello), ci si è divisi in piccoli gruppetti, 5-6 persone per dialogare un po’ insieme. E tra le altre cose ho anche scoperto come modificare lo sfondo con Teams… 🙂 per l’occasione avevo scelto proprio questo, in fin dei conti non siamo a Siracusa solo per “vacanza”!

All’inizio non avevo idea di quante persone fossero collegate tutte insieme (non avevo nemmeno idea che ci fosse anche mio fratello Massimo e la comunità di Genova quasi al completo…). Poco importa, è stato poi molto piacevole dialogare e chiacchierare un po’ con gli amici ben conosciuti (io ero con Angelica, Sabatino, Rosa, Lello e il nuovo prof. di musica di Giugliano, l’unico che non conoscevo …ancora).

Insomma, invece di maledire il buio è sempre meglio accendere una candela.
Anche se si chiama webcam.

Il dubbio del test…

Il dubbio del test…

Ho aspettato quasi 2 settimane prima di scrivere queste righe, in attesa di un riscontro. Ma forse è il periodo, forse il referendum, l’estate agli sgoccioli… Sinceramente mi aspettavo un riscontro, ma… vediamo se succede qualcosa nei prossimi giorni.

Lavoriamo con bambini e ragazzi, incontriamo tanti giovani, tante persone; questo lo facciamo quasi tutti, ogni giorno, ma nel nostro centro, il CIAO, ovviamente le situazioni e le attenzioni devono essere più controllate e professionali.

Tra pochi giorni inizieranno le scuole e anche presso la nostra struttura ospiteremo, come per lo scorso anno, alcune classi del CPIA, i corsi per adulti. Quindi dovranno scattare le stesse misure e i protocolli della scuola.

Riflettendo su questa situazione e per un “eccesso di zelo”, ho provato a chiedere come fare per effettuare il test sierologico. Ufficialmente non faccio parte, per lo meno adesso, di nessuna scuola (quando vado nelle presidenze o nelle segreterie di qualche scuola mi diverto a ripetere che sono un preside in vacanza…), ma le attività e le incombenze non sono poi così dissimili. Per questo ho provato a chiedere.

Ho chiesto alla mia dottoressa, ma a quando pare i dottori, per vari motivi, hanno declinato questa possibilità, decidendo di lasciarla esclusivamente alla sede centrale dell’ASP. E allora sono andato a vedere sul sito….

Ho notato con piacere che c’era una pagina dedicata proprio al personale docente e Ata. Leggo e trovo la mail da utilizzare per formulare richieste e chiedere eventualmente come procedere. (la pagina si trova qui)

E ovviamente invio una mail per questo motivo. Poi resto in attesa. Ben sapendo che il topic è piuttosto dibattuto e critico, in questi giorni, spero di non dover attendere troppo, perché le attività sono ormai imminenti e poter almeno avere la sicurezza di essere “negativi” al virus può essere un aspetto non trascurabile, per chi lavora spesso a contatto con la gente.

Per evitare una eccessiva informalità mando la mail da uno dei nostri indirizzi “istituzionali”, così da confermare la nostra natura di servizio aperto al pubblico. La mail è partita ormai 10 giorni fa, di risposte, finora, nessuna traccia.

Date: gio 10 set 2020 alle ore 10:29
Subject: richiesta info per test sierologici
To: urp.siracusa@asp.sr.it

Around Capri

Around Capri

La nostra ultima tappa “seria” di questi splendidi giorni napoletani è stata a Capri. Era un po’ il sogno di Nina e Rosa e …sogno sia.
Nel senso che per andare a prendere il traghetto ci siamo dovuti svegliare proprio all’alba, scomodare il buon Damiano e recarci all’imbarco con il sole appena delineato all’orizzonte, insomma, poco dopo le 6, mezzi insonnoliti e sognanti!

Ma la partenza era quasi alle 8, colpa delle prenotazioni obbligatorie e dei tempi richiesti (almeno dalle info generali che pretendevano di essere presenti almeno 1 ora prima della partenza per ritirare il biglietto, manco fossimo all’aeroporto!

Comunque, belli freschi e un po’ assonnati eravamo sulla tolda della nave (fa un po’ troppo saga da pirati, diciamo sul ponte, allora) insieme ai tanti altri passeggeri. Il traghetto della Caremar non era proprio zeppo ma risultava comunque abbastanza pieno e la voce dagli altoparlanti continuava a ricordare l’uso della mascherina quando si scendeva sottocoperta, mentre all’esterno era possibile farne a meno.

Lasciare il porto di Napoli e vedere la città che si rivela nella sua interezza e poi sfuma con ondosa indolenza è sempre uno spettacolo suggestivo, il Vesuvio a fianco, ancora mezzo assonato e nascosto dalla bruma. Come nelle favole. E in poco più di un’ora si arriva a Marina Grande di Capri. Da qui inizia sul serio la nostra giornata isolana.

panorama di Capri all'arrivo: Marina Grande

Già che eravamo appena sbarcati abbiamo deciso di fare il giro dell’isola con uno dei natanti presenti; non avevamo previsto di entrare anche nella grotta Azzurra, ma abbiamo dovuto ugualmente aspettare parecchio tempo; lungo il percorso la voce del comandante illustrava alcuni dei punti più noti e caratteristici dell’isola, il grande faro (il 2° d’italia, dopo la Lanterna), la grotta Verde, i Faraglioni (con il bacio obbligatorio quando si varca l’arco, praticamente un must per i tanti turisti), la villa Malaparte…. vedere tutta l’isola dall’esterno aiuta a cogliere le sue misure, la sua altezza, il profilo, i paesini…. e Capri è un piccolo microcosmo di storia, geografia e social appeal!

Dal porto ci incamminiamo tranquillamente verso la Piazzetta, percorrendo con calma la stradina che costeggia la funicolare; abbiamo tempo e voglia di gustarcela con calma. E anche sbirciare nei giardini delle case, apprezzare l’ombra che oggi sarà preziosa, godere di panorami incantevoli aiuta la salita. E quando arriviamo in giro, senza quasi sapere che quei dehors, quella scalinata con le piante aromatiche, quella torre comunale con l’orologio sono gli elementi chiave di una delle piazzette più rinomate del pianeta, la rende quasi più normale e quotidiana. subito a fianco le terrazze panoramiche, per gustare un panorama incantevole.

Iniziamo a camminare con calma, ci gustiamo un po’ le stradine e poi decidiamo per uno spuntino a base di caprese (mica potevamo chiedere un Manhattan?) realizzati a regola d’arte dal salumiere più gettonato (ebbene sì, c’era quasi coda per i panini!). Pranzo con panorama unico. Dopo ci separiamo per non obbligarci tutti agli stessi itinerari: Rosa e Nina si dirigono verso la spiaggia di Marina Piccola, io comincio un po’ a girovagare, tra i vicoli, verso l’esterno di Capri centro…

Mi reco presso i giardini di Tiberio, dove so che inizia la lunga scalinata Krupp. Avevo coltivato da tempo l’idea di un percorso speciale, tutto in discesa, verso la spiaggia. Dai siti e dalle pubblicazioni dovrebbe fornire un itinerario alternativo per giungere alla Marina Piccola. Ma che brutta sorpresa arrivare proprio all’ingresso, trovarlo sbarrato e chiedere alla gentilissima operatrice comunale che controlla l’ingresso dei giardini e sentire che “Ma è chiuso da almeno 10 anni”…. Chiuso perché alcuni tratti sono a rischio frana, caduta sassi, insomma, le solite cose che innescano responsabilità varie e interventi di riparazione. In fin dei conti hanno avuto solo due lustri per aggiornare le informazioni, si vede che interessa ben poco 🙁 Eppure sarebbe proprio una discesa interessante.

Così dopo una capatina alla Certosa (chiusa anche lei, ma questo era scritto) prendo la strada ufficiale e scendo alla Marina Piccola, dopo la strada asfaltata intercetto la via Mulo che taglia radicalmente il percorso e in pochi minuti eccomi arrivato. Ritrovo Nina e Rosa a godersi il sole in spiaggia (beh, Nina cerca l’ombra, visto che oggi il sole picchia veramente). Un bagno a Capri non lo avevo ancora fatto, ma temo che non ne porterò un bel ricordo. Niente a che vedere con l’acqua cristallina e pulita di Amalfi. Qui, tra cordoni riservati alle barche, yacht ammucchiati in rada, liquami vari e troppo affollamenti, l’acqua non è proprio invitante. Ci galleggia veramente di tutto, dalle penne dei piccioni ai tappi di bottigliette. I ragazzi, incuranti, si lanciano dagli scogli, sfidandosi come al solito a chi osa l’ultimo appiglio o scalino, sulla spiaggetta ci si accalca, altro che distanziamento. C’è persino chi tenta una doccia rinfrescante sfruttando il rubinetto a disposizione dei turisti (basta essere un po’ contorsionisti e ci si riesce quasi).

panorama di Capri: arco di roccia di Tiberio

Dopo un po’ rinuncio e torno in cima. Volevo giungere fino all’arco di Tiberio, una roccia naturale traforata. E così dalla piazzetta si cammina, si cammina, tra case, B&B, hotel, negozietti improbabili che sembrano sottoscale e invece sono boutiques; poi gradualmente rimangono solo le case, villini, giardini curati con maniacale attenzione, e ancora case e ancora giardini. Fino a quando il borgo finisce e inizia il monte, con le sue rocce, gli scorci e le piante.

Superato l’ultimo chiosco e l’ultimo bungalow semiselvaggio, finalmente si arriva all’arco. Con tanto di spazio per la meditazione e la contemplazione; o almeno qualche fotografia, come si usa oggi. Mi concedo però una sosta più rilassata, a contemplare il panorama, cercando di dribblare quasi le innumerevoli barche che puntellano il mare.

Nina e Rosa all'inseguimento della verde Capri

E finalmente ci avviamo al ritorno, abbiamo preso la nave veloce delle 19, così da sfruttare al massimo il tempo a Capri. Un attimo di sosta al porto di Marina grande, una birretta insieme e poi ci si dirige alla partenza, non senza le foto di rito davanti alla gigantografia dell’isola. Per fortuna ho la piena collaborazione delle nostre due fantasiose modelle 🙂

E naturalmente anche per questa giornata Rosa ha preparato un sintetico video che ripercorre le cose più interessanti viste e vissute.

https://www.instagram.com/p/CDb8fk3ICIc/?utm_source=ig_web_copy_link

E non poteva mica mancare l’album fotografico di Capri, dentro e …attraverso