Ci eravamo quasi illusi…

Ci eravamo quasi illusi…

Ritorno ancore sul tema della spazzatura (sigh, lo so che non è molto elegante, ma a giorni potrebbero partire le iscrizioni per un monnezza-slalom da effettuare col monopattino per le vie della Borgata, meglio giocare d’anticipo…).

Pochi giorni fa, esattamente il 20, ero tutto contento che finalmente davanti al nostro centro era “scomparso” il cumulo di spazzatura che vi sostava tranquillamente dal 1° giugno. Meno male…

Ma girando l’angolo e tornando a casa (si tratta di quasi 50 mt. a piedi), mi toccava contemplare nuovamente il nostro personale cumulo di spazzatura condominiale. Anche lei bellamente adagiata dal 1° giugno… e ormai siamo al 22; mi tocca semplicemente cambiare prospettiva e vedere fino a quando questa situazione continuerà. Per il momento raccolgo le foto di questo ben poco lusinghiero spettacolo quotidiano…

Intanto sul sito della Teka l’ultimo messaggio risale ancora al 9 giugno, senza altre aggiunte.

Invece sulle pagine del Comune di Siracusa, nessuna nuova (però una bella notizia c’è, stanno aumentando le “casette dell’acqua” che portano ad un discreto risparmio di bottiglie di plastica… e una delle prossime sarà nel nostro quartiere della Borgata, che potrà sicuramente sfruttare bene questa opportunità!)

Parabola felina…

Parabola felina…

Qui gatta ci cova! Non sono un fedele devoto dei palinsesti Rai e non seguo nemmeno con blanda frequenza le trasmissioni di Insinna. Ma quando mi capita di associare il suo nome o il suo volto a qualcosa, sicuramente il link si conferma ad una qualche trasmissione televisiva. Aver trovato in giro un suo libriccino, un piccolo testo, mi ha incuriosito e ho provato a leggerlo…

Lettura gradevole quella de Il gatto del Papa, semplice e senza impegni, un testo anche breve, il che aiuta a circoscrivere l’impegno e poi a conservare la memoria. Si definisce come una favola, di quei testi cioè dove gli animali parlano e rispecchiano con evidenza alcune caratteristiche di noi umani. Ma qui ci sono anche persone in carne e ossa, un vecchio papa di bianco vestivo, un camerlengo fin troppo preoccupato… ma ormai anche i generi letterari sono molto liquidi e serve a poco incasellarli in precise geometrie.

A fine lettura rimane un senso gradevole ma incompiuto, qualche spunto interessante ma un finale che viene taciuto proprio dove poteva iniziare, invece, la storia vera.

Abbiamo questo papa anziano, che può fare benissimo riferimento sia a Giovanni Paolo II che a papa Francesco; ormai di acciacchi ne ha da riempire diverse cartelle cliniche anche l’attuale.

E poi inizia a comparire questo gatto nero, garbato ma insistente, che sfidando gli abbinamenti scaramantici è tutt’altro che una presenza malefica o combinaguai. Diciamo che è più un grillo parlante che stuzzica il pontefice a riprendere la barca e andare al largo.

Senza spoilerare più del necessario, i dialoghi tra il papa e il gatto sono attualizzazioni abbastanza concrete di quanto già conosciamo di questi papi, della loro capacità di entrare in contatto con le persone in modo informale e diretto, niente di inedito. Resta evidente l’invito a scrollarsi di dosso alcuni comportamenti paludati e istituzionali, una certa ansia francescana a vedere la realtà con gli occhi della gente, in particolare dei più sfortunati, per rinfrescare il messaggio del vangelo.

E il finale poi si spalanca su nuove possibili avventure, un po’ ingenue, ovviamente, come però una favola può facilmente evocare.

Peccato che di solito i gatti che incontro io, che ho accarezzato, inseguito, coccolato, fotografato… non siano mai stati così loquaci. Cosa mi sono perso…?

…e il naufragar…

…e il naufragar…

19 giugno: domenica mattina, finalmente, passando davanti alla nostra sede, scopro che il problema è stato risolto. Non c’è più nessuna traccia della montagnola di spazzatura che ha passato allegramente le vacanze da noi, dal 1° giugno fino alla notte tra il 18 e il 19 giugno. Era ora…
Peccato che la situazione nelle vie adiacenti sia ancora tragica e disarmante. A voler pensar male si potrebbe quasi credere che il problema, più che risolto, sia stato semplicemente “spostato” e anche di poco… nemmeno 50 metri.

Ok, pane al pane. Sono ormai 2 settimane che siamo letteralmente in ostaggio e circondati. Dalla spazzatura, per intenderci. Dove? Qui in Via Piave, a un francobollo di distanza dalle Poste.

Sul sito del Comune di Siracusa, erano comparsi alcuni avvisi, a inizio giugno, che invitavano a non conferire la spazzatura indifferenziata per una serie di motivi (purtroppo l’avviso non è più visibile, quindi… difficile spiegare quali fossero i motivi!); in compenso, sul sito della società che gestisce la raccolta della spazzatura locale, la Tekra, è comparso un nuovo avviso, datato 9 giugno, che invita a non esporre la frazione dell’indifferenziata, a causa di problemi legati al sito di conferimento di Lentini

Insomma, posso immaginare gli atavici problemi ecc. ecc. apprezzo anche le dirette FB del Sindaco di Siracusa (anche se penso sia più autorevole che il canale di un sindaco sia ospitato sul sito istituzionale, non sui social di Meta) e l’accorato invito a svolgere correttamente la differenziata.

Ho impiegato quasi un mese a saldare la Tari utilizzando la piattaforma del Comune e inviando ben 5 messaggi per chiedere chiarimenti. So che la nostra “cara” città è nella top-ten delle località con la Tari più elevata d’Italia (eppure Palermo risulta essere una delle meno care, non si tratta quindi di un generico “Sicilia tutta”). Sarebbe logico aspettarsi delle risposte almeno proporzionali ai costi.

Sarebbe forse più utile un lavoro educativo per iniziare non tanto a differenziare di più, ma a sprecare di meno, produrre meno rifiuti, ridurre alla fonte gli imballaggi, attivare meccanismi di riconsegna di alcuni “rifiuti” direttamente presso i centri commerciali dove si effettuano solitamente le compere… Altrimenti il problema viene solo dilazionato e spostato nel tempo.

Mi dispiace solo che questo spettacolo, in questi giorni, sia stato visto e inflitto a tanti dei nostri amici: una regista di Catania, una classe di universitari del Maryland, numerosi alunni del CPIA, i corsisti della Dante (hanno gli esami proprio il giorno 15), 2 ricercatrici USA sul tema dei migranti, numerosi alunni e famiglie della Borgata, vari utenti del centro CIAO (e delle Poste di via Piave…). Purtroppo questi panorami e questi scorci da Siracusa saranno quanto mai significativi.
Nelle foto ho inserito anche in bella evidenza la data, e temo di dover aggiornare il post anche nei prossimi giorni, mi dispiace solo di non aver iniziato la rassegna fotografica con il giorno 1 giugno; forse speravo che … la cosa si risolvesse in fretta. Ma ormai siamo a quasi 3 settimane di assedio.

Speriamo che arrivino i nostri!

Passeggiando a suon di natura

Passeggiando a suon di natura

Sabato 28, con un finale di maggio ormai camuffato da piena estate, mi sono ritrovato con tante altre persone a fare quattro passi lungo i sentieri della Pillirina. Dopo averla esplorata varie volte per mio conto, un po’ a piedi e un po’ in bici, vedere che qualcosa si muove sul versante della destinazione a riserva o parco di questa zona praticamente ancora intatta del nostro territorio, non può che far piacere. Girando per altre zone del Siracusano fa abbastanza tristezza osservare l’incuria, il cemento che avanza senza nessun ordine e grazia, le modalità “fai da te” imperanti senza un minimo di progettazione. Sapere che invece esiste anche una voglia diversa di valorizzare la natura, l’ambiente e la relazione che possiamo instaurare con questa realtà, è sicuramente positivo.

Mi aveva passato l’informazione Natalia, e non è stata una sorpresa trovare subito numerosi altri amici, di Accoglierete, dell’Arci, di altre realtà, degli scout (gli Assoraider che operano nella piazza di s.Lucia), tante altre sigle e associazioni, da Legambiente alla Natura Sicula, persino il gruppo Missio ad Gentes della diocesi, insomma, un variegato mondo di persone che hanno a cuore una natura meno funzionale e più autonoma.

Ovviamente ci sono andato in bici, ben sapendo che l’appuntamento non era proprio dietro l’angolo: 12 km per giungere alla conclusione della strada che termina in una sorta di piazzale-parcheggio. Era già un fermento di persone e gruppi, persino in bici (ma quelli erano professionisti della MTB, sui sentieri della Pillirina in bici proprio non me la sento di sfidare le rocce aguzze…), cani al guinzaglio, padroni felici… il mitico Erlend Øye che spiccava tra un saluto e l’altro.

Appena ci si è messi in moto ci si è subito resi conto della quantità di gente. Un migliaio, diranno nei giorni seguenti le tante testate che hanno seguito l’evento; forse un numero un po’ azzardato, ma sicuramente eravamo in tanti. Persino difficile ascoltare chiaramente le parole pronunciate a inizio percorso, per dare un senso alla marcia. Il referente di Lega Ambiente ha tracciato un po’ la storia degli eventi che stanno ancora segnando le difficili tappe di questo possibile e auspicabile parco. Sicuramente i tempi, l’attenzione per l’ambiente e una accresciuta consapevolezza della sostenibilità ambientale, in tutti i sensi, potranno finalmente avere la meglio.

Per questo abbiamo semplicemente ascoltato e poi continuato il percorso. Quasi in modo inaspettato, alla prima tappa, con lo sfondo delle scogliere selvagge e delle caverne scavate dal mare, Erlend ha sfoderato il suo ukulele e con il suo amico ha iniziato il suo concerto itinerante, assicurando che lungo il percorso ci sarebbero stati altri momenti musicali. Fosse anche solo per questo valeva la pena essere lì. Gli ho persino chiesto quando sarà la volta di un concerto dei suoi qui a Siracusa. Ma la risposta che mi è parso di cogliere era …che quello poteva considerarsi il suo miglior concerto e che per i gusti di Siracusa la sua musica forse era poco adatta. O poco richiesta? Eppure vive qui ormai da tempo, parla un fluente italiano e dalla sua iniziativa è evidente l’affetto che nutre per queste zone (voleva mettere sul piatto 1 milione di € per poter consentire alle persone l’accesso alle zone della Pillirina ancora contese e di proprietà privata…).

Forse il problema è proprio questo, come spesso capita: sono proprio gli “stranieri”, chi viene da altre zone ad apprezzare il bello e l’unico che in Siracusa è così diffuso e, purtroppo, ancora poco valorizzato.

Ma a forza di insistere, qualcosa sta cambiando…

E queste sono le immagini della passeggiata, con qualche video degli inserti musicali di Erlend

Lavori in corso… in via Piave

Lavori in corso… in via Piave

in questa pagina verranno inserite, man mano e in ordine cronologico, le diverse informazioni e comunicazioni relative ai lavori che si stanno svolgendo. L’ultimo intervento è del 22/6/22, guardate quindi … in fondo!

Sono ormai alcuni mesi che la “nostra” via Piave, il centro della Borgata, è sottosopra per i lavori di rifacimento dei marciapiedi. Lavoro annunciato e realizzato con una discreta solerzia. Tra qualche giorno inizieranno a togliere le vecchie mattonelle anche davanti al centro CIAO (e alle Poste) e toccheremo con mano il disagio di passerelle, cantieri, polvere e cemento. Ma il risultato finale si spera sia un deciso miglioramento della viabilità e della qualità della strada. O per lo meno dei marciapiedi, visto che un po’ di parcheggi resteranno e quindi cambierà ben poco.

L’unico dubbio che mi sarebbe piaciuto affrontare con chi sta dirigendo i lavori riguarda le scelte “strategiche” e urbanistiche per consentire a tutti una migliore mobilità. Mi riferisco soprattutto a chi si muove con fatica, chi ha necessità di spingere una carrozzina con bambini a bordo, qualche anziano “motorizzato”, la necessaria attenzione a chi ha mobilità ridotta… Mi sembrava che l’attenzione a queste fasce dovrebbe essere una delle priorità quando si ripensa la vita in città. E ritengo che ogni cittadino debba e possa collaborare per possibili miglioramenti. Ok, procediamo.

La soluzione scelta per favorire l’accesso ai marciapiedi non mi sembra però proprio geniale. La Borgata non è certamente un modello di urbanistica, ma nelle strade adiacenti a Via Piave la soluzione adottata, semplicissima, per favorire l’accesso e la mobilità, è sicuramente più valida.

Ad ogni incrocio o intersezione con un’altra strada, la parte finale del marciapiede è ribassata fino al piano stradale e l’accesso è lineare, semplice e immediato. Chi attraversa non incontra nessun dislivello, percorre il tratto più breve e comodo, non incontra nessun problema e tecnicamente mi sembra che il lavoro richiesto per questa soluzione sia decisamente ridotto.

La nuova impostazione, invece non credo che sia ispirata al “rasoio di Occam”, cioè all’implementazione del minimo sforzo per ottenere il miglior risultato. Sembra invece ben più macchinosa. Agli incroci con ogni strada (e sono almeno una decina per ogni lato, le intersezioni per tutta la lunghezza di via Piave, il bordo tondeggiante dei marciapiedi rimane una barriera evidente; è stato invece realizzato una sorta di scivolo laterale posizionato però non sull’incrocio stesso, ma dopo alcuni metri dall’intersezione.

Nella foto si coglie abbastanza la dislocazione degli spazi e degli accessi, ma i colori simili di asfalto, pietra e cordolo impediscono una visione più evidente. Questa soluzione è ripetuta ad ogni incrocio, quindi chi dovrà attraversare, o anche solo percorrere tutta la via, non avrà vita facile, non si capisce bene infatti che strada potrà o dovrà percorrere. In pratica chi ha una carrozzina dovrà dribblare con un lungo tratto di percorso sulla strada asfaltata, facendo attenzione ovviamente alle macchine (via Piave è a senso unico in discesa) per poi riguadagnare il marciapiede dopo svariati metri (almeno 15!). Mi sembra davvero una soluzione complicata, fastidiosa e pericolosa, soprattutto confrontandola con la precedente, vecchia ma … semplicissima.

Sicuramente a fine lavori verranno dipinte le strisce zebrate davanti ad ogni “scivolo”, ma il problema rimane, aggravato poi dalla onnipresente presenza di auto parcheggiate.

Non riesco quindi a comprendere la “mens” che ha portato a individuare questa soluzione. Spero che tale idea sia stata discussa anche con qualche rappresentante del quartiere (anche se in giro e sul sito del Comune di Siracusa non ho mai visto comunicazioni al riguardo) e per questo ho inoltrato questa riflessione, da semplice cittadino, allo Sportello del Comune di Siracusa, per inoltrarlo a chi di dovere.

I lavori sono tuttora in corso e forse qualche miglioria si potrebbe ancora fare, anche perché la soluzione adottata cozza un po’ con le abitudini classiche del quartiere. Da norma stradale non si potrebbe parcheggiare a meno di 5 metri da una curva (Art. 158 del codice stradale) e probabilmente questo nuovo accesso tiene in considerazione la norma. Peccato che di solito nella Borgata questa non sia una regola molto praticata, visto che le macchine spuntano un po’ da ogni parte e temo che la situazione, a lavori finiti, sarà ben poco diversa da quella che già adesso si sta verificando, nelle zone in cui i lavori sono appena conclusi… con macchine che ostruiscono tranquillamente questi accessi. Speriamo che dopo le auto a guida autonoma spuntino presto le carrozzine a decollo verticale per … risolvere questo problema

E visto che siamo in fase di lavori, uno sforzo in più per rendere più accessibili e sicuri i marciapiedi, spostando ad esempio i nuovi pali per la luce in posizione meno centrale rispetto al marciapiedi, forse si poteva ipotizzare, anche perché in alcuni incroci sono veramente un inciampo e un fastidio poco pratico, non solo per chi ha mobilità ridotta, ma anche per i semplici passanti.

Nelle semplici foto di questa galleria è possibile apprezzare (!) l’impiccio causato da questi pali; uno si chiede se una collocazione sui muri delle case, come spesso avviene (in tutta la borgata le luci sono solitamente ancorate a cavi attaccati alle case, posizionate quindi in mezzo alla strada, ad altezza adeguata). Dimenticavo: in via Piave, attualmente, le luci sono proprio collegate mediante cavi posizionati sulle abitazioni, in pratica basterebbe sostituire i “corpi illuminanti” e non ci sarebbe bisogno di altro. Forse era troppo semplice?

Vediamo se arriva qualche risposta chiarificatrice…

23/05/22 – Per la cronaca: ho inviato questa pagina all’indirizzo del Comune che dovrebbe raccogliere le segnalazioni varie dei cittadini: sportellocittadino@comune.siracusa.it. Il giorno dopo mi hanno comunicato di aver inoltrato questa segnalazione all’ufficio competente (Gentile utente abbiamo inoltrato la sua richiesta all’ufficio reti.infrastrutture.1@comune.siracusa.it:).
Poi, su segnalazione di un’amica architetto, ho inoltrato lo stesso messaggio a diversi altri:
sarebbe necessario mandare un comunicato formale al Dirigente del settore Opere Pubbliche del Comune di Siracusa: Arch. Brex, a quello del Settore Mobilità e trasporti: Arch. Giuseppe Amato, a quello delle Politiche Sociali: Dott.ssa Adriana Butera ed infine al Comandante della Polizia Municipale: Dott. Enzo Miccoli.
Anche perché, mi segnalava questo architetto: “Bisogna assolutamente indignarsi per tali scorrette realizzazioni dei lavori. Le rampe si fanno ASSOLUTAMENTE sugli incroci e non a qualche metro oltre gli stessi.”


Ecco le novità del 24/05/22 – è giunta una lettera da parte del Comune di SR, che riporto integralmente

Buongiorno,
in risposta quanto evidenzito dalla S.V. con la mail del 23/05/2022 e ricevuta dallo scrivente in data odierna, si evidenzia che gli attraversamenti pedonali in fase di realizzazione nell’area di via Piave, previsti dal progetto di riqualifcazione urbana, si stanno realizzando tenedo conto della normativa attualmente in vigore.
Infatti l’intervento è in linea con quanto stabilita dal D.Lgs. 285/92 “Nuovo Codice della Strada” e dal D.P.R. n. 495/92 “Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada” (art. 145).
Infatti la norma prescrive che “………In presenza del segnale fermarsi e dare precedenza l’attraversamento pedonale, se esiste, deve essere tracciato a monte della linea di arresto, lasciando uno spazio libero di almeno 5 m;……”
Per una migliore lettura della norma si allega lo schema degli attaversamenti pedonali che ACI ha inserito all’interno delle linee guida pubblicate già nel 2011.
Si evidenzia inoltre che con l’intervento in fase di esecuzione, si stanno realizzando gli attraversamenti pedonali, attualmente mancanti, sulle traverse ortogonali a via Piave e si stanno implementando quelli sulla stessa arteria principali munendoli di regolare scivolo per agevolare il passaggio di carrozzine e passeggini.
Si rimane comunque a disposizione per eventuali ed ulteriori chiarimenti in merito.
Cordialmente – Il Resp. Unico del Procedimento – Nunzio Marino

In risposta alla quaestio, allego uno schema realizzativo degli attraversamenti pedonali come da codice della strada e linee guida ACI. Si specifica che abbiamo preferito attenerci a tali indicazioni proprio per facilitare gli attaversamenti in sicurezza in particolar modo ai diversamente abili.

Ho inserito per documentazione i file che sono stati inviati dal Comune; ma per quanto riguarda la risposta, credo che la domanda di fondo sia stata un po’ elusa. Chiedevo semplicemente perché non è stata scelta la soluzione ben più semplice e già adottata nelle vie limitrofe, che prevedeva meno interventi, accesso più breve e lineare? Resto ancora in attesa dei prossimi sviluppi; idem per la questione delle luci…


A dire il vero una risposta alla mia semplice domanda è arrivata, eccola:

Buongiorno, come ha potuto constatare dalla mail che le ho inviato in precedenza, la soluzione proposta da Lei non è in linea con quanto dispone la norma attualmente in vigore. Un nuovo intervento, come quello che stiamo pertanto avanti su via Piave, non può prescindere dal rispetto della normativa.
Cordialità, Nunzio Marino (inviata il ven 27 mag, alle 08:37 )

Parlando con alcuni amici per chiarire sempre meglio la natura di questo intervento (penso che proprio nella prima settimana di giugno i lavori riguarderanno l’ufficio delle Poste e quindi anche il nostro centro CIAO, forse avremo modo di sentire anche chi interviene e dirige i lavori sul posto…) ci siamo soffermati su questi aspetti.

Dal piano regolatore del Comune di Siracusa si evince che via Piave è definita “Strada Locale” neppure “Strada di Quartiere” che è di livello superiore, per quanto viabilità e possibile traffico veicolare…
Sappiamo poi che oltre alle normative, va rispettato anche il PIANO GENERALE DEL TRAFFICO URBANO (PGTU) e il PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE (PUMS) della città (di cui ho intanto recuperato il Regolamento)


Questi documenti sono stati aggiornati dal Comune e successivamente adottati nel 2019 (è possibile verificare tutta la documentazione a questo il link.
In questi piani è interessante notare che via Piave è definita come “Strada Locale” neppure “Strada di Quartiere” che è di livello superiore… Forse in quest’ottica sarebbe sensato privilegiare le soluzioni più adatte alla vita locale del pedone, piuttosto che le soluzioni legate al transito delle macchine.

Noto tra le altre cose, che via Piave è interessata anche a forme di mobilità lenta (Programma sperimentale Piedibus (Progetto Siracusa City Green), come si può constatare dalla cartina 77 di p. 94 del PGTU-PUMS, e mi chiedo cosa dovranno fare gli scolari che si dirigono o tornano dalla scuola di s.Lucia, a poca distanza da V. Piave: seguire il nuovo itinerario a zig-zag o continuare imperterriti a privilegiare il percorso più semplice e più rapido?

Io continuo a pensare alla nostra cara Amine che viene quasi ogni giorno a trovarci, spingendo la carrozzina con il suo piccolino e tenendo per mano l’altro bambino che ormai trotta disinvolto. Me la vedo a doversi esibire in una serie di slalom piuttosto articolati per dover seguire il futuro itinerario “in sicurezza”. E continuo a nutrire qualche dubbio su questo percorso che tanto sicuro e lineare proprio non mi sembra.

15/06: i lavori sono in questi giorni proprio sul tratto del nostro Centro CIAO. Confabulando con gli operai ho provato a chiedere qualche lume. Interessante far notare che stanno inserendo i pali della luce un po’ troppo al centro, rispetto al marciapiede (“Cosa volete, noi eseguiamo il progetto”), anzi, uno dei lavoratori, facendogli notare che sulla strada ci sono già le luci, in discreta quantità, mi risponde “non ci avevo fatto caso…”. La risposta più interessante, fornita dal capocantiere, al quale mi sono rivolto proprio per segnalare questa soluzione delle rampe di accesso a mio avviso ben poco funzionali, mi ha illuminato con questa risposta: “Sono per evitare la risalita dell’acqua sul marciapiede quando ci sono precipitazioni…”. Non oso commentare!

22/06: I lavori vanno avanti, proprio oggi ho incontrato la sig.ra Di Gregorio, delegata di quartiere, per farle presente questa situazione; ha osservato con attenzione e interesse e si è subito attivata per sentire anche lei le persone che possono offrire chiarimenti. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni (pensa di chiedere un sopralluogo con gli addetti ai lavori).

Intanto ecco il link alla pagina del Comune dove si possono trovare
tutti i documenti relativi alla Riqualificazione di Via Piave.
Unica raccomandazione, siccome hanno salvato i file con una estensione poco pratica (pm7, un formato protetto che si usa con la firma digitale), per poterli visualizzare occorre rinominare il file, eliminando proprio questa estensione e lasciando solo quella giusta, .pdf)