Sulle spiagge di San Vito
La gita che abbiamo fatto qualche giorno fa andrebbe centellinata con calma, e quindi ritorno, almeno con lo sguardo, sull’escursione che abbiamo fatto venerdì 1 novembre. Eravamo a Trapani, tempo minaccioso. Se tanto piove proviamo almeno a vedere qualcosa di speciale. Così siamo partiti alla volta di San Vito lo Capo.
Che la Sicilia fosse piena di sorprese, angoli incantevoli, spiagge caraibiche, scorci da favola… lo sapevo già. Mi fido delle tante esperienze di amici e persone che mi hanno descritto il fascino di certi posti. Ma fino a quando non ci capiti anche tu, in questi posti da favola, l’esperienza rimane un ricordo sbiadito. Il paesino è proprio uno di questi luoghi speciali. Ci siamo arrivati quasi con la pioggia alle spalle, a inizio novembre, in epoca immune dalle folle estive, e il paese si è rivelato nella sua semplicità. Una strada centrale, un grande edificio nel cuore del paese, e poi distese di sabbia.
Il primo richiamo è stato proprio quello del mare; vale la pena inzaccherarsi un po’ di sabbia, toccare l’acqua, ammirare le dune di alghe e invidiare chi ancora …stava facendo il bagno. Aria tiepida, sabbia calda e clima più che primaverile. Poi si girovaga un po’ nel paese, sapendo che l’unico edificio da osservare con attenzione è proprio la chiesa di s.Vito. Un antico martire, dalla storia un po’ annebbiata nel tempo, ma segni solidi di una presenza forte, visto che la più antica menzione del santo ci viene da documenti musulmani…
Dopo un pranzo tipicamente da pescatore, siamo ripartiti verso la riserva dello Zingaro, una delle prime riserve regionali della Sicilia, incredibilmente senza una strada di rapido attraversamento lungo il mare; insomma, se la vuoi vedere devi guadagnartela a piedi, tra un saliescendi continuo in mezzo a questo angolo di paradiso. Mi vengono in mente i sentieri del Parco di Portofino, con le discese fino alla spiaggia di s.Fruttuoso. Ma qui di alberi ce ne sono ben pochi, in compenso vedi palme nane dappertutto, macchie di rosmarino da mandare in visibilio uno chef della Riviera, ciuffi di mirto e tutto quello che puoi aspettarti dalla macchia mediterranea.
Raggiungiamo a piedi la vicina caletta, sulla mappa viene segnata come Tonnarella dell’Uzzo, una spiaggetta deliziosa, con sassolini regolari, gradevoli e, nonostante l’epoca, ci sono famiglie in costume, gente che prova l’acqua, bambini che si esercitano nell’antica arte del lancio della pietra che rimbalza sull’acqua (e qualcuno era intento a fornire corsi speciali di potenziamento…). Questa volta un po’ di foto erano il giusto tributo al luogo. E questo può bastare.
Un po’ di foto di San Vito lo Capo e della Riserva dello Zingaro