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Un giugno bollente, ma…

Un giugno bollente, ma…

Tutto sommato il mese di giugno ha rispettato il trend dello scorso anno, che era già notevolmente “caldo”; ho appena sistemato i dati della piccola stazione meteo, per fare un confronto con lo scorso anno.

Ma devo ammettere che rientrando in casa e aprendo il rubinetto dell’acqua fredda, fa sempre un certo effetto sentirla quasi … scottare! In questi giorni è normale avere una temperatura sui 35 e oltre…

Allora è meglio dare la parola ai numeri, noi umani abbiamo una memoria troppo emotiva e parziale; da quando si parla di cambio climatico ogni data è buona per collezionare sensazionalistici record.

Come si vede l’andamento è abbastanza simile; anzi, dovremmo quasi dire che in questo scampolo di primavera abbiamo avuto molta più pioggia dell’anno scorso. Ma staremo a vedere cosa ci riserberanno i prossimi mesi. Intanto ho aggiornato la tabella con i dati nella pagina dedicata alla stazione meteo di Via Enna 39 (che tutto sommato sta funzionando in modo molto regolare!)

Guardando queste pagine mi sono poi accorto che negli ultimi giorni le cose da fare, su altri fronti, sono state numerose e quindi… poco tempo per dedicare tempo ai passatempi.

In concreto abbiamo iniziato il campo estivo del Ciao, siamo ormai alla terza edizione, con una nuova location che mi ha richiesto un po’ di tempo per mettere insieme gli … stakeholder, cioé i dirigenti dell’ASD Siracusa e l’assessore allo Sport. Ma a quanto pare è andata. Lo spazio è un po’ tanto soleggiato, ma con un cambio di orario e molta flessibilità, si può fare. Altre info, ovviamente, sul sito del Ciao.

E nonostante la stagione estiva, siamo ancora in alto mare per alcune attività legate ai progetti dei quali siamo partner. Si tratta della rendicontazione e questa fase è sempre piuttosto ostica. Tra contratti, estratti conto da ricercare, documentazione da preparare e piccole magie per far quadrare il tutto, serve davvero molto tempo.

Un altro passatempo che si è aggiunto, un po’ inaspettatto, è la piccola mano che riesco a dare a Massimo, per rendere più funzionale la comunicazione alle famiglie della nuova scuola che i Fratelli Maristi dal prossimo anno dovranno dirigere. Si tratta del Pio XII di Roma (zona Centocelle-Casilina) e rimaneggiare un po’ un sito web è sempre uno hobby… interessante, anche se comporta la sua dose di grattacapi e di arzigogoli software. Per il momento ho cambiato solo 3 righe, ma quanto basta per… rendere immediata la percezione di un piccolo cambio. Ma da questa settimana… inizia il lavoro serio :-). Sto quasi pensando di invitare Massimo qualche giorno qui a Siracusa, per discutere di editing e restyling a bordo mare…

E poi io continuo a dire che sono qui a Siracusa… praticamente in vacanza!

Ci eravamo quasi illusi…

Ci eravamo quasi illusi…

Ritorno ancore sul tema della spazzatura (sigh, lo so che non è molto elegante, ma a giorni potrebbero partire le iscrizioni per un monnezza-slalom da effettuare col monopattino per le vie della Borgata, meglio giocare d’anticipo…).

Pochi giorni fa, esattamente il 20, ero tutto contento che finalmente davanti al nostro centro era “scomparso” il cumulo di spazzatura che vi sostava tranquillamente dal 1° giugno. Meno male…

Ma girando l’angolo e tornando a casa (si tratta di quasi 50 mt. a piedi), mi toccava contemplare nuovamente il nostro personale cumulo di spazzatura condominiale. Anche lei bellamente adagiata dal 1° giugno… e ormai siamo al 22; mi tocca semplicemente cambiare prospettiva e vedere fino a quando questa situazione continuerà. Per il momento raccolgo le foto di questo ben poco lusinghiero spettacolo quotidiano…

Intanto sul sito della Teka l’ultimo messaggio risale ancora al 9 giugno, senza altre aggiunte.

Invece sulle pagine del Comune di Siracusa, nessuna nuova (però una bella notizia c’è, stanno aumentando le “casette dell’acqua” che portano ad un discreto risparmio di bottiglie di plastica… e una delle prossime sarà nel nostro quartiere della Borgata, che potrà sicuramente sfruttare bene questa opportunità!)

Parabola felina…

Parabola felina…

Qui gatta ci cova! Non sono un fedele devoto dei palinsesti Rai e non seguo nemmeno con blanda frequenza le trasmissioni di Insinna. Ma quando mi capita di associare il suo nome o il suo volto a qualcosa, sicuramente il link si conferma ad una qualche trasmissione televisiva. Aver trovato in giro un suo libriccino, un piccolo testo, mi ha incuriosito e ho provato a leggerlo…

Lettura gradevole quella de Il gatto del Papa, semplice e senza impegni, un testo anche breve, il che aiuta a circoscrivere l’impegno e poi a conservare la memoria. Si definisce come una favola, di quei testi cioè dove gli animali parlano e rispecchiano con evidenza alcune caratteristiche di noi umani. Ma qui ci sono anche persone in carne e ossa, un vecchio papa di bianco vestivo, un camerlengo fin troppo preoccupato… ma ormai anche i generi letterari sono molto liquidi e serve a poco incasellarli in precise geometrie.

A fine lettura rimane un senso gradevole ma incompiuto, qualche spunto interessante ma un finale che viene taciuto proprio dove poteva iniziare, invece, la storia vera.

Abbiamo questo papa anziano, che può fare benissimo riferimento sia a Giovanni Paolo II che a papa Francesco; ormai di acciacchi ne ha da riempire diverse cartelle cliniche anche l’attuale.

E poi inizia a comparire questo gatto nero, garbato ma insistente, che sfidando gli abbinamenti scaramantici è tutt’altro che una presenza malefica o combinaguai. Diciamo che è più un grillo parlante che stuzzica il pontefice a riprendere la barca e andare al largo.

Senza spoilerare più del necessario, i dialoghi tra il papa e il gatto sono attualizzazioni abbastanza concrete di quanto già conosciamo di questi papi, della loro capacità di entrare in contatto con le persone in modo informale e diretto, niente di inedito. Resta evidente l’invito a scrollarsi di dosso alcuni comportamenti paludati e istituzionali, una certa ansia francescana a vedere la realtà con gli occhi della gente, in particolare dei più sfortunati, per rinfrescare il messaggio del vangelo.

E il finale poi si spalanca su nuove possibili avventure, un po’ ingenue, ovviamente, come però una favola può facilmente evocare.

Peccato che di solito i gatti che incontro io, che ho accarezzato, inseguito, coccolato, fotografato… non siano mai stati così loquaci. Cosa mi sono perso…?

…e il naufragar…

…e il naufragar…

19 giugno: domenica mattina, finalmente, passando davanti alla nostra sede, scopro che il problema è stato risolto. Non c’è più nessuna traccia della montagnola di spazzatura che ha passato allegramente le vacanze da noi, dal 1° giugno fino alla notte tra il 18 e il 19 giugno. Era ora…
Peccato che la situazione nelle vie adiacenti sia ancora tragica e disarmante. A voler pensar male si potrebbe quasi credere che il problema, più che risolto, sia stato semplicemente “spostato” e anche di poco… nemmeno 50 metri.

Ok, pane al pane. Sono ormai 2 settimane che siamo letteralmente in ostaggio e circondati. Dalla spazzatura, per intenderci. Dove? Qui in Via Piave, a un francobollo di distanza dalle Poste.

Sul sito del Comune di Siracusa, erano comparsi alcuni avvisi, a inizio giugno, che invitavano a non conferire la spazzatura indifferenziata per una serie di motivi (purtroppo l’avviso non è più visibile, quindi… difficile spiegare quali fossero i motivi!); in compenso, sul sito della società che gestisce la raccolta della spazzatura locale, la Tekra, è comparso un nuovo avviso, datato 9 giugno, che invita a non esporre la frazione dell’indifferenziata, a causa di problemi legati al sito di conferimento di Lentini

Insomma, posso immaginare gli atavici problemi ecc. ecc. apprezzo anche le dirette FB del Sindaco di Siracusa (anche se penso sia più autorevole che il canale di un sindaco sia ospitato sul sito istituzionale, non sui social di Meta) e l’accorato invito a svolgere correttamente la differenziata.

Ho impiegato quasi un mese a saldare la Tari utilizzando la piattaforma del Comune e inviando ben 5 messaggi per chiedere chiarimenti. So che la nostra “cara” città è nella top-ten delle località con la Tari più elevata d’Italia (eppure Palermo risulta essere una delle meno care, non si tratta quindi di un generico “Sicilia tutta”). Sarebbe logico aspettarsi delle risposte almeno proporzionali ai costi.

Sarebbe forse più utile un lavoro educativo per iniziare non tanto a differenziare di più, ma a sprecare di meno, produrre meno rifiuti, ridurre alla fonte gli imballaggi, attivare meccanismi di riconsegna di alcuni “rifiuti” direttamente presso i centri commerciali dove si effettuano solitamente le compere… Altrimenti il problema viene solo dilazionato e spostato nel tempo.

Mi dispiace solo che questo spettacolo, in questi giorni, sia stato visto e inflitto a tanti dei nostri amici: una regista di Catania, una classe di universitari del Maryland, numerosi alunni del CPIA, i corsisti della Dante (hanno gli esami proprio il giorno 15), 2 ricercatrici USA sul tema dei migranti, numerosi alunni e famiglie della Borgata, vari utenti del centro CIAO (e delle Poste di via Piave…). Purtroppo questi panorami e questi scorci da Siracusa saranno quanto mai significativi.
Nelle foto ho inserito anche in bella evidenza la data, e temo di dover aggiornare il post anche nei prossimi giorni, mi dispiace solo di non aver iniziato la rassegna fotografica con il giorno 1 giugno; forse speravo che … la cosa si risolvesse in fretta. Ma ormai siamo a quasi 3 settimane di assedio.

Speriamo che arrivino i nostri!

Passeggiando a suon di natura

Passeggiando a suon di natura

Sabato 28, con un finale di maggio ormai camuffato da piena estate, mi sono ritrovato con tante altre persone a fare quattro passi lungo i sentieri della Pillirina. Dopo averla esplorata varie volte per mio conto, un po’ a piedi e un po’ in bici, vedere che qualcosa si muove sul versante della destinazione a riserva o parco di questa zona praticamente ancora intatta del nostro territorio, non può che far piacere. Girando per altre zone del Siracusano fa abbastanza tristezza osservare l’incuria, il cemento che avanza senza nessun ordine e grazia, le modalità “fai da te” imperanti senza un minimo di progettazione. Sapere che invece esiste anche una voglia diversa di valorizzare la natura, l’ambiente e la relazione che possiamo instaurare con questa realtà, è sicuramente positivo.

Mi aveva passato l’informazione Natalia, e non è stata una sorpresa trovare subito numerosi altri amici, di Accoglierete, dell’Arci, di altre realtà, degli scout (gli Assoraider che operano nella piazza di s.Lucia), tante altre sigle e associazioni, da Legambiente alla Natura Sicula, persino il gruppo Missio ad Gentes della diocesi, insomma, un variegato mondo di persone che hanno a cuore una natura meno funzionale e più autonoma.

Ovviamente ci sono andato in bici, ben sapendo che l’appuntamento non era proprio dietro l’angolo: 12 km per giungere alla conclusione della strada che termina in una sorta di piazzale-parcheggio. Era già un fermento di persone e gruppi, persino in bici (ma quelli erano professionisti della MTB, sui sentieri della Pillirina in bici proprio non me la sento di sfidare le rocce aguzze…), cani al guinzaglio, padroni felici… il mitico Erlend Øye che spiccava tra un saluto e l’altro.

Appena ci si è messi in moto ci si è subito resi conto della quantità di gente. Un migliaio, diranno nei giorni seguenti le tante testate che hanno seguito l’evento; forse un numero un po’ azzardato, ma sicuramente eravamo in tanti. Persino difficile ascoltare chiaramente le parole pronunciate a inizio percorso, per dare un senso alla marcia. Il referente di Lega Ambiente ha tracciato un po’ la storia degli eventi che stanno ancora segnando le difficili tappe di questo possibile e auspicabile parco. Sicuramente i tempi, l’attenzione per l’ambiente e una accresciuta consapevolezza della sostenibilità ambientale, in tutti i sensi, potranno finalmente avere la meglio.

Per questo abbiamo semplicemente ascoltato e poi continuato il percorso. Quasi in modo inaspettato, alla prima tappa, con lo sfondo delle scogliere selvagge e delle caverne scavate dal mare, Erlend ha sfoderato il suo ukulele e con il suo amico ha iniziato il suo concerto itinerante, assicurando che lungo il percorso ci sarebbero stati altri momenti musicali. Fosse anche solo per questo valeva la pena essere lì. Gli ho persino chiesto quando sarà la volta di un concerto dei suoi qui a Siracusa. Ma la risposta che mi è parso di cogliere era …che quello poteva considerarsi il suo miglior concerto e che per i gusti di Siracusa la sua musica forse era poco adatta. O poco richiesta? Eppure vive qui ormai da tempo, parla un fluente italiano e dalla sua iniziativa è evidente l’affetto che nutre per queste zone (voleva mettere sul piatto 1 milione di € per poter consentire alle persone l’accesso alle zone della Pillirina ancora contese e di proprietà privata…).

Forse il problema è proprio questo, come spesso capita: sono proprio gli “stranieri”, chi viene da altre zone ad apprezzare il bello e l’unico che in Siracusa è così diffuso e, purtroppo, ancora poco valorizzato.

Ma a forza di insistere, qualcosa sta cambiando…

E queste sono le immagini della passeggiata, con qualche video degli inserti musicali di Erlend