Ci siamo nel senso che proprio ieri, giovedì, abbiamo ricevuto nuovamente la visita di fr.Ernesto, superiore generale, del vicario e di fr. Oscar per la quasi ultima conferma delle prossime destinazioni. Era un’altra di quelle giornate un po’ da fibrillazione, perché anche chi ha già praticamente il biglietto pronto poteva ricevere qualche sorpresa. E già nel mattino, dopo una condivisione particolarmente intensa ed originale, eravamo già abbastanza vispi… tanto da saltare!
Ed è stato proprio un momento speciale quando senti risuonare abbinati al tuo i nomi di Tabatinga, Australia, Bangladesh, Moinesti, Filippine… e capisci che quello sarà il tuo nuovo mondo per i prossimi 2.3 anni. Eravamo tutti riunite nella casa Orange, fuori piovigginava mentre in lontananza i tuoni facevano un bel borbottio di sfondo. Quando siamo usciti per la foto di rito, sorpresa, un doppio arcobaleno ci ha fatto pensare che già in antico le alleanze si segnavano così. Noi l’abbiamo preso con particolare allegria.
E dopo aver festeggiato la conclusione di questa esperienza comunitaria insolita e provvidenziale (in pratica un mese in versione B&B marista…) eravamo quasi pronti per il nuovo viaggio. Sabato mattina presto (questa volta presto per davvero, poco dopo le 5), tutti in macchina per raggiungere Fiumicino, aereo con destinazione Lione e poi, verso mezzogiorno eccoci diretti verso S.Chamond e poi… l’Hermitage. Il sogno concreto di Marcellino, la tappa finale del nostro intenso corso di formazione per Lavalla200.
Avremo modo nei prossimi giorni di riflettere, pensare, sovrapporre i nostri passi a quelli di Marcellino e dei primi fratelli, respirare la sua stessa aria (per fortuna qui le cose non sono cambiate troppo), sentire con calma il respiro del ruscello Gier che si diffonde nel bosco e raggiunge anche le nostre camere. Saranno giorni intensi.
Non posso certo lamentarmi di questi giorni, le attività si susseguono con un flusso decisamente sostenuto, il ritmo è ben allineato alle esigenze del corso, però procede in modo molto spedito. Così resto facilmente indietro con queste righe che hanno una certa pretesa di fare da diario di bordo.
I contenuti della settimana: questa volta era con noi un “pezzo grosso” dei Clarettiani, Padre Carlos Paredes (tralascio gli altri 13 pezzi del nome…e le decine di pagine di pubblicazioni), a lungo direttore della rivista Vida Nueva (in Spagna la più significativa per quanto riguarda la vita religiosa), sicuramente molto ferrato dal punto di vista teorico, ma anche molto aperto e avanzato sui sentieri di una spiritualità dove la missione appartiene al Padrone della messe e il grosso del lavoro dipende dallo Spirito, mentre noi dobbiamo ricordarci di fare almeno gli attori in seconda; ci ha presentato alcune rivoluzioni copernicane proprio sul tema della missione e sulle caratteristiche da assumere in questo scorcio di tempo dove i cambiamenti vanno accolti e non semplicemente sopportati. Naturalmente lo abbiamo invitato anche nella nostra casetta per una serata molto cordiale e fraterna; una s.messa celebrata a cielo aperto e una cena condivisa in semplicità. Peccato, la volpe non si è fatta viva.
Per motivi dietetici dovrei anche tacere del churrasco di venerdì sera, organizzato dai fratelli brasiliani presenti a Manziana, per l’occasione rinforzati da Fachi e Joao, ma noi eravamo già tutti proiettati al giorno dopo, anche perché proprio in questa settimana ciascuno aveva scritto una certa letterina al superiore generale, a conferma della disponibilità per il progetto di Lavalla200 e man mano che i giorni passano la concretezza aumenta, visto che i luoghi possibili dove andremo a finire sono ben precisi (ne parleremo poi). E così arriviamo al grande sabato: per molti di noi era un giorno da tremarella, perché era previsto l’incontro con il Superiore Generale, fr. Ernesto e il suo staff, fr.Oscar e fr. Luis Carlos, il vicario, insomma, c’erano tutti i pezzi grossi e non capita spesso un incontro del genere; sicuramente è un segno di grande attenzione da parte di tutto l’istituto marista. L’incontro è stato veramente familiare e semplice, segno di una condivisione e trasparenza di alto livello. Noi magari crediamo che sia la norma… in tanti altri settori invece le cose viaggiano su standard ben diversi e più formali. In questo incontro si è cominciato anche a parlare delle possibili destinazioni per la missione che a fine settembre verranno confermate, nella specialissima cornice della casa dell’Hermitage. Diciamocelo pure, nelle nostre chat era aperto il toto-missioni, con le nostre preferenze, desideri, aspirazioni… In pratica si spazia dalla Romania all’Amazzonia, dall’Australia al Mediterraneo. E non è certo poco! Poi, nella serata una cena tutti insieme, qui nella casa Orange. unico assente ero proprio io, in viaggio verso Giugliano, dopo una bella chiacchierata con Ernesto.
Una veloce comparsa in quel di Giugliano; sfidando gli orari dei treni e l’organizzazione di Roma ho passato questa domenica con un piccolo tuffo nel “quotidiano da poco concluso”. Era domenica, le prime messe del nuovo anno, tanti volti noti e tanti amici. Un modo per non “scappare” e dare anche un po’ ragione di questi cambi. Volevo anche salutare qualcuno degli alunni della mia classe, ma con il fatto che il nuovo anno sta ripartendo, non sono riuscito a contattarli tramite il nostro classico Teams. Pazienza, ci sarà una prossima occasione, ai primi di ottobre. Con Onorino abbiamo così avuto modo di scambiarci un po’ di informazioni, di “consegne”…. e anche le chiavi di casa!
Per il resto della comunità la Domenica si incentrata sul viaggio alla Verna e ai Camaldoli, anche per vedere i luoghi dove negli scorsi anni (l’esperienza Lavalla200 è giunta con noi al suo 4 anno! Peccato che le casette di San Martino in questo periodo erano chiuse e il brutto tempo non li ha aiutati molto. Ma la Verna è sempre un luogo estremamente suggestivo!
Lunedì mattina ci siamo ritrovati tutti quanti insieme, con il nuovo traduttore, giunto nel cuore della notte dalla Catalunya (devo scriverla bene se no Josep Lluìs… mi si appiccica con il fatto che il giorno 11 è anche il giorno dell’indipendenza catalana e quindi le differenze contano); questa settimana sarà più concentrata sulla nostra realtà e sulle dinamiche interne, di modo che ci saranno più momenti per riflettere sul nostro vissuto, anche se non sono mancati i momenti per approfondire ancora le tematiche legate alla interculturalità. Ad esempio tutto il martedì lo abbiamo passato a Nemi insieme a P. Tim, dei Verbiti (un altro australiano coi fiocchi, ma con lunghi trascorsi in Messico), per riflettere in concreto sulle dinamiche da attuare e sui dettagli da curare quando le relazioni si svolgono tra persone di culture e generi differenti. E giusto per fare i compiti a casa abbiamo concluso la serata in una pizzeria molto accogliente di Frascati (il Pergolato), così da spiegare al resto della comunità di casa Orange i vari elementi tipici di un menu romano.