Si attese l'anno dopo, per avere la pianta
fiorita. Si esaminarono tutti i saggi dell'Erbario di Firenze e si cercò
una bibliografia esauriente: annotando man mano le differenze con l'O.pilosa,
non ancora segnalata per l'Appennino meridionale.
Si inviò anche una lettera a Merxmuller,
l'esperto del genere, che confermò le nostre vedute suggerendo altre
differenze (colore della pelosità
delle stipole e del calice), Montelucci ci mise a disposizione i saggi
raccolti sul Velino
ed ai primi di agosto si rintracciarono
sul M.Sirente le località segnalate da Groves nel 1875, insieme
ad alcune nuove
stazioni.
Ricerche condotte sui rilievi del meridione
(M.La Mula, Pollino, Cervati,...) non diedero risultati positivi, mentre
quelle sulle Alpi ci fornirono materiale di confronto ed osservazioni molto
opportune. Si notò, per esempio, che l'habitat differiva:
l'O.pilosa si presentava come tipica dei
Festucetalia vallesiacae, mentre la nostra prediligeva i Seslerietalia
Seslerion apenninae, più aridi.
Si completò lo studio cariologico
( 2n = 16 ) e si concluse di descriverla come una nuova specie, dedicandola
al Prof. Caputo, nostro maestro in Botanica e amico.
Nel 1980 si pubblicò su Webbia
il lavoro, definendola come endemica dei pascoli calcarei aridi dell'Appennino
centro-meridionale, in quanto presente sul Velino e Sirente (Abruzzo) e
sui M.Picentini (Campania)
Pignatti inserì la specie nel primo
volume della sua Flora d'Italia, allora in corso di pubblicazione.
Poco alla volta giunsero notizie di ritrovamenti della specie anche in altre regioni.
Parco Nazionale d'Abruzzo.
Nel corso delle ricerche
effettuate da Petriccione nella zona dal 1976 annessa al Parco ( Gruppo
del M.Marsicano) negli anni 1984-5 la nostra pianta veniva da lui scoperta
alla Serra della Terratta e Serra del Campitello ( 1900-2200 metri).
Lo stesso autore la
raccoglieva anche nei seslerieti del M.Genzana e del M.Rotella( Rilievi
non molto distanti dal Parco), sempre sulle creste verso i 2000 metri.
Mentre Conti Fabio (1995) la notava alla Serra Rocca Chiarano, a Gioia
Vecchio e tra Sperone e Colle Biferno.
Bibliografia
B.PETRICCIONE - Segnalazioni
floristiche per il Parco Nazionale d'Abruzzo. Ann.Bot. (Roma) XLIV, suppl.
4: 162. 1986.
F.CONTI - Prodromo alla
Flora del Parco Nazionale d'Abruzzo. 1995
Maiella.
Nell'estate del 1987 l'amico
F.Conti e G.Pirone la rinvennero nei seslerieti del M.Miletto sul Morrone
a quota 1800-1840, appartenente in senso molto lato al Gruppo della Maiella.
Gentilmente ne inviarono un campione.
Gran Sasso e zone limitrofe.
Tammaro il 4 agosto del
1986 la raccolse nei pascoli pietrosi del Morrone di Popoli (Pe) a 1100
m; mentre alla Cascina di Cagnano Amiterno (Aq) nelle pietraie a
1200 m., lo aveva raccolto anni prima, il 12 giugno 1970; ed a Castel del
Monte (Aq),nel versante SW del Gran Sasso a 1200 m, in xerogramineti il
10 luglio 1985.
Bibliografia: Inform. Bot.
Ital., 19:181. 1987.
Il 28 aprile 1988 Conti
mi comunicava che l'amico Pirone l'aveva trovata sia sul Gran Sasso
a Passo Portella a 2200 m ed anche sul M.Pratello (altopiano delle 5miglia)
a 1800 m. Dati non ancora pubblicati.
Monti Sibillini.
Nel gennaio 1994, sempre
Conti, fa sapere che Ballelli ne ha trovati diversi esemplari nelle Marche,
sui M.Sibillini. Anche questi dati non sono stati pubblicati. Nel marzo
del 1994 si sono potuti esaminare i campioni che risultano provenire dal
M.Rotondo, dai 1500 m ai 1700 m