Come saremo e forse siamo già
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Ogni tanto mi prendo lo sfizio di un libro per sognare, per conoscere meglio e approfondire questo nostro mondo accelerato. Uno pensa di conoscere “abbastanza” le cose, ma appena sposti qualche sottile strato di cose apparentemente semplici, si inizia a penetrare in mondi spesso sconosciuti, sgargianti e sorprendenti.
Mi piace ricordare quel luglio del 1969, con i miei pochi anni e le poche conoscenze che si condividevano, eravamo tutti appollaiati sui banconi di quel salone; eravamo in montagna, ad Entracque, le antenne della tv erano ancora rare in quel paesino. I nostri amici Zeno e Onorino si erano dati da fare per allestire una improvvisata ma funzionale sala tv.
Le immagini erano un po’ traballanti, ma la voce di Tito Stagno e i commenti che giungevano da Cape Canaveral si ascoltavano bene. Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità. Oggi invece, se riusciamo a mandare nello spazio un telescopio come il recente James Webb ci sembra quasi routine da trafiletto interno…
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Ho scoperto in questo libro di Tommaso Ghidini, Homo caelestis, un affascinante resoconto di quanto l’uomo ha realizzato, scoperto e progettato in vista del nostro futuro nel campo della conquista dello spazio, perché è ormai di questo che si sta parlando. Molte informazioni e attività narrate nel testo facevano capolino tra i ricordi, mentre ne leggevo il preciso resoconto, perché spesso ne sentiamo parlare. Nel libro sembra invece di partecipare in prima persona, alle spalle dell’autore, a tante di queste fenomenali scoperte e innovazioni.
Meraviglia non poco vedere come l’autore sia così inserito, da protagonista, in molte delle principali scoperte e iniziative di esplorazione spaziale di questi ultimi anni. Ghidini collabora con l’agenzia spaziale europea (ESA), ed è incaricato della sicurezza e integrità dell’intero programma, insomma, uno del mestiere; si occupa di stampa 3D nello spazio, la soluzione che farà la differenza nel prossimo futuro, quando sarà necessario provvedere in loco alle necessarie riparazioni e ricostruzioni. Racconta nel testo di numerosi passaggi epocali verso le prossime tappe della scoperta e conquista spaziale. Lo fa con uno stile gradevole, spesso con incursioni e divagazioni umanistiche insolite e preziose per un tecnico.
I vari capitoli hanno una impostazione alta, non si limitano a raccontare episodi o innovazioni, ma le inseriscono in quella continua spinta che l’uomo ha nel crescere, comprendere, scoprire, andare oltre. Senza dimenticare persino un afflato religioso e valoriale che spesso sostiene l’intera ricerca. Un libro affascinante, ricco di notizie ed episodi vissute con la conoscenza e la competenza di chi vi ha personalmente collaborato.