Alcuni giorni fa abbiamo anticipato un piccolo segno per ricordare don Carlo Molari che un anno fa, il 19 febbraio 2022, ci ha lasciato. Come maristi ci sentiamo profondamente legati alla sua esperienza e al suo insegnamento, che ha dispensato in modo diretto e affettuoso all’interno della nostra scuola del San Leone Magno, di cui è stato cappellano per oltre quaranta anni.
Ma più che la “funzione” ufficiale, ricordiamo la persona e l’amico, con la quale molti fratelli maristi hanno condiviso momenti importanti, gesti significativi, ascolti intensi. Per questo abbiamo deciso di pubblicare periodicamente le sue omelie domenicali, testi profondi, stimolanti e attualissimi (che trovate cliccando sul riquadro di don Carlo, nella colonna di destra).
Altre realtà ecclesiali stanno ricordando, in questo periodo, la figura di don Carlo in modo particolare; ci fa piacere allora segnalarle e condividerle, a cominciare dagli amici di Romena, che negli ultimi anni don Carlo frequentava con particolare sintonia e affiatamento.
Sul sito è già presente in video il ricordo di Alberto Maggi (che era stato alunno di don Carlo) e sono previsti, prossimamente, altri contributi da parte di amici della Fraternità.
E in in occasione di questo primo anniversario, Romena ha deciso di pubblicare i suggestivi interventi che come teologo ha presentato nel corso di vari anni di presenza agli incontri estivi presso questa pieve. Il libro si intitola Lo stupore di esistere, già disponibile online.
Un altro contributo interessante per non disperdere il tesoro, anzi l’eredità che ci ha lasciato don Carlo, ci viene dagli amici di Ore Undici, che informano della nascita del Fondo a lui dedicato, presso l’Abazia di S. Maria del Monte, a Cesena, città natale di Molari.
Infine è stato appena pubblicato il primo libro inedito con le omelie di don Carlo sul ciclo del Natale, dal titolo Quando Dio viene nasce un uomo, di Gabrielli Editore, che verrà presentato con una videoconferenza online giovedì 2 marzo alle ore 18:30.
E ci piace concludere con un suo lucido pensiero, che aveva rivolto a noi maristi a conclusione di un ritiro comunitario nel 2013, un invito a vivere il presente in pienezza:
Domenica 20 marzo, alla messa delle 11, presso il San Leone Magno (P.za S.Costanza, 2 – Roma), ricorderemo ancora una volta, il nostro cappellano don Carlo Molari, ad un mese dalla sua scomparsa.
Ci vuole tempo e pazienza per scoprire la portata di alcuni tesori e di alcune consegne. Il lungo itinerario spirituale di don Carlo ha disseminato frutti preziosi in tante persone, realtà ecclesiali e non solo; molti di questi frutti aspettano ancora di sbocciare; sentiamo la bellezza di essere anche noi una piccola parte di questo cammino e vogliamo favorire questa condivisione, a livello personale, comunitario ed ecclesiale.
Fr. Massimo Radicetti, che ha condiviso lungamente gli anni del soggiorno romano di don Carlo, ha preparato queste righe, non perché manchino suoi profili biografici, ma per rivivere insieme ai tanti fratelli, famiglie, alunni ed ex-alunni maristi questo suo itinerario.
Mons. Carlo Molari è nato a Cesena il 25 luglio 1928. Sacerdote, dall’animo mite e sereno, definito come il “volto vivo e gioioso della teologia” insegnata nelle università cattoliche del Laterano, della Gregoriana e dell’Urbaniana di Roma. Il suo pensiero si colloca nella prospettiva evolutiva tracciata dalla ricerca scientifica e da Theilard de Chardin, e la sua teologia si sviluppa all’interno di questa visione del mondo che getta una luce nuova sul vivere dell’uomo e sulla creazione. Spirito libero e aperto alla ricerca di un nuovo linguaggio della teologia più comprensibile all’uomo di oggi, per alcune sue interpretazioni teologiche, in quegli anni non condivise dall’autorità religiosa, don Carlo nel 1978 ha dovuto lasciare l’insegnamento accademico. In seguito, ricordando tale evento doloroso, serenamente amava ripetere ”Ci siamo lasciati senza rancore”. E poiché il luogo della teologia non è fortunatamente soltanto l’università, da allora egli è stato a tempo pieno un infaticabile scrittore ed animatore di conferenze, incontri e corsi di esercizi per comunità, congregazioni e diocesi dell’Italia intera. Molto richiesto nei dibattiti culturali e scientifici con il mondo laico e nel dialogo ecumenico con le altre religioni, ha sempre cercato di costruire ponti, sottolineando ciò che unisce, fedele allo Spirito del Concilio Vaticano II°. Nel suo ultimo libro, quasi il suo testamento, intitolato “Il cammino spirituale del cristiano. La sequela di Cristo nel nuovo orizzonte planetario (Gabrielli Ed. 2020) a sostegno delle sue convinzioni riporta le parole di papa Francesco espresse al convegno della Chiesa Italiana a Firenze nel 2015: «La dottrina cristiana non è un sistema chiuso incapace di generare domande, dubbi, interrogativi, ma è viva, sa inquietare, sa animare. Ha volto non rigido, ha corpo che si muove e si sviluppa, ha carne tenera: la dottrina cristiana si chiama Gesù Cristo”.
don Carlo insieme a numerosi fratelli maristi della comunità del San Leone Magno, prima del 2000
Già in passato, in un passaggio autobiografico, aveva scritto di sé: “Fare teologia non è un mestiere o un semplice servizio reso agli altri, ma è un modo concreto di vivere la fede ecclesiale, è uno stile di vita, e per me, oggi, è componente di identità personale, ragione di tutta la mia storia”. Della fedeltà a questa sua vocazione è stata testimone privilegiata la comunità religiosa dei Fratelli Maristi del San Leone Magno di Roma con la quale egli ha vissuto per oltre 40 anni, dal 1967 al 2011. Ha collaborato nella pastorale scolastica come cappellano delle liturgie infrasettimanali e festive, nelle confessioni, nei ritiri, con gli scout, nei momenti formativi e di accompagnamento spirituale sia per i docenti che per le famiglie.
Particolarmente significativa è stata la S. Messa festiva delle ore 11.30. Era nata ed animata per iniziativa di un gruppo dei giovani liceali, preparata ogni venerdì sera in un incontro di riflessione sui testi liturgici. In seguito si è aperta al contributo di persone provenienti da diverse esperienze culturali e religiose, alla ricerca del senso della vita nel mondo di oggi, in un confronto alla luce della Parola di Dio. La preparazione si è così spostata al martedì sera, e l’incontro del martedì era per numerose persone un appuntamento speciale.
Don Carlo è tornato alla casa del Padre il 19 febbraio 2022 all’età di 94 anni Può giustamente ripetere con San Paolo : “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede”! Ora con il cuore libero e lo sguardo purificato potrà contemplare per sempre in una luce infinita quel Dio misericordioso a lungo investigato, amato ed annunciato!
E’ possibile prelevare il file con l’intero testo preparato da fr. Massimo Radicetti.
Chi desidera, può liberamente prelevare il semplice ricordino che la comunità dei Fratelli Maristi ha preparato per questo momento bello di ricordo e di preghiera.