Quanto tempo ci vuole?
“Ci vuole un anno perché le culture fioriscano,
tre anni perché si formi un albero,
ma cento anni per educare un popolo”
Sono le parole di un saggio cinese, Guan Zhong, di quasi 2500 anni fa. In giro la si sente declinata in molte versioni, ad esempio questa:
“Quando pianificate per un anno, piantate cereali.
Quando pianificate per dieci anni, piantate alberi.
Quando fate una pianificazione che deve durare una vita, formate ed educate le persone”.
e comunque, l’importante è seminare!
Sarà che l’influsso cinese sta esercitando la sua saggia influenza, ma da un po’ di traslochi sto prendendo l’abitudine, nelle nuove (o vecchie) case in cui vado a vivere, di prendere alcune piante giovani e piccole e di provare a crescere insieme, con calma. La prima pianta che ho “adottato” qui a Giugliano è questa piccola zamioculcas. Vuoi che sono piante poco esigenti e le persone distratte come me finiscono per trascurarle un po’, a dispetto dei buoni propositi, vuoi perché la loro presenza ti ricorda comunque che almeno una volta alla settimana un bicchiere di acqua lo si può prendere insieme… Le altre due piante che ho scelto per accompagnarmi in questo percorso? Una è ancora in formazione, perché sto aspettando che la talea dimostri vitalità e l ‘altra è un semplice spathyfillum. Se qualcuno gironzola per la scuola di Cesano o per la casa dei fratelli maristi potrà pensare che ci sia stata una invasione di queste piante. La piccola sfida è quella di acquistarne solo una e poi, senza fretta, procedere alla moltiplicazione… una pianta in più, soprattutto qui a Giugliano, è sempre una boccata di ossigeno migliore.