Vedi Napoli e poi …il resto
Weekend di lungo respiro; siccome sarà l’unico interamente libero (nei prossimi saremo impegnati anche al mattino con le diverse attività di formazione), avevo proposto qualche giorno fa di fare un salto verso Napoli, “sfruttando” la disponibilità della comunità marista di Giugliano (ovviamente ero d’accordo con il superiore in carica!), com’era prevedibile, tutti d’accordo.
Così sabato mattina, abbastanza presto, siamo partiti tutti e 7 insieme a Jeff e a P. Tony Higgins, il nostro primo relatore sulle comunità interculturali. I suoi interventi ci hanno colpito per la vasta esperienza raccolta nei suoi anni di servizio alla sua congregazione (Padri del Verbo di Dio) e per l’attenzione ai cambi culturali ormai inevitabili. Se te lo dice un ragazzino che la musica di 20 anni fa è roba superata, nessuno si meraviglia, ma se un illustre docente over 70 ti conferma che i modelli culturali che stai usando adesso sono ormai inutili per comprendere il mondo che si sta forgiando sotto i piedi, forse è meglio aprire gli occhi.
La prima tappa del nostro viaggio è stata a Montecassino. Dopo aver apprezzato la quasi totale mancanza di segnaletica per l’Abbazia e aver ripetuto un paio di rotonde, finalmentre siamo arrivati sulla cima della collina. Panorama mozzafiato e monumeto davvero unico. Ilconfronto con le foto dell’immediato dopoguerra possono giustamente rendere l’idea di cosa voglia dire “ricostruzione”.
E finalmente siamo arrivati a Giugliano, prima sosta seria, prima pastasciutta come Dio comanda e primo relax. Poi verso le 16 partenza per visitare il sito di Ercolano. Inutile ripeterlo, se hai una giornata a disposizione Pompei è decisamente meglio, ma con poco tempo, Ercolano consente di cogliere in modo più sintetito il senso di una città romana congelata (si fa per dire, visto che è stata praticamente arrostita) a quel fatidico 79 d.C. E l’impatto era evidente, per tutti i nostri ospiti. E’ proprio nel confronto tra le diverse culture che ci si accorge di quante ricchezze e diversità possiamo avere noi italiani, se non si vive in maniera distratta.
La domenica mattina l’abbiamo dedicata ad un rapido giro per il centro di Napoli. Abbiamo scelto il metro anche per contemplare qualche bella stazione, arrivati a Piazza Dante ci siamo infilati dietro Portalba e via fino alla chiesa del Gesù nuovo, poi s.Chiara, quindi la cappella dei Sansevero. Non poteva certo mancare uno sguardo al Cristo Velato e agli altri capolavori di questo gioiello barocco. Infine il Duomo, con la messa e una rapida incursione nella cappella di san Gennaro. C’è da restare davvero a bocca aperta. Ed è quello che molti hanno fatto.
Tornati a Giugliano e rifocillata la truppa (un bel drappello di 9 persone…) abbiamo ripreso la strada del ritorno, con qualche acquazzone e qualche coda, visto che era proprio un giorno da bollino rosso, ma senza particolari problemi, almeno sulla tratta Napoli-Roma. E dopo aver portato P.Tony nella sua casa generalizia, presso Monte Mario (così abbiamo anche visto l’Olimpico dal di fuori, visto che Luke era un po’ preoccupato per il fatto che si continuava a visitare solo chiese…) siamo finalmente tornati a casa. Pronti per la nuova settimana di lavoro. Anzi, era già con noi la nuova relatrice, Louise Evans, una smagliante signora inglese ormai naturalizzata in quel di Firenze da anni, che ci avrebbe finalmente spiegato ….il mistero delle 5 sedie.