4 salti nel passato
Domenica 12 – la nostra casa al 4 piano di via Enna è stranamente deserta, Nina e Rosa sono a Palermo e ci siamo solo io e Ricky: il caffè, un po’ di lavoretti, qualche lavatrice, il nuovo rubinetto flessibile per sfruttare l’acqua del serbatoio sul tetto (ogni tanto succede che in questo quartiere la distribuzione dell’acqua segua il calendario maya!)
Nella mattinata c’è con noi Omar per le battute finali di preparazione al suo esame da privatista, cerchiamo insieme di scrivere un testo, ripassando gli ultimi argomenti. E’ ammirevole questo giovane gambiano, perché anche ieri sera è andato a lavorare nel locale dove arrotonda un po’ gli spiccioli (fin dopo la mezzanotte) e anche questa sera farà lo stesso. Nonostante la difficoltà dell’esame e la scarsa vicinanza dei docenti (uno dei quali ha mandato solo ieri alcune indicazioni per le prove d’esame…).
Lo invitiamo a pranzo, preparazione rapidissima, una pasta allo scoglio e un trancio di salmone alla piastra (sigh, abbiamo dimenticato la carta di alluminio presso il campo, saranno dolori ripulirla!).
Poi con Ricky partiamo per la nostra esplorazione domenicale, alla volta del teatro greco di Palazzolo Acreide; lo raggiungiamo facilmente (ma ci vuole più di mezz’ora di macchina) e ce lo godiamo in beata tranquillità, approfittando della quasi totale assenza di turisti. Oltre a noi 2 c’è solo una coppia e il personale del sito archeologico, 6 persone in tutto.
E io che pensavo che Palazzolo fosse un appannaggio della Brianza…
Il sito è veloce da visitare, il teatro adagiato sulla collina è grazioso e molto semplice, non ha certo l’imponenza di quello di Siracusa, anche se l’abitato era sorto proprio come prima colonia siracusana. Ma le cose più interessanti non sono nella cavea e nella scena ben conservate e ancora oggi utilizzate, il bello viene… all’intorno.
Sono infatti molto interessanti le due latomie adiacenti, quella dell’Intagliata (liberamente visitabile) e quella dell’Intagliatella (chiusa al pubblico, avendo reperti più delicati). Ripenso ai diversi commenti trovati su GMaps dove molte famiglie ricordano con piacere l’avventura di esplorazione con i propri ragazzi, una visita all’Indiana Jones, per intenderci.
E in effetti è davvero interessante entrare nelle cave, scendere nelle tombe, visitare i vari loculi ricavati nel tempo. Se non altro, data la forte calura estiva, il fresco era godibilissimo. Mi ricordano da vicino le impressioni provate nella necroppoli di Castel d’Appio a Viterbo, con scenari molto simili…. e le stesse mosche a sciabolare nel buio traiettorie musicali.
Ma avevamo anche un piano B: vedere dove si trovava la necropoli di Pantalica. Pensavo ad un luogo molto circoscritto e puntuale, non ci aspettavamo una estensione così vasta.
Ci siamo prima fermati presso il fiume Anapo, dove un tempo passava anche la ferrovia (oggi il sentiero che la sostituisce è percorribile a piedi o in bici, previa autorizzazione). C’è una sorta di gabbiotto con tanto di personale, gentilissimo, che fornisce rapide informazioni sul luogo e le modalità di accesso.
Dopo uno sguardo al fiume, limpido e fresco, riprendiamo la strada e facciamo rotta verso Pantalica (anche se come al solito i siciliani sono avari di indicazioni e cartelli).
Boschi, tornanti, brughiere, tracce di incendi, ponti nuovissimi, colline assolate e b&b dai nomi esotici; ma la strada continuava e allora continuiamo a seguirla fino al parcheggio conclusivo, dove troviamo una bella folla di turisti di ritorno dai sottostanti laghetti (una mezz’oretta di strada, ci hanno detto).
Lungo il percorso si potevano scorgere numerosi, in lontananza, i luoghi con necropoli, grotte, abitazioni e segni della preistoria. Sono oltre 5000 nel parco, che si rivela davvero suggestivo. Ma servirebbe più tempo e calma per esplorarlo con gusto. Ci potremo tornare (ma Ricky conferma che fino ai laghetti… neanche a pensarci!).
Rientriamo in serata a casa, dopo aver macinato in tutto quasi un centinaio di km e conservando negli occhi i paesaggi suggestivi di questo pomeriggio.
Ed ecco qui una carrellata di immagini di questa domenica pomeriggio, a zonzo tra il sito archeologico di Palazzolo Acreide e Pantalica.