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Categoria: religion

Eclissi del sacro o aurora del cyberfeticcio?

Eclissi del sacro o aurora del cyberfeticcio?

Forse è tempo di intingere nuovamente la penna nell’inchiostro, o almeno la tastiera nel quotidiano…

Le scorribande quotidiane alla ricerca di news fanno parte di quelle abitudini che le persone un po’ allergiche alla tv e ai tg coltivano grazie alla rete. Così capita di imbattersi in cascate di idiozie e notizie perfettamente inutili. Mai più senza. Ma sono parole e spesso la curiosità si autoalimenta. Così oggi ho intravisto il video del campione di moto spagnolo che, quasi in versione flash-mob, ha creato un piccolio evento, alle 9.35, davanti alla splendida Sagrada Familia.

Niente di particolare: riprese accorte, ritmo calcolato, scorci della immaginifica costruzione di Gaudi.

Ma sembra quasi un cameo costruito con la perizia dell’artista: e a far da cornice rimane lei, la chiesa, le guglie e le statue che fanno da parterre, anzi, forse da parcielo. Come se un’icona così forte del sacro servisse ad avvalorare ancor di più l’effimero della tecnologia. Come se il sacro dovesse accontentarsi di questo ruolo da cornice.

O come se le persone e il pubblico, equipaggiato di fotocamere come un tempo di corone del rosario, debba limitarsi semplicemente a considerare queste realtà delle “cornici”…

le metafore insegnano, le metafore cambiano: e le cose?

le metafore insegnano, le metafore cambiano: e le cose?

la tecnologia traina il mondo, lo plasma, gli fornisce un nuovo vocabolario. Gli fornisce parole e contenuti; spesso ne cambia i significati. Un tempo la ruota era quella dei conventi, dove si potevano abbandonare i bambini nati fuori dal matrimonio… oggi deve per forza muoversi e richiamare un motore…

Il linguaggio della fede prende dal quotidiano: ma chissà quante parole hanno subito processi e metamorfosi che ormai ci sfuggono. Così ne cogliamo il senso, o almeno una parte, staccondolo dal contesto in cui è creato. E cosa succede quando nuovi usi delle parole ne cambiano il significato?

Il linguaggio informatico è zeppo di questi termini e di questi processi che possono cambiare almeno i modi di dire:

conversione: conversione di un file, di un formato…

salvare: un documento, un’immagine, fare un backup

cancellare: un file, una cartella

recuperare: un documento…

cercaretrovare…:

vederevisualizzaremostrare

Santasorella

Santasorella

se non è tutto oro quello che luccica, questo cosa potrebbe essere?

Uno "spot" per quella Santa "Valorizzare la patrona dei ceramisti"

Dopo aver visto l’immagine e averla scambiata (in disordine:)

  • per il gestaccio dell’ombrello in salsa conventuale
  • per una parodia delle sindacaliste liguri
  • per uno sbaglio di cappello da parte del disegnatore

uno si dedica almeno per una manciata di secondi alla descrizione dell’immagine e al progetto legato a questa promozione. Stimolare le persone al ricordo e alla valorizzazione di una persona sicuramente speciale…. Speriamo che non faccia breccia solo l’idea originale e che l’attenzione si sposti dal mezzo al bersaglio.

dopo anni di collaborazione con Jesus…

dopo anni di collaborazione con Jesus…

Jesus – Una lunga collaborazione
Pubblicato il 20 marzo 2011

Da gennaio 2011 non collaboro più costantemente con la rivista Jesus. Dopo oltre 10 anni di pubblicazioni mi sembra anche ragionevole staccare un po’. Anche perché quella manciata di caratteri, rigorosamente sotto i 3000, che il buon capo-redattore Ferrò cercava sempre di strizzare e restringere, costavano un bel po’ di fatica. Proprio vero quello che diceva un famoso scrittore francese: “Ho scritto questo pezzoz così lungo perché non avevo abbastanza tempo per farlo più corto!”. Ci vuole proprio tempo. E non amando le cose raffazzonate o i contenuti rabberciati, spesso dovevo il mio intervento “costava”, in termini di tempo, molti sforzi.

A ben vedere può essere interessante sistemare, con un pizzico di calma, tutto il lavoro svolto in questi anni, fosse anche solo per sistemazione del materiale.

Trasformare le novità in trampolini di lancio
Pubblicato il 1 maggio 2011

Da un po’ di mesi ho smesso la collaborazione con Jesus, sulla quale ho tenuto la rubrica dedicata a Internet e il mondo della fede per … 14 anni, dal 1997. Epoche gelogiche, viste con l’ottica della rete. Mi sembrava anche saggio ‘staccare’. So che adesso la rubrica è stata affidata al gesuita Antonio Spadaro, che ha sicuramente le competenze adatte.

Così, proprio mentre in Vaticano si sta preparando il meeting dei bloggers cattolici, riprendo con meno vincoli di tempo e di destinazione, a fissare sui bit le idee e le notizie che mi interessano di più.

Che Twitter sia con voi

Che Twitter sia con voi

che Twitter sia con voi… • 5 maggio 2009

Neanche tanto tempo fa, entrando in chiesa si poteva incontrare un cartello, vi campeggiava un bel cellulare con la sbarra rossa del divieto: un segnale stradale che invitava a spegnerlo e non disturbare le celebrazioni. Richiamo tanto saggio quanto spesso dimenticato, con effetti grotteschi e spesso incivili, anche se oggi quando suona un cell in chiesa non è tanto la figuraccia di averlo dimenticato acceso, quanto il fatto di non essere capaci ad impostare il modo silenzioso e il vibrato…

Che sorpresa invece trovare un cartello con una bella tastiera o un portatile wireless e l’invito a “coraggio, usa anche tu Twitter per restare collegato con il Signore”.

Già, la chiesa ha da sempre utilizzato le innovazioni tecnologiche: vedi la stampa, che praticamente nasce per e con la diffusione della Bibbia e si muove di convento in convento (i primi esemplari di stampa alla Gutenberg li troviamo a Subiaco, nel convento benedettino!); perché meravigliarsi che anche oggi, in qualche chiesa, ci siano persone convinte che tutto, dal cuore al corpo ai vestiti al cellulare, possa entrare nell’esperienza religiosa?

Ammettiamolo, sarà difficile sentire nella predica domenicale un invito a mandare, via twitter, le proprie esperienze di fede, quelle brevi frasi, a metà tra i baci perugina e le frasi del Qoelet. Eppure…

in questa pagina viene presentate http://www.charlotteobserver.com/479/story/660881.html l’esperienza di una chiesa americana, una delle tante confessioni protestanti, dove si fa largo uso di tecnologia per comunicare e diffondere il vangelo.

Sui quotidiani Usa (ne parla anche il settimanale Time) viene definita una chiesa rock&roll e l’etichetta già contiene un chiaro giudizio; visitando il sito, tecnicamente agguerrito, di questa che si definisce la chiesa del prossimo livello (http://www.nextlevelchurch.org/) si corre un po’ il rischio di confonderla con la brochure di qualche ditta in cerca di posizionamento. E favorire l’uso di Twitter, inviando rapidi commenti agli amici con il cellulare, durante le prediche, ci lascia sicuramente perplessi. Qualche fedele però rileva che queste cose ormai le usiamo dappertutto, quindi perché non anche nella vita di fede?

E in effetti sono tante le opportunità per un uso creativo di questi micro-messaggi.

Quello che forse preoccupa è il moltiplicarsi di strumenti interessanti ma sempre meno facili da gstire. Abbiamo poco tempo: non possiamo dedicare 10 minuti a Msn, un po’ a Skype, chattare con Gtalk, sbirciare la bacheca di Facebook…

Per fortuna stanno nascendo anche strumenti che raccolgono tutti i nostri contatti in un unico centro comunicativo. Programmi come Nimbuzz, Fring,Coccinella (basta cercarli con Google per scaricare sul proprio PC la versione giusta) cercano di mettere un po’ di ordine in questo proliferare di contatti. Con un solo accesso (un nominativo e una password sola) si possono raggiungere tutti i propri contatti.

La koinè degli amici è salva.