Non giudicare… o forse sì :-)
Ciliegina sulla torta per questa settimana: serata culturale vicino a s.Pietro, per godermi lo spettacolo del Giudizio Universale. Era già da parecchio tempo che lo tenevo d’occhio, ma essendo un po’ fuori mano per chi non è proprio di Roma, non è così facile venirlo a vedere. Avevo già letto diverse recensioni, approfondito un po’ il progetto e letto qualcosa, ma diciamo che dopo aver visto e sentito l’albero della vita di Expo2015 mi sarebbe bastato il nome di Balich come garanzia. In più c’era anche la colonna sonora di un certo Sting…
Così insieme a Lluis Serra siamo partiti dall’Eur per andare fino a Via della Conciliazione; serata deliziosa, tramonto caldo e fiumane di turisti nei pressi di Castel s.Angelo. Quindi entriamo per assistere alla piece.
Che poi diventa difficile definire teatro, proiezione, musical, atto unico… La storia è abbastanza semplice e lineare, presenta la creazione di quel capolavoro della CappellaSistina che è l’affresco del Giudizio universale, realizzato da Michelangelo quando ormai un pittore poteva giustamente aspirare alla pensione. E per illustrare meglio questa splendida opera lo spettacolo presenta rapidamente la Roma rinascimentale, i vari fermenti sociali, civili, gli artisti che dominavano la scena dell’epoca, i papi più importanti per l’opera del Buonarroti. I dialoghi sono decisamente brevi e sintetici, ma le immagini, il suono, i colori, l’effetto di sentirsi immersi dentro la cappella e nell’intero spettacolo sono decisamente coinvolgenti. La definizione di spettacolo immersivo è decisamente azzeccata; ci sono momenti suggestivi, quando entrano i cardinali per il conclave, o le scene del diluvio universale, la riproduzione dell’intera cappella… uno spettacolo per gli occhi. Quindi basta spoiler.
Unica nota sgradevole, forse troppo preso dall’entusiasmo, lungo la strada del ritorno qualcuno deve avermi “alleggerito” del telefono e così sono già un paio di giorni che mi sto un po’ arrabattando. Ma … si vive bene lo stesso e con i vantaggi di vivere ormai cablati, il grattacapo si affronta con meno angoscia (ad esempio sono ancora riuscito a recuperare queste ultime foto!)