MANI UNITE: Significativa esperienza di volontariato dell’omonima Associazione O.N.L.U.S. di Giardini-Naxos
Da “Lo Stilo”, Febbraio 2001, Anno II n. 14
di Fr. Claudio Begni – Coordinatore dell’Associazione
L’Associazione “Mani Unite” nasce 10 anni fa dalla comune esperienza di servizio ai malati a Lourdes, fatta da un gruppo di amici che decide di continuare nel proprio paese lo slancio iniziale di attenzione e disponibilità verso le persone è più deboli, in particolare verso i disabili mentali che sono numerosi nella nostra zona. L’associazione raccoglie una cinquantina di soci accomunati dai medesimi scopi e finalità. Venticinque di essi sono impegnati settimanalmente in attività programmate di intrattenimento per una quindicina di amici disabili mentali della fascia di età post-scolare per la quale le istituzioni sembrano generalmente latitanti. Questi “ragazzi” (come ci piace chiamarli), da vari anni sono divenuti un po’ le nostre mascottes. Le attività, comunque, sono aperti a tutti i disabili mentali che, direttamente o attraverso i propri familiari, siano interessati a trascorrere un po’ del loro tempo insieme ad altri ragazzi, in un ambiente simpatico. Le attività, ricreative ed allo stesso tempo educative, proposte in tre giorni alla settimana, sono finalizzate a stimolare quelle che, in termini tecnici, si chiamano le “capacità residue” a tutti i livelli: abilità manuali, espressione verbale, sicurezza ed autonomia personali nelle comuni esigenza quotidiane, socializzazione… Esse sono comunque momenti interessanti e divertenti per volontari e soci assistiti: la recitazione, il canto mimato, il dialogo guidato in gruppo, la produzione di piccoli oggetti regalo per le famiglie, si alternano al verniciare la ringhiera della nostra sede, giocare insieme, predisporre cartelloni e fotografi, suonare i piccoli strumenti a percussione. I ragazzi devono sentirsi protagonisti nel tempo e nel luogo della vita associativa, dove i risultati non si valutano per la perfezione di ciò che si fa, ma per la partecipazione gioviale ed interessata che si riesce a creare e per le abilità che essi stessi scoprono di acquisire man mano. Tra le iniziative settimanali, grazie alla disponibilità della prof.ssa Marta Roccamo, titolare della palestra Black & White di Taormina, i ragazzi si dedicano anche all’attività ginnico-ritmica, particolarmente adatta a loro, stimolata da opportune basi musicali: è commovente rilevare gli evidenti progressi nelle capacità motorie e nelle progressive abilità fisiche di ciascuno. Oltre alle attività programmate settimanalmente, di tanto in tanto si pensa a qualcosa di estemporaneo: lo shopping al supermercato, la serata in pizzeria, la passeggiata sul lungomare e la gelateria, la funzione religiosa, il teatro, le feste di paese, le gite nelle varie località, l’esposizione dei nostri manufatti per autofinanziarci.
È divenuta ormai una tradizione per la nostra Associazione, la settimana di “colonia estiva” in montagna, ad Antillo, dove soci disabili e volontari trascorrono insieme una gioiosa convivenza, in autogestione, lontani da casa, animati dai volontari dello staff organizzativo per le svariate attività ricreativo-didattiche e accuditi dalla preziosa èquipe dei volontari incaricati della gestione ed organizzazione materiale della settimana, dal trasporto alla cucina, alle pulizie personali e degli ambienti. Da una parte ci sentiamo incoraggiati, per i frutti del nostro piccolo impegno: la sofferta iscrizione nell’albo delle associazioni di volontariato, ottenuta con molta fatica, attraverso un decreto assessoriale (il n. 830 del 30-05-2000); la nuova sede, in via Cannizzoli, a Trappitello, inaugurata il 16 Dicembre scorso con più di 150 partecipanti; la collaborazione fattiva con altre associazioni; la campagna di sensibilizzazione e divulgazione per tutto il periodo natalizio…
D’altra parte però i nostri sogni, o forse utopie, fanno i conti con le difficoltà quotidiane di gestione, con gli impegni personali, di famiglia, di lavoro e di studio, che spesso impediscono a diversi volontari di dare maggiore apporto di tempo e capacità. È nostro intento allora farci presente all’opinione pubblica come piccola testimonianza di solidarietà e di volontariato:
– vorremmo favorire una rinnovata cultura, più accogliente e sensibile verso persone con ritardo mentale, o disabili in genere;
– vorremmo far conoscere i nostri progetti e trovare altri amici disposti a fare un tratto di strada con noi, per gli altri, nell’esperienza del volontariato. Ogni volte, in ogni attività, anche quando la stanchezza tenta di spegnere l’entusiasmo, ci capita di sperimentare, a contatto con quei nostri “ragazzi”, una carica affettiva ed umana che riempie di significato il nostro agire, e ci incoraggia ad andare avanti. Sarebbe bello se tanti volessero condividere con noi la passione per la dignità dell’uomo e l’unità di intenti nel promuovere il bene della società.