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Categoria: digital

Dopo un anno di click, sfioramenti, tap…

Dopo un anno di click, sfioramenti, tap…

Pubblicato il 31 marzo 2013

A giudicare dalla quantità di interventi di queste pagine, è palpabile che la fretta non è tra le prinicipali muse ispiratrici del sito 

Più di un anno fa ho iniziato a sperimentare direttamente e con una certa costanza (la costanza dei distratti e degli incostanti, of course) l’uso del kindle per la lettura di testi; volevo che il tempo colmasse le pause e gli impulsi della fretta e della quasi-moda nel leggere su un supporto apparentemente nuovo. A ben pensarci, avendo iniziato a leggere su uno schermo oltre… 25 anni fa, non è che fosse una cosa poi tanto nuova, ma le migrazioni non solo richiedono tempo, anche lo spazio fisico e la calma per lasciarle sedimentare.

e-leggimi! Impressioni d’uso

e-leggimi! Impressioni d’uso

Risultati immagini per kindle lettore

ricordo la prima volta che ho provato a leggere un intero libro su schermo. Tempi non sospetti, mica roba d’oggi, all’inseguimento degli e-book. Niente di questo. Erano i tempi in cui la rete era di là da venire, lo spazio del web era tenuto caldo dai bbs e un pc portatile da urlo  pesava 5 kg. Fine anni ’80, bazzicavo un posto molto intrigante e per tanti versi all’avanguardia su tutto ciò che aveva a che fare con l’informatica, l’ITD di Genova. Bene, dovendo racimolare testi interessanti da fornire a docenti e scuole avevo recuperato un libro di Astrid Lindgren che mi era rimasto appiccicato alla memoria: Pippi Calzelunghe! Ed è stato il primo libro interamente letto su uno schermo a fosfori bianchi (mica quelle cose orripilanti alla Hulk, monitor verdastri con una persistenza di vari secondi anche a schermo spento!). Svariate ore, tra i ritagli dei ritagli, per giungere alla fine. Aggiungi anche un saggio riguardo per evitare affaticamenti per qualche problema di vista. Ma la vicenda della bambina capace di sollevare un cavallo con una mano sola è filata liscia. Poi la carta, ovviamente, prende il sopravvento…

Ok, tanto il futuro non sarà nella carta e già da tempo si legge più su schermo che su cellulosa. Anzi, da un mesetto ho provato a dedicare costantemente del tempo alla sola lettura digitale. Per farlo ho utilizzato uno strumento che oltre alla lettura non può fare granché d’altro, il Kindle. Un prezzo ragionevole (anche se negli US costa discretamente meno dei 99€), batteria risparmiosa e (per adesso) soddisfacente, buona funzionalità nel suo insieme e soprattutto spazi e ingombri ridotti. In giro per la metropolitana, in treno, in aereo, veramente comodo.

Tanto per raccogliere qualche sfida, chi legge in digitale sta surclassando gli amanti del cartaceo, 24 a 15 (libri letti in un anno) secondo questi dati.

Tanto di cappello all’autore

Tanto di cappello all’autore

Bisogna ammetterlo: quando in scuderia hai un purosangue, ti guardano tutti con maggior rispetto. Il nome conta. Certi nomi contano. Viene da chiedersi quale percentuale sulle vendite del libro abbiano riservato a questo autori i manager di Amazon…

riporto dal market di Amazon

La Sacra Bibbia (Versione della CEI) | e-libro Bibbia [Formato Kindle]

Dio (Autore)

Probabilmente qualche buon teorico potrà utilizzare questo rimando, disponibile ormai in rete, come prova palpabile dell’esistenza di Dio. Qualche curioso cercherà anche l’eventuale link per inviare mail … mandargli qualche commento…
Resta il dubbio sui diritti d’autore, su come penseranno di retribuirlo, cosa dovrà fare il suo commercialista per gli aspetti fiscali…
Ma questo è un altro capitolo, anzi, un altro testamento!

Pensandopensando: al domani che sta già spuntando, persino dai ritagli di ieri…

Pensandopensando: al domani che sta già spuntando, persino dai ritagli di ieri…

Risultati immagini per kindle lettore

Le cose succedono quando sei impegnato a fare altro. Idem per quei cambiamenti che poi lasciano il segno. Pensavo a questo pasticciando con quel giocattolino culturale che diventerà il Kindle, leggero, maneggevole e probabilmente dilagante nei prossimi mesi. Un oggetto che potrebbe staccare molti dalla carta e catapultarli direttamente in quello che già concretamente stiamo vivendo: un mondo sempre più digitale e “vicino”. Non sempre comodo o praticissimo, ma sempre più invadente e alla portata di molti. Come tutti i nuovi gadget vivrà una prevedibile ascesa, una fase di mantenimento e poi chissà, lascerà al posto al successore. Che sarà certamente in buona compagnia, visto i costi calanti. E’ vero, la crisi si fa sentire, ma misurando le proprie esigenze e non lasciandosi trascinare solo dai desideri, le prospettive sono certamente migliori di anni fa. Giusto per controllare la crescita tecnologica, stavo paragonando un cell. acquistato proprio 2 anni fa: veniva sui 200 € ed era uno degli smartphone più ragionevole. Oggi, per avere uno strumento con le medesime caratteristiche, anzi, qualcosa in più, la cifra è quasi dimezzata. Certo, se si insegue invece l’ultimo grido o le ultimi possibilità, le cose cambiano. Di molto.

Si cresce, si evolve, soprattutto si cambia

Si cresce, si evolve, soprattutto si cambia

Difficile stabilire in quali stagioni o periodi la rete, cioé le persone che vi si muovono dentro (tra poco ci saremo quasi tutti) vive momenti di maggior fervore. Il bello della tecnologia che si autoalimenta e si innesta giorno dopo giorno sulle strutture che altri hanno provveduto a creare, è proprio questa incessante crescita.

Un’immagine che spesso mi si presenta alla mente è quella della povera formica intrappolata in un palloncino gonfiabile. Quando è ancora floscio e vuoto ci vuole poco ad esplorare tutta la sua superficie, interna o esterna che sia: man mano che però lo si gonfia, che aumenta la pressione e diventa sempre più grande, la povera formica non riesce più a tenere il passo e a conoscere la superficie che le si dilata sotto le zampine. E ad ogni nuovo spazio da esplorare corrispondono territori sempre più vasti di novità, inediti e possibili scoperte. Così è la rete.

Pochi giorni fa è stato testato il protocollo IPV6, che dovrebbe dotare la rete futura di un numero sufficientemente “infinito” di indirizzi, per consentire a qualunque oggetto, processo, idea… di avere un indirizzo in rete, in pratica di essere reperibile. Insomma, di esserci. O di essere, tout court.

E in questo processo di ampliamento si assiste anche ad una costante dematerializzazione delle cose e delle realtà. Tutto viene digitalizzato e riassunto in formato numerico. Riassunto, praticamente “narrato”: la rete come narrazione dell’esistente, o luogo privilegiato di questa narrazione.

:-)

Ci sono sicuramente ampi spazi per stupirsi e per aspettarci novità significative.