Sinceramente pensavo di trovare più ritagli di tempo in questo mese di luglio, ma le attività che si sono rapidamente susseguite hanno preso il sopravvento.
In pratica abbiamo fatto da supporto a 2 gruppi di volontari che hanno gestito qui a Melilla la Colonia sponsorizzata dalla Caritas locale, una cinquantina di bambini che dalle 9 del mattino fino alle 18 di sera erano nei nostri ambienti (la scuola lasalliana del Carmen), rimaneva il sabato e la domenica, ma quelli erano i giorni più impegnativi perché insieme a Ventura il nostro incarico era proprio quello di provvedere …ai pasti. Così abbiamo alternato cucina italiana a cucina andalusa, ma tra le spese di approvigionamento e la preparazione il tempo libero si è ridotto abbastanza.
un po’ di avventure di questi giorni le ho inserite sulle pagine del nostro CentroFratelli
A fine mese è arrivato un terzo gruppo di volontari, che si sono dedicati a momenti di formazione (al mattino) e di animazione per il centro della Divina Infantita (bambine e ragazze segnalate dai servizi sociali), e in questo caso dovevamo provvedere anche ai pranzi. Insomma, un luglio gastronomico passato spesso in cucina, ma sicuramente ricco di incontri, volti e relazioni.
Dal primo agosto, però, stacchiamo la spina. La nostra comunità (anzi, praticamente tutta la casa, la scuola e il resto) chiudono fino alla fine del mese. Sicuramente ci saranno occasioni interessanti per vivere in pienezza questo mese d’estate.
Verso la fine di questo agosto, caldo ed avvolgente, mi sono potuto un po’ reinventare come summer guide operator, per alcuni amici che sono capitati da queste parti, anzi, in gran parte amiche “di passaggio” (un po’ come tutto, nella vita, d’altronde).
A inizio mese ho avuto l’opportunità di condividere alcuni giorni con Roberto, poi con Luisa ed Ermanno; lo scopo era quello di vedere alcune delle località migliori di Siracusa, sia sotto il versante “relax” che sotto quello culturale e artistico.
Quindi non sono mancate le visite al parco della Neapolis o l’evento serale nelle catacombe di s.Giovanni (lo Strepitus Silentii che inspiegabilmente ha chiuso i battenti con la fine di agosto, mentre di persone interessate penso che ce ne siano ancora, soprattutto in questo settembre tuttora così estivo); e poi luoghi di mare e di montagna, visto che abbiamo la fortuna di riserve e zone speciali a pochi passi dalla città. In particolare i laghetti di Cavagrande di Cassibile.
E, ad esperienza fatta e considerata l’impresa portata a termine da Luisa, è possibile affermare che sì, è possibile fare il percorso Mastra Ronna anche… con le infradito ai piedi, con solenne disprezzo del pericolo e dei rischi. Però alla prossima occasione, qualcosa di meno sdrucciolevole sarà utile!
Nell’ultima settimana è arrivata Silvia, la cuginetta vagabonda (da Arma a Milano, da Milano ad Haiti, ricamando altri percorsi impegnativi e solidali lungo il percorso…) e con lei abbiamo ripercorso alcuni itinerari classici ma abbiamo anche esplorato, finalmente, la pista ciclabile di Pantalica. Anche qui non sono mancate le sorprese, visto che seguendo il navigatore e arrivando all’ingresso di Sortino, appena tirate fuori le bici dalla macchina (con non poca fatica), ci sentiamo dire: “Ma per le bici l’ingresso è da un’altra parte, a 17 km da qui!”. Gelo e raccapriccio, ma ormai eravamo in ballo; smonta e rimetti le bici in macchina e via verso il nuovo ingresso, nel fondovalle. Inutile dire che i segnali e le indicazioni lasciano molto a desiderare… Ma ci siamo fidati dell’indicazione: tornate nel paese, seguite il vialone e poi quando incontrate la statua della madonnina, a destra. Un po’ increduli ci siamo avventurati, alla ricerca di edicole o piloncini; invece la statua c’era, bella grande e praticamente all’uscita del paese.
Finalmente arrivati ci siamo registrati, nonostante il ritardo eravamo i primi della giornata (settembre, si sa, segna l’esodo dei turisti) e ci siamo subito messi in viaggio. Splendido percorso, in lieve salita (quindi già si pregustava la goduria del ritorno!) in mezzo ad una valle incantevole, completamente libera da altre presenze umane se non la strada e qualche rimasuglio di stazioni.
Peccato che attualmente il percorso si fermi alla 6a galleria (dopo il maltempo e i danni dello scorso novembre 2021) per il crollo del ponte, ma quello che si può vedere è più che sufficiente per una bella giornata di escursione. 6 km di pista sono già qualcosa (e poi basta metterci il ritorno!)
Avevamo letto poi il foglio di autorizzazione (perché bisogna fare richiesta al Servizio Sviluppo Rurale della Reg. Sicilia per ottenerla specificando giorno, orario e numero di partecipanti) con tutte le sue clausole impegnative. In particolare quella che riportava il divieto assoluto di balneazione per non turbare l’equilibrio ecologico del fiume e di non so quale specie endemica. Per fortuna che una delle guardie incontrate sul percorso ci ha confermato che un bagnetto si poteva anche fare. Tra l’altro eravamo in buona compagnia! E allora ci siamo rinfrescati anche noi in uno dei tanti angoli profondi ed invitanti del fiume.
Bello anche il museo etnoantropologico situato nella ex-stazione di Pantalica-Necropoli, bella la casetta delle Guardie Forestali a fine percorso, con un pergolato d’uva da fare invidia (e praticamente abbandonato agli “animali”, noi per esempio), fresca l’acqua del fiume, che ogni tanto scompare sotto le rocce. Splendida l’esperienza….
Alla fine è arrivata anche Francesca, una vecchia conoscenza di Giugliano; con lei ci siamo incontrati spesso e in vari luoghi, da Siviglia a Sanremo, questa volta ha fatto tappa a Siracusa e non potevamo certo saltare questa occasione. Insieme a lei e Silvia siamo stati nuovamente ai laghetti di Cassibile, per poi finire spalmati sulla sabbia della Marchesella. Qui si passa dal dolce al salato anche a dispetto dei menu! E per chiudere in bellezza la permanenza in terra siciliana, sabato sera una bella biciclettata sulla ciclabile Maiorca, uno sguardo alla sorgente delle Colombe (chissà perché quella scala in pietra, vecchia di almeno 2mila anni, incute sempre un po’ di vertigini!), una sbirciatina alla chiesa rupestre di s. Panagia e per finire una nuotata al tramonto nelle acque tiepide del fiordo della Tonnara, in perfetta solitudine. Momenti di bellezza da assaporare in silenzio. E in compagnia…
Insomma, quando dicevo che quest’anno avrei fatto le vacanze a Siracusa, ero davvero sulla buona strada 🙂