Con un buon anticipo sul calendario abbiamo assaporato le temperature che di solito rimandano a luglio e agosto. Il cambio climatico e la precisione delle previsioni meteo sono ormai parte del nostro immaginario quotidiano.
Bei tempi, dirà qualcuno, quando le previsioni si facevano ancora con strumenti “a mano”, il cardo in bella mostra sulle pareti delle case di Entracque o come questo barometro a corda sperduto sui monti della Grigna, intravisto durante un campo con gli alunni di Cesano.
Ed è proprio sui campi estivi che vogliamo concentrarci questa volta, per sottolineare quanto sia importante vivere insieme ai ragazzi ed offrire loro delle opportunità di svago, di relax e di “cambio zona” educativa. L’esperienza del campo estivo è uno dei pilastri che da sempre distingue la scuola marista, ad ogni latitudine.
Poter condividere alcuni giorni in un contesto diverso, spesso immersi in posti davvero affascinanti e ritmati da quella natura che in città non riusciamo proprio ad eludere, può fare la differenza. Ed è un’esperienza unica sia per i ragazzi che vi partecipano, sia per i tanti volontari che condividono questo impegno educativo. Ci sembrava bello, pertanto, raccogliere in questa sede le date delle tante opportunità che vengono offerte ai nostri alunni e ai tanti ragazzi che incontriamo nelle diverse realtà, anche al di fuori della scuola.
Una rapida rassegna, dal nord al sud, ci ricorda che…. proprio da oggi iniziano i campi ad 😍ENTRACQUE😍, per gli alunni delle medie di Cesano e Genova. Sono previsti TRE turni per un totale di 184 persone coinvolte, tra ragazzi, ex-alunni, animatori e responsabili. Fr. Zeno ovviamente è già sul campo da alcuni giorni, a preparare la casa e tutto il resto, mentre fr. Claudio, fr. Paolo e fr. Stefano sono in viaggio con il primo gruppo dei ragazzi. A Roma, invece, le cose si fanno … spaziali; sta per iniziare, infatti, la loro proposta estiva, denominata Space Camp.
A Giugliano il discorso si fa ancora più ampio, perché oltre ai numerosi ed attesi campi per i gruppi GA, come si può cogliere dalla locandina, dobbiamo mettere in conto l’imponente macchina organizzativa del Grest, appena partita quest’oggi e che coinvolge più di 300 persone, per non parlare dei campi scout!
E per concludere, scendiamo fino a Siracusa, dove il campo con i bambini del quartiere, quasi tutti provenienti da famiglie di recente immigrazione, inizierà lunedì 4 luglio, per l’intero mese, grazie all’aiuto di scout e altri volontari del luogo.
Come maristi, chiediamo alla Buona Madre di accompagnare davvero tutti, dai ragazzi ai volontari ai fratelli, ai collaboratori… perché ogni campo possa essere un’esperienza di crescita umana e nella fede.
Impegni di fine anno ormai alle porte, la stanchezza dei mesi di scuola, degli impegni, il susseguirsi di attività che in primavera vedono spesso il loro culmine… Ecco, l’idea di una piccola sosta, una breve pausa per riprendere fiato può essere la strategia giusta per non correre troppo. E soprattutto per un incontro. Dopo la lunga parentesi della pandemia, ora le attività in presenza stanno riprendendo il loro cammino normale; si è pensato quindi ad un incontro “normale” tra i fratelli maristi.
La Provincia Mediterranea è ben sparpagliata nei suoi confini geografici e non è semplice incontrarsi; per questo, fin dal mese di gennaio, si era pensato ad un momento di incontro per la fine di aprile, riservato ai fratelli …. di mezza età (tra i 50 e i 70 anni) per rivedersi, scambiare le proprie esperienze, fare famiglia. Gli ultimi incontri risalivano all’ormai lontana estate del 2019, con il ritiro in Libano, condiviso da numerosi fratelli delle diverse zone della Provincia marista. Rivedersi di nuovo in presenza era una bella sfida ma anche un appuntamento significativo.
All’incontro, che si è svolto nella città di Zaragoza, dal 29 al 30 aprile, hanno partecipato 17 fratelli, 3 dall’Italia e la maggior parte dalla Spagna; Libano e Siria sono ancora “lontane” in questo momento difficile, anzi, la difficile situazione del Libano è tornata di frequente tra i nostri discorsi, facendo emergere l’incredibile resilienza del popolo libanese nel saper affrontare e vivere queste situazioni quasi proibitive (gran parte dei docenti hanno lasciato il paese, gestire le scuole cattoliche in questo contesto è veramente una sfida che ha dell’eroico).
E chi se lo immaginava che Zaragoza, la quinta città della Spagna, riservasse delle sorprese così interessanti! Qualcuno vi era passato frettolosamente negli anni precedenti, ma avervi fatto una sosta con una adeguata attenzione ha rivelato davvero tesori nascosti. A cominciare dal nome, che nasconde ben poco la sua origine romana, quel Caesaraugusta che la dice lunga sulla sua fondazione e la sua storia. Poi, come successo in gran parte della Spagna, aggiungi un consistente periodo di dominazione arabo e completa con la fase della reconquista e dello splendore imperiale spagnolo. Insomma, girando per la città, visitando alcuni dei luoghi più suggestivi, come lo splendido palazzo dell’Aljafería, la zona del Foro Romano, le sponde dell’Ebro, i vicoli del casco historico, abbiamo veramente apprezzato questa splendida cittadina.
Ma l’incontro non voleva certo essere un appuntamento turistico. La scelta di Saragozza era dettata da qualcosa di ben più importante: la visita al centro editoriale marista di Edelvives.
Abbiamo dedicato la giornata di venerdì a questo centro di eccellenza, motore e strumento concreto della presenza educativa marista in Spagna e non solo. Siamo stati accolti da Xavier, il Direttore Responsabile, un laico marista che coordina questa grande azienda con piglio manageriale deciso e con lo sguardo ben rivolto alla missione marista. Quando i fratelli sono arrivati dalla Francia, alla fine del 1800, avevano subito impiantato una tipografia a Barcellona, per realizzare i libri di testo scolastici per i vari istituti che iniziavano a sorgere; poi la pausa forzata della guerra civile, quindi la ripresa, e con il nuovo millennio la decisa conversione al digitale e alle nuove tecnologie. Edelvives ha saputo affrontare la sfida del cambiamento con grande impegno e chiarezza, evitando le secche della tipografia “casareccia” riservata ad alcune scuole cattoliche per entrare nella mischia della sfida attuale, dove la cultura deve parlare alla gente di oggi con gli strumenti quotidiani, non con il solo retaggio del passato. E la sfida, da quanto abbiamo potuto vedere, è pienamente in corso.
Non solo Edelvives pubblica molti libri di testo per le diverse istituzioni mariste, scuole e centri educativi, ma si è imposta come editoriale innovativa, collaborando con i marchi più interessanti del panorama pedagogico odierno, da McMillan a Google, entrando nel settore del coding e della robotica, delle stampanti 3D e soprattutto del bilinguismo. Oggi le edizioni si sono ampliate al panorama internazionale, Edelvives ha una sede in Mexico e una in Argentina, produce libri in spagnolo, catalano, euskera…
Visitando gli uffici, gli open spaces dove si portano avanti i progetti, le officine dove si realizzano concretamente i libri, gli impressionanti magazzini, il moderno sistema di gestione delle vendite online … si rimande stupiti dell’ampiezza di quest’opera. Che rimane fedele alla missione e alla visione marista.
Nel resto del tempo abbiamo dedicato un ampio giro per conoscere più da vicino la Cattedrale e la Basilica del Pilar, i luoghi della fede e della tradizione cristiana di questa grande città. Difficile passare superficialmente davanti alla lapide che ricorda il miracolo di Calanda, o alle volte affrescate da Goya, il grande pittore di questa città. Insomma due giorni di profonda immersione nel bello e nel significativo.
Aver condiviso questi momenti insieme, tra fratelli che ora svolgono attività tanto diverse, dal pieno coinvolgimento scolastico ai ruoli direttivi, dalle consulenze al supporto educativo, dalle opere sociali ai migranti (un tema molto sentito sia in Italia che in Spagna) ha consolidato i legami e ci ha permesso di condividere la bellezza e la necessità di questa missione.
Siamo ormai nei giorni intensi del triduo pasquale. L’orizzonte della festa anche quest’anno rimane stritolato da una attualità che nessuno poteva immaginare; dopo gli anni del Covid ci troviamo a vivere i tempi di una guerra che pochi ritenevano possibile.
Cerchiamo, nonostante le difficoltà e i limiti, di accendere delle luci, piuttosto che maledire le tenebre.
Lo facciamo, ad esempio, con le consuete note d’autore che fr. Onorino prepara ormai con precisione partenopea, in quel di Giugliano per raccontarci notizie fresche che sanno di impegno, giovani e vitalità: notizie di speranza.
Ma lo facciamo anche ricordando i nuovi percorsi che per il nostro impegno marista segnano il ritorno ad una normalità in presenza, situazione davvero preziosa, come l’incontro degli animatori GVX a Roma, a metà marzo e il corso con alcuni docenti ed educatori che a inizio aprile hanno partecipato a tre giorni di formazione biblica organizzata dall’Equipe di Pastorale Italia; indispensabile, per essere evangelizzatori, essere frequentatori assidui della Parola.
Proprio per questo riprende quest’anno anche la convivenza per assaporare una Pasqua diversa, vissuta in pienezza, in comunità e nella consapevolezza che i gesti di questi giorni diventano veri nella misura in cui diventano i nostri gesti, le nostre scelte. A Giugliano è iniziata proprio oggi questa esperienza, che vede impegnati una cinquantina di giovani della scuola e non solo.
E lo facciamo anche senza dimenticare le altre periferie della storia dove le persone ancora soffrono. Siamo quindi vicini, sempre vicini, al popolo della Siria, dove abbiamo amici e attività che sentiamo con profondo affetto e coinvolgimento.
E’ stata pubblicata da poco la lettera di Aleppo n. 43, a cura del nostro fr. George Sabe, che possiamo leggere sul sito amico di Ora pro Siria.
I nostri auguri di Pasqua assumono così la concretezza dell’impegno.
L’incontro che Papa Francesco ha vissuto giovedì 24 marzo con i provinciali dei fratelli maristi, riuniti a Roma per la decima conferenza generale, ha toccato veramente il cuore e l’attenzione di tutti, fratelli e laici, della famiglia marista intera, sparsa in tutto il mondo.
Dopo il capitolo generale del 2017 (era il 22° dall’inizio della storia marista, celebrato proprio nell’anno del bicentenario della fondazione dell’Istituto e che ha visto la nomina di fr. Ernesto come superiore generale), l’appuntamento forte della congregazione è proprio questa Conferenza Generale che si svolge a metà mandato, ogni 8 anni.
Il tema di questa Conferenza è l’evocativo guardare oltre, andare al di là del presente, leggere nei segni dei tempi gli spunti che la vita ci chiede di realizzare per compiere al meglio la missione educativa marista.
Tutti i responsabili delle provincie mariste si incontrano per tracciare, insieme al Superiore generale e il suo Consiglio, le linee importanti dell’azione della congregazione nelle sue molteplici presenze in sintonia con quanto il Capitolo Generale ha tracciato; è un momento di forte partecipazione, di verifica del cammino svolto e di proiezione nel futuro.
L’incontro che il Papa ha riservato ai provinciali maristi, giovedì 24 mattina, resterà per tutti un segno forte di unità con la Chiesa e una indicazione chiara su come orientare il cammino.
Papa Francesco ha richiamato i fratelli ad essere fedeli allo stile di Marcellino, che ha saputo “guardare oltre”, e soprattutto ad insegnare ai giovani a “guardare oltre”, ad aprirsi a Dio, agli orizzonti dell’amore secondo il Vangelo.
Inoltre ci stimola ad aiutare i giovani ad essere “custodi del Creato”, perché non si nasce custodi dell’ambiente, ma lo si diventa con un cammino educativo.
E questo vale per gli altri ambiti così vitali, come la politica, l’impegno sociale, la comunicazione, lo studio approfondito, ma soprattutto, come religiosi, l’educazione spirituale, che è la base della crescita integrale delle persone.
Domenica 20 marzo, alla messa delle 11, presso il San Leone Magno (P.za S.Costanza, 2 – Roma), ricorderemo ancora una volta, il nostro cappellano don Carlo Molari, ad un mese dalla sua scomparsa.
Ci vuole tempo e pazienza per scoprire la portata di alcuni tesori e di alcune consegne. Il lungo itinerario spirituale di don Carlo ha disseminato frutti preziosi in tante persone, realtà ecclesiali e non solo; molti di questi frutti aspettano ancora di sbocciare; sentiamo la bellezza di essere anche noi una piccola parte di questo cammino e vogliamo favorire questa condivisione, a livello personale, comunitario ed ecclesiale.
Fr. Massimo Radicetti, che ha condiviso lungamente gli anni del soggiorno romano di don Carlo, ha preparato queste righe, non perché manchino suoi profili biografici, ma per rivivere insieme ai tanti fratelli, famiglie, alunni ed ex-alunni maristi questo suo itinerario.
Mons. Carlo Molari è nato a Cesena il 25 luglio 1928. Sacerdote, dall’animo mite e sereno, definito come il “volto vivo e gioioso della teologia” insegnata nelle università cattoliche del Laterano, della Gregoriana e dell’Urbaniana di Roma. Il suo pensiero si colloca nella prospettiva evolutiva tracciata dalla ricerca scientifica e da Theilard de Chardin, e la sua teologia si sviluppa all’interno di questa visione del mondo che getta una luce nuova sul vivere dell’uomo e sulla creazione. Spirito libero e aperto alla ricerca di un nuovo linguaggio della teologia più comprensibile all’uomo di oggi, per alcune sue interpretazioni teologiche, in quegli anni non condivise dall’autorità religiosa, don Carlo nel 1978 ha dovuto lasciare l’insegnamento accademico. In seguito, ricordando tale evento doloroso, serenamente amava ripetere ”Ci siamo lasciati senza rancore”. E poiché il luogo della teologia non è fortunatamente soltanto l’università, da allora egli è stato a tempo pieno un infaticabile scrittore ed animatore di conferenze, incontri e corsi di esercizi per comunità, congregazioni e diocesi dell’Italia intera. Molto richiesto nei dibattiti culturali e scientifici con il mondo laico e nel dialogo ecumenico con le altre religioni, ha sempre cercato di costruire ponti, sottolineando ciò che unisce, fedele allo Spirito del Concilio Vaticano II°. Nel suo ultimo libro, quasi il suo testamento, intitolato “Il cammino spirituale del cristiano. La sequela di Cristo nel nuovo orizzonte planetario (Gabrielli Ed. 2020) a sostegno delle sue convinzioni riporta le parole di papa Francesco espresse al convegno della Chiesa Italiana a Firenze nel 2015: «La dottrina cristiana non è un sistema chiuso incapace di generare domande, dubbi, interrogativi, ma è viva, sa inquietare, sa animare. Ha volto non rigido, ha corpo che si muove e si sviluppa, ha carne tenera: la dottrina cristiana si chiama Gesù Cristo”.
Già in passato, in un passaggio autobiografico, aveva scritto di sé: “Fare teologia non è un mestiere o un semplice servizio reso agli altri, ma è un modo concreto di vivere la fede ecclesiale, è uno stile di vita, e per me, oggi, è componente di identità personale, ragione di tutta la mia storia”. Della fedeltà a questa sua vocazione è stata testimone privilegiata la comunità religiosa dei Fratelli Maristi del San Leone Magno di Roma con la quale egli ha vissuto per oltre 40 anni, dal 1967 al 2011. Ha collaborato nella pastorale scolastica come cappellano delle liturgie infrasettimanali e festive, nelle confessioni, nei ritiri, con gli scout, nei momenti formativi e di accompagnamento spirituale sia per i docenti che per le famiglie.
Particolarmente significativa è stata la S. Messa festiva delle ore 11.30. Era nata ed animata per iniziativa di un gruppo dei giovani liceali, preparata ogni venerdì sera in un incontro di riflessione sui testi liturgici. In seguito si è aperta al contributo di persone provenienti da diverse esperienze culturali e religiose, alla ricerca del senso della vita nel mondo di oggi, in un confronto alla luce della Parola di Dio. La preparazione si è così spostata al martedì sera, e l’incontro del martedì era per numerose persone un appuntamento speciale.
Don Carlo è tornato alla casa del Padre il 19 febbraio 2022 all’età di 94 anni Può giustamente ripetere con San Paolo : “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede”! Ora con il cuore libero e lo sguardo purificato potrà contemplare per sempre in una luce infinita quel Dio misericordioso a lungo investigato, amato ed annunciato!
E’ possibile prelevare il file con l’intero testo preparato da fr. Massimo Radicetti.
Chi desidera, può liberamente prelevare il semplice ricordino che la comunità dei Fratelli Maristi ha preparato per questo momento bello di ricordo e di preghiera.
Per non tediare i nostri 5 lettori, raccogliamo in questa pagina le ultime notizie che fr. Onorino ci scodella periodicamente da Giugliano, tenendoci informati su quanto avviene nella scuola, nella comunità e nelle tante attività che si svolgono all’ombra del Vesuvio… E di cose ne avvengono davvero molte, anche se i timori e le attenzioni di tutti sono rivolti, in questo momento, alla tragica situazione dell’Ucraina.